La Regina Elisabetta II, a 93 anni, dice addio alle pellicce

Svolta animalista a Buckingham Palace: la Regina Elisabetta II non comprerà più pellicce vere, diventando verosimilmente un modello da seguire per le case di moda e per i sudditi

Novità importanti a Buckingham Palace, dove la Regina Elisabetta II ha recentemente annunciato che non comprerà più pellicce realizzate con pelo di animali, ma soltanto le alternative sintetiche e cruelty-free. Una decisione molto apprezzata dagli animalisti inglesi (e non solo), che da sempre hanno attaccato la Regina per il suo guardaroba decisamente non animal-free.

Anche se nella nota ufficiale diffusa da Buckingham Palace si chiarisce che la sovrana continuerà a utilizzare le pellicce già in suo possesso pur senza acquistarne di nuove, siamo di fronte a una scelta importante, che può diventare un esempio sia per le case di moda che per le persone “comuni”. In un’intervista a Vogue,  Angela Kelly  sarta personale nonché autrice di un libro di memorie e aneddoti sulla sovrana –  ha dichiarato: “Se Sua Maestà dovrà partecipare a un evento mondano in periodi particolarmente freddi, dal 2019 in poi verrà utilizzata solo pelliccia sintetica per assicurarsi che rimanga al caldo”.

In realtà, Elisabetta II non è il primo reale inglese a evitare questa tipologia di abbigliamento: anche Meghan Markle, duchessa del Sussex e moglie del principe Harry, ha scelto di non indossare pellicce vere per motivi etici.

Pellicce: la moda è sempre più “fur free”

La decisione della sovrana inglese ricalca quella di importanti case di moda, che da qualche anno a questa parte hanno scelto di eliminare la pelliccia dalle proprie collezioni. L’ultimo in ordine di tempo è stato Giorgio Armani, uno tra i più importanti simboli del Made in Italy nel mondo della moda, ma prima di lui la stilista inglese Stella McCartney, Donatella Versace e Gucci. Tra i brand internazionali che hanno già bandito (o stanno provvedendo a farlo) l’uso delle pellicce troviamo invece Hugo Boss, Calvin Klein, Converse, Abercrombie & Fitch, H&M, Benetton, Killer Loop, Levis, Lacoste, Timberland, Palais Royal, Zara.

 

Seguendo questo filone, sono tanti i paesi europei che hanno bandito gli allevamenti di “animali da pelliccia”, ma da questo punto di vista l’Italia rimane il fanalino di coda. Nonostante dalla campagna “Visoni liberi” messa in atto dall’associazione animalista Essere Animali sia emerso che il 90% degli italiani è contrario alle pellicce, nel nostro paese fatica a essere approvata la proposta di legge per chiudere definitivamente gli allevamenti di visone sparsi sul territorio.


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