Abbiamo avuto il piacere di intervistare Lea e Vera Borniotto, due sorelle gemelle che stanno rivoluzionando il mondo del cinema indipendente e dell’attivismo vegan.
Con una carriera iniziata a soli 19 anni con il cortometraggio Innermind, che affrontava il tema delicato dell’anoressia, le due artiste hanno continuato a realizzare opere di denuncia sociale, tra cui Their Voice, un potente film contro gli allevamenti intensivi realizzato con il supporto di Animal Equality, e Vindex Flamma, un cortometraggio del 2022 che ha trattato il tema del femminicidio nella storia.
Vegane da oltre dieci anni, le sorelle Borniotto combinano la loro passione per i diritti degli animali con un talento unico per il cinema, producendo opere che non solo intrattengono, ma fanno anche riflettere. Il loro stile registico, che spazia tra il drammatico e il thriller, si distingue per un’estetica curata e la capacità di affrontare tematiche sociali complesse, come testimonia il loro recente lungometraggio gotico-horror Custodes, prodotto da Mattia Stabile.
Ma non è tutto: il loro impegno va oltre la macchina da presa. Protagoniste nel mondo della moda sotto l’Agenzia Act Models, le sorelle Borniotto sono attualmente impegnate nella realizzazione del loro primo documentario, Così come sono, co-diretto con Tommaso Cennamo e prodotto dalla Blooming Flowers, che si propone di raccontare la vita del Senatore Antonio Guidi, primo senatore disabile della storia italiana.
Questa intervista offre uno sguardo privilegiato sulla loro visione artistica, il loro attivismo e i loro progetti futuri, che continuano a ispirare e spingere verso un mondo più giusto e consapevole.

VEGANOK: Ragazze, ci piacerebbe molto sapere come è iniziato il vostro percorso nel mondo del cinema e dell’attivismo.
Lea Borniotto: Il nostro percorso nel cinema è iniziato quando eravamo molto piccole. Il cinema è sempre stato una passione che ci ha accompagnato sin dall’infanzia. Avevamo 7-8 anni quando abbiamo iniziato a sognare di diventare registe. Il cinema era un rifugio per noi, soprattutto perché abbiamo subito bullismo, legato anche alla nostra alimentazione vegetariana prima e vegana poi. Usavamo i film di fantasia e finzione per sfuggire alla realtà e alle difficoltà che vivevamo nella nostra vita quotidiana. Essere vegane sin da bambine ci ha rese diverse agli occhi di molti, e questo spesso ci ha portato a essere vittime di bullismo, soprattutto per le nostre scelte legate agli animali. Questo ci ha spinto a combinare le nostre due passioni: il cinema e l’attivismo.
VEGANOK: Quindi avete sempre combinato queste due passioni?
Vera Borniotto: Sì, esatto. Prima eravamo vegetariane, poi circa sette anni fa siamo diventate vegane. Abbiamo sentito subito che questa era la strada giusta per noi e la combinazione tra cinema e attivismo ci è venuta naturale.
VEGANOK: Parliamo di Their Voice, il vostro cortometraggio che ha avuto un forte impatto. Potete raccontarci com’è nato il progetto e quali sono state le reazioni del pubblico?
Lea Borniotto: Their Voice è nato dal nostro desiderio di far capire che gli animali devono avere i nostri stessi diritti. Nel cortometraggio abbiamo scelto di rappresentare le madri animali come esseri umani, proprio per creare una connessione diretta tra il pubblico e la sofferenza degli animali. Questo ha scioccato molto, ma era proprio quello che volevamo. Spesso, quando si vede un animale sullo schermo, si empatizza di meno. Invece, rappresentando gli umani come animali, volevamo far comprendere che siamo tutti uguali e dovremmo avere tutti gli stessi diritti. L’industria della carne è rappresentata da clown, per sottolineare l’ipocrisia e la violenza di chi lucra sulla sofferenza degli animali.

