Grandi notizie dalla Romania, dove ieri è stata approvata una legge che vieta l’allevamento di visoni e cincillà per la produzione di pellicce. Questo significa che, a partire dal 2027, nessun animale verrà più allevato e ucciso in Romania per trasformarsi in un capo d’abbigliamento. Una vittoria enorme per i diritti degli animali, salutata con entusiasmo da Humane Society International/Europe (HSI/Europe) e da tutti coloro che si battono contro la crudeltà verso gli animali.
Dopo quasi due anni di campagne incessanti, proteste, petizioni e discussioni politiche, il Parlamento rumeno ha finalmente approvato il divieto, rendendo il Paese il 22° in Europa a prendere questa decisione coraggiosa. Una mossa che riflette anche il pensiero della maggioranza dei cittadini: più del 67% dei rumeni, infatti, si è dichiarato favorevole a chiudere per sempre gli allevamenti di animali destinati alla produzione di pellicce.
Quando un’immagine vale più di mille parole
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La svolta è arrivata dopo che HSI/Europe ha diffuso le immagini scioccanti raccolte durante un’inchiesta sotto copertura. Questi video mostravano cincillà tenuti in gabbie piccolissime e sporche, costretti a vivere in condizioni terribili per poi essere uccisi brutalmente a pochi mesi di vita in camere a gas improvvisate o tramite la rottura del collo. È difficile rimanere indifferenti di fronte a scene così crude, e la reazione della gente non si è fatta attendere.
Andreea Roseti, direttrice di HSI/Europe per la Romania, ha espresso la sua gioia dicendo:
Il voto di oggi non rappresenta solo una decisione innovativa per la protezione degli animali in Romania e un traguardo legislativo, ma anche un’affermazione chiara del crescente impegno del nostro paese verso il benessere degli animali. Vietando l’allevamento di animali per la produzione di pellicce, la Romania compie un passo significativo verso una società più etica, in cui gli animali non sono più considerati alla stregua di merci per l’industria della moda. Insieme, possiamo proteggere questi esseri vulnerabili dalla sofferenza.
La fine di un’industria in declino
Il declino dell’industria della pelliccia in Romania era già iniziato anni fa. Nel 2013 c’erano oltre 150 allevamenti, oggi ne sono rimasti solo una manciata, due dei quali molto grandi e in grado di produrre migliaia di pellicce di visone e cincillà ogni anno. Tuttavia, le pressioni dei cittadini e il crescente interesse verso uno stile di vita più sostenibile e rispettoso degli animali hanno portato a un cambiamento radicale.
Oltre alla sofferenza animale, anche i rischi per la salute pubblica e l’ambiente hanno giocato un ruolo decisivo: le malattie zoonotiche, come abbiamo imparato dalla pandemia, possono avere conseguenze devastanti. Ecco perché vietare l’allevamento di animali per la produzione di pellicce è una scelta che non solo aiuta gli animali, ma tutela anche noi.
Verso un futuro cruelty-free
Con il divieto che entrerà in vigore ufficialmente il 1° gennaio 2027, la Romania si unisce al coro dei Paesi che stanno cambiando rotta, dimostrando che la moda non deve costare la vita a nessun animale. Un segnale forte anche per il resto dell’Europa, dove cresce il movimento a favore del divieto totale. Questa vittoria, però, non sarebbe stata possibile senza il supporto della popolazione: migliaia di rumeni hanno firmato petizioni, scritto lettere e alzato la voce per chiedere un cambiamento – un vero e proprio esempio di come l’impegno collettivo possa fare la differenza.
E adesso, cosa possiamo fare noi? Continuare a scegliere con consapevolezza, optando per alternative cruelty-free e sostenibili. La moda può essere bella e rispettosa, senza sacrificare la vita di esseri senzienti. Il cambiamento parte da ciascuno di noi, e questa vittoria ne è la prova: insieme possiamo fare la differenza.
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