Se gli occhi sono lo specchio dell’anima, la pelle è lo specchio dei vasi sanguigni.
La pelle è forse la componente più evidente di una persona che segue un’alimentazione corretta, fatta di vita, di frutta e verdure crude soprattutto. Alla base ci sono molte ragioni scientifiche che evidenziano come una pelle sana ed elastica derivi dal consumo più o meno abbondante di frutta. La pelle è anche il primo schermo fisico verso stimoli potenzialmente negativi (antigeni), dotata di un sistema immunitario molto efficiente.
Se volete conoscere la salute di una persona, quanta frutta mangia quella persona, guardate la sua pelle.
Tuttavia questo articolo non ha lo scopo di parlare della pelle, ma delineare un quadro generale su una ulteriore, se vogliamo più avanzata, fase di consapevolezza alimentare.
Oggi giorno viviamo nel pieno della rivoluzione vegan: sempre più persone prendono coscienza che un’alimentazione composta di cibi animali e di loro derivati è deleteria per la nostra salute e responsabile, direttamente o indirettamente, dell’insorgenza di numerose malattie.
Un’alimentazione vegana, ben bilanciata e ben programmata nel senso di prevedere abbastanza frutta e verdura cruda, è un’ottima alimentazione che ci mette al riparo da numerosi problemi di carattere patologico. Tuttavia non sono solo i cibi animali a crearci problemi. Sappiamo che anche molti prodotti industriali, dolci, dolcificanti, bibite zuccherate, alcool e via dicendo possono essere altrettanto tossici per la nostra salute.
Un vegano che è attento alla propria alimentazione eviterà per quanto possibile questo genere di alimenti e prediligerà, come di consueto, una vasta gamma di cereali, legumi e semi abbinata ad un consumo abituale di frutta e verdura preferibilmente crude.
Questa è in sostanza la dieta vegana: un tipo di alimentazione attenta ai prodotti vegetali che ha escluso totalmente ogni prodotto di origine animale.
Ma perché alcune persone allora aumentano il consumo di frutta, diventando fruttariane-crudiste o addirittura fruttariane al 100 %?
I motivi che conducono a questa scelta possono essere diversi ma esiste una profonda linea di demarcazione che separa due tipologie totalmente diverse di alimentarsi: mangiare alimenti vegetali, mangiare alimenti specifici.
Il cibo-specifico è quel cibo che si sposa perfettamente alle caratteristiche di una specie.
Ogni animale è costretto nella scelta del proprio cibo attraverso le proprie caratteristiche esterne e fisiologiche: artigli, denti, sapore, gusto ecc.
Un leone non sarà in grado di procurarsi e mangiare cereali e piccoli semi, così come una giraffa non possiede alcuna caratteristica che gli permetterebbe di cacciare prede più piccole, strappare con i propri denti le carni ed ingerirle.
Se guardiamo il becco di molti uccelli, capiamo perfettamente che esso è quasi sempre fatto per afferrare piccoli insetti, semi o chicchi di cereali e non per strappare carne o interiora di animali terrestri.
Ogni essere vivente si è evoluto ed è sopravvissuto, nel tempo, attraverso l’utilizzo delle proprie caratteristiche individuali per procacciarsi il cibo. Le aquile non hanno sviluppato gli artigli per cacciare, ma cacciano perché la natura ha dato loro gli artigli (insieme naturalmente a tutte le altre peculiarità necessarie a questo scopo, come la loro vista acuta).
All’interno di questo quadro si inserisce la motivazione generale per cui un essere umano si nutre di sola frutta: perché è il suo cibo specifico, il suo cibo elettivo.
Non analizzeremo qui la moltitudine di elementi a favore di questa teoria, ma semplicemente diremo che la frutta è l’unico cibo che non ha bisogno di essere cotto, trattato o condito per essere mangiato.
Diremo altresì che nutrirsi di cibi non facenti parte dell’alimentazione specifica, crea un certo numero di problemi.
Se guardiamo agli esseri viventi che ci circondano, notiamo che gli unici ad ammalarsi sono gli umani e quelli domestici a cui diamo da mangiare.
Possiamo ingannare il nostro palato, ma non le regole ferree che la natura ci ha imposto.
In un ambiente senza fuoco, senza coltelli e privo di ogni strumento di costruzione umana, la frutta è l’unico cibo che potremmo procurarci e mangiare.
E’ un salto concettuale non di piccola portata, che si inserisce nel nostro percorso di consapevolezza alimentare.
Mangiare solo frutta, al contrario di quello che si pensa, non da luogo a nessuna carenza nutrizionali.
Se è vero che la frutta è il nostro cibo elettivo, segