Si chiama Khaled bin Alwaleed, è un ricchissimo principe saudita e ormai da tempo ha scelto di investire una parte dei suoi averi nello sviluppo di tecnologie eco sostenibili, in attività volte a incentivare l’uso di energia pulita e, soprattutto, in varie campagne per la difesa dei diritti animali. Sì, perché il principe Khaled bin Alwaleed oltre che un importante uomo d’affari, è un attivista vegano che ha scelto di investire tempo e (molto) denaro nella creazione di un mondo migliore, nel quale il rispetto per gli animali e l’ambiente la facciano da padroni.
Gli investimenti “green” per cambiare il futuro
Khaled è CEO della KBW Ventures, start up nata con lo scopo di investire in progetti green e sostenibili. Non si contano le attività in cui il principe saudita ha deciso di investire negli ultimi anni, tutte con l’intento di diffondere la cultura vegan e il rispetto dell’ambiente. Risale al 2016 l’apertura di “Plant Cafè”, il primo ristorante vegano del Medio Oriente, mentre Khaled si è fatto promotore (nonché finanziatore) anche della diffusione di decine di nuove sedi di un acquario senza pesci, inventato da National Geographic. Parliamo di strutture estremamente avveniristiche, che sfruttano una tecnologia 3D per mostrare la vita degli abissi marini senza però alcuno sfruttamento animale, solo attraverso video, suoni e proiezioni ad altissima definizione.
Bond Pet Foods: la carne in vitro anche per gli animali domestici
Ora è la volta di un altro investimento che guarda al futuro, sulla scia di un’economia globale sempre più orientata alla scelta plant based: un finanziamento di 1,2 milioni di dollari, insieme ad altri investitori, per Bond Pet Foods, azienda che produce alimenti per animali domestici contenenti proteine della carne, ma totalmente cruelty-free. La tecnologia impiegata dall’azienda, inaugurata nel 2017, è la stessa utilizzata per produrre insulina per i diabetici; qui. però, si lavora con lo scopo di ottenere proteine di alta qualità – come quelle contenute nella carne di pollo, tacchino, manzo o pesce – senza macellare alcun animale. Una tecnologia che ricorda da vicino quella già in uso per produrre la “carne coltivata” destinata all’alimentazione umana, che dal 2020 diventerà una realtà, almeno negli Stati Uniti.
Durante la lavorazione in laboratorio, le cellule animali vengono infatti aggiunte a un microrganismo – ad esempio il lievito – e collocate in una vasca di fermentazione, dove vengono alimentate con zuccheri semplici, vitamine e minerali. Questo produce proteine identiche dal punto di vista nutrizionale alle loro controparti di derivazione animale, che vengono utilizzate come base per la realizzazione di ricette di alimenti per animali domestici studiate ad hoc per il loro fabbisogno nutrizionale.
“KBW Ventures si è unito a Bond Pet Foods perché crediamo che il loro approccio alla produzione possa avere implicazioni su ampia scala – ha dichiarato il principe Khaled – La tecnologia e la scienza alla base di questi prodotti sono in linea con i nostri valori; vogliamo sostenere iniziative promettenti dal punto di vista commerciale, e che al contempo cerchino soluzioni sostenibili”. Questa prima tranche di finanziamenti supporterà la ricerca e lo sviluppo necessari ampliare la produzione dell’azienda, che debutterà sul mercato con il suo primo prodotto – una barretta per cani altamente proteica, realizzata interamente con proteine ricavate dal lievito – all’inizio del 2020.
Sebbene siamo di fronte a una tecnologia da accogliere e sostenere, importante per accendere i riflettori sul tema, non bisogna dimenticare che siamo soltanto all’inizio di questo percorso. Ci interessa soprattutto che dimostri che è possibile mettere fine al sistema dell’allevamento ma, detto questo, rimane comunque una tappa verso il cambiamento definitivo, ovvero un’alimentazione 100% vegetale a livello globale.
Laura Serpilli, direttore Osservatorio VEGANOK
E in Italia?
Grazie alla dottoressa Manuela Raja, medico veterinario accreditato VEGANOK e membro del Comitato Scientifico di Associazione Vegani Italiani Onlus, abbiamo scoperto che una dieta vegana per animali domestici è possibile. “Il fabbisogno proteico, ma soprattutto il fabbisogno di amminoacidi essenziali, può essere raggiunto con una buona combinazione di alimenti 100% vegetali – spiega la dottoressa Raja – Inoltre, grazie alla straordinaria ricchezza e varietà degli alimenti vegetali, alcuni cibi e spezie hanno la funzione non solo di integrare con preziose proprietà nutrizionali ma di dare anche gusto e sapore, ottenendo il gradimento dell’animale”.
A questo proposito è impossibile non citare i prodotti di Amì Pet Food, azienda specializzata in cibo per cani e gatti e soprattutto la prima società pet del mondo ad essere 100% vegetale e cruelty free. Le formulazioni sono senza coloranti e conservanti artificiali, né materie prime transgeniche. Di recente l’azienda ha anche ampliato la propria gamma di prodotti lanciando sul mercato cibo umido completo e bilanciato per la dieta quotidiana dei cani, anche in questo caso completamente vegetale e cruelty-free. “Quello che ci proponiamo è di dimostrare concretamente che è possibile lavorare e far crescere un’azienda, la nostra, senza che questo comporti lo sfruttamento e l’inquinamento del mondo che ci circonda” affermano i responsabili di Amì.

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