Vera Borniotto: Un altro elemento importante del cortometraggio è l’industria della carne vista dall’esterno: sembra tutta pulita e perfetta, ma dentro è marcia. Volevamo rappresentare le ingannevoli pubblicità che dipingono l’industria della carne come qualcosa di positivo, quando in realtà all’interno degli allevamenti succedono le peggiori atrocità.
VEGANOK: Qual è, secondo voi, il ruolo del cinema nella lotta per i diritti degli animali? Pensate che possa davvero fare la differenza?
Lea Borniotto: Il cinema ha un ruolo fondamentale. Secondo noi, ogni regista ha la responsabilità di lasciare un messaggio con il proprio lavoro. Abbiamo visto quanto il cinema possa essere potente, anche attraverso altri lavori come Food for Profit. È uno strumento davvero efficace per sensibilizzare il pubblico sui diritti degli animali, e speriamo che sempre più registi lo utilizzino in questo modo.
VEGANOK: State portando queste tematiche anche in televisione con Focus Lo Sapevi Che? su Mediaset Infinity, giusto?
Vera Borniotto: Esatto! Con Tommaso Cennamo, il direttore del programma, abbiamo avuto l’opportunità di portare avanti delle pillole informative su temi come gli allevamenti intensivi, l’adozione di cani e i santuari per animali. È stata un’esperienza fantastica perché abbiamo potuto toccare tanti temi importanti legati al mondo vegan e ai diritti animali.
VEGANOK: Quali sono state le reazioni del pubblico a queste pillole informative?
Lea Borniotto: Le reazioni sono state molto positive! Il pubblico ha apprezzato il formato innovativo e il fatto che siamo riusciti a inserire anche immagini di repertorio sugli allevamenti intensivi, che di solito non è facile far trasmettere in televisione. Siamo davvero felici di aver potuto mostrare questa realtà a un pubblico più ampio.
VEGANOK: Oltre all’attivismo per i diritti animali, siete anche molto attive nella lotta per i diritti LGBTQ+. Come vedete la connessione tra queste due battaglie?
Lea Borniotto: Le due battaglie sono fortemente connesse per noi. Il filo conduttore è l’uguaglianza e la lotta contro ogni forma di discriminazione. In entrambi i casi, si combatte per il diritto di essere sé stessi, per il rispetto degli altri e per creare un mondo più giusto. Siamo molto sensibili a queste tematiche e cerchiamo di portarle avanti in parallelo.
Vera Borniotto: Abbiamo anche parlato di androgenia in una delle pillole, proprio perché è un tema che ci tocca personalmente. Quando eravamo più giovani, oltre al bullismo per la nostra alimentazione, siamo state spesso prese di mira anche per il nostro aspetto fisico, che veniva percepito come androgino. Da modelle, abbiamo cercato di valorizzare questa nostra caratteristica e farne un punto di forza.
VEGANOK: Avete nuovi progetti in cantiere? Siete appena tornate da Venezia, se non sbaglio.
Lea Borniotto: Sì, siamo state a Venezia per alcuni incontri e interviste legate ai nostri prossimi progetti. Stiamo lavorando a un documentario sul Senatore Antonio Guidi, il primo senatore disabile della storia italiana. È un progetto a cui teniamo molto, perché crediamo che la sua storia possa essere di grande ispirazione. Nonostante la sua disabilità, Guidi ha dimostrato una forza incredibile, diventando un esempio per molte persone.

VEGANOK: Adesso passiamo a una domanda più leggera. Siete vegane da sette anni, ma come ve la cavate ai fornelli? Siete brave a cucinare?
Vera Borniotto: Ci piace molto sperimentare in cucina! A volte magari non viene tutto perfetto, ma ci divertiamo sempre a provare nuove ricette. Seguiamo alcuni influencer su Instagram e cerchiamo di ricreare le loro ricette, anche se non sempre vengono identiche. Cucinare è una parte importante del nostro stile di vita vegano e ci appassiona tanto.
Lea Borniotto: Sì, ci piace moltissimo cucinare! Anche se ogni tanto facciamo dei pasticci (ride), è sempre divertente. Tra i nostri piatti preferiti ci sono sicuramente le lasagne vegane.
Vera Borniotto: Esatto! E a me piacciono molto i piatti con il seitan, ad esempio con l’uvetta e il curry. Mi piace anche la cucina etnica, soprattutto i sapori indiani. E poi i risotti, come quello alla zucca… lo adoro!
Lea Borniotto: Sì, anche a me piacciono i risotti. E le vellutate di verdure, impazzisco per quelle!
VEGANOK: Qual è il vostro consiglio per chi si avvicina al veganismo ma non è ancora esperto?
Lea Borniotto: Il nostro consiglio è di iniziare a riflettere sugli atti quotidiani. Spesso facciamo molte cose in automatico, senza pensare alle conseguenze. Un primo passo è iniziare a riflettere se davvero abbiamo bisogno di ciò che consumiamo. Pensare che ogni scelta alimentare ha un impatto su un essere vivente può davvero aiutare a vedere le cose sotto una nuova luce. Il veganismo ti permette di vivere in pace con te stesso, sapendo che non stai contribuendo alla sofferenza degli animali.
VEGANOK: Grazie mille per questa chiacchierata, ragazze. È stato davvero interessante scoprire di più sul vostro lavoro e sulle vostre battaglie. Vi auguriamo il meglio per i vostri progetti futuri.

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