La guerra dei burger: una questione di naming. Nestlè perde la causa contro Impossible Foods

In Europa Nestlè non potrà più commercializzare i propri burger vegetali con il nome di "Incredibile Burger": a decretarlo è stato un importante tribunale olandese, dopo che l'azienda californiana Impossible Foods - famosa per i suoi "Impossible Burger" - aveva fatto causa alla multinazionale accusandola di creare confusione nei consumatori

Nestlè, la più grande multinazionale alimentare al mondo, dovrà dire addio in Europa ai propri “Incredible Burger”, che diventeranno “Sensational Burger”. Il tutto per una causa intentata (e vinta) contro la multinazionale da parte di Impossible Foods, start up che dal 2011 produce “carne vegetale” (ma anche pesce) identica per gusto, aspetto e consistenza a quella animale, ma dall’impatto ambientale decisamente inferiore. L’azienda californiana, famosa in tutto il mondo per i suoi “Impossible Burger”, ha infatti accusato Nestlè di creare confusione nei consumatori con i suoi “Incredible Burger”, burger vegetali il cui nome e aspetto richiamano senza ombra di dubbio gli analoghi dell’azienda californiana.

Nestlè sotto accusa: la multinazionale dovrà cambiare nome ai propri burger in UE

A dare ragione a quest’ultima lo scorso 27 maggio è stato un importante tribunale olandese, che ha emesso a favore di Impossible Foods un decreto ingiuntivo preliminare, ordinando che Nestlé cessi di utilizzare il nome di prodotto “Incredible Burger”. Il tutto riguarderà 10 filiali Nestlè che operano in Europa, che saranno obbligate a eliminare dal mercato europeo il marchio illecito entro quattro settimane; se questo non avverrà, ognuna delle filiali dovrà pagare un’ammenda di 25.000 euro al giorno per tutta la durata dell’ingiunzione, multa che può raggiungere anche i 250.000 euro per filiale.

Impossible Foods VS Nestlè: gli antefatti

Iniziamo col dire che attualmente i burger vegetali a marchio Impossible Foods non hanno ancora raggiunto il mercato europeo; questo perché l’azienda, dallo scorso ottobre, è in attesa dell’approvazione da parte dell’autorità di sicurezza alimentare di Bruxelles per far entrare i suoi prodotti in UE. Questa necessità è legata all’impiego di una molecola – la leghemoglobina di soia, nota come “eme” – in grado di far “sanguinare” i propri burger, e di fornirgli aspetto, consistenza e sapore pressoché identici a quelli degli hamburger di carne. Il punto è che l’azienda, come spiegato anche sul sito, impiega una molecola geneticamente modificata: se è vero che la leghemoglobina potrebbe essere ricavata direttamente dalle radici di soia senza alcuna modifica genetica, l’azienda sceglie di diminuire il suo impatto ambientale, producendo la molecola in laboratorio; questo consente di produrre eme in modo sostenibile e in grandi quantità, risparmiando acqua per l’agricoltura e riducendo le emissioni.

Mentre Impossible Foods attende dal 2018 il via libera da parte dell’UE per commercializzare i propri prodotti, ecco la stoccata di Nestlè, che ad aprile del 2019 ha lanciato proprio in Europa i suoi “Incredible Burger”, andando a occupare un’importante fetta di mercato ancora piuttosto libera in Europa. Tutto questo, lo ricordiamo, dopo che nel 2018 c’era stato un tentativo da parte di Nestlè di collaborare con Impossibile Foods, sfumato dopo che la stessa Nestlè aveva annunciato il lancio dei suoi burger vegetali.

Non stupisce dunque la decisione del Tribunale olandese, che sulla base di questi fatti ha decretato il lancio dei prodotti Nestlè come un tentativo di offuscare l’arrivo in Europa dei burger vegetali a marchio Impossible Foods, tenendo conto anche della similarità dei nomi. “Le persone cercano specificamente i nostri “Impossibile Burger” perché sono un alimento unico nel mondo dei prodotti plant-based – ha dichiarato Dana Wagner, Chief Legal Officer di Impossible Foods – La nostra azienda ha costruito intenzionalmente un marchio forte e un pubblico di appassionati estimatori dei nostri prodotti. Se da un lato apprezziamo gli sforzi di altre aziende per sviluppare prodotti a base vegetale, non vogliamo che i consumatori siano confusi da alimenti simili ai nostri. Siamo grati che il tribunale abbia riconosciuto l’importanza dei nostri prodotti e supportato i nostri sforzi per proteggere il nostro marchio dalle incursioni di un potente gigante multinazionale come Nestlè”.

Leggi anche: La rivoluzione plant based avanza, Impossible Foods ottiene un premio nella categoria “Planetary Health” dall’ONU

“Carne vegetale”: è boom a livello globale

Questa vicenda mette in luce un aspetto fondamentale: se quello della “carne vegetale” è un mercato in espansione, il fatto che una multinazionale del calibro di Nestlè compia sforzi di questo tipo per occuparlo rende più di ogni altra cosa l’idea della sua importanza economica. In questo periodo il Coronavirus ha accelerato lo shift verso i prodotti plant-based, ma l’espansione di questo mercato a livello globale è in atto già da diverso tempo. Proprio Impossible Foods ha come obiettivo quello di sostituire tutti gli alimenti di origine animale con analoghi vegetali entro il 2035, ma sono numerose le aziende che negli ultimi anni hanno fiutato questo cambiamento e convertito del tutto o in parte la produzione per riuscire a occupare anche in minima parte questo mercato.

Sì, perché secondo gli esperti  il mercato della “carne” vegetale crescerà di 3,17 miliardi di dollari entro il 2024, e il motivo è semplice: sempre più consumatori scelgono una dieta “flexitarian” – riducendo il consumo di carne e derivati animali in favore di alternative vegetali – per questioni etiche, ambientali e salutistiche tanto che il 90% dei consumatori di prodotti plant-based non è vegetariano né vegano. Curiosità e consapevolezza sono i driver di spesa per i consumatori a livello globale, che scelgono di portare in tavola alimenti innovativi considerati migliori dal punto di vista ambientale e della tutela della salute; non stupisce quindi che sempre più aziende nel mondo cerchino di occupare una fetta di questo business con prodotti che promettono di cambiare il mercato alimentare mondiale nel prossimo futuro.

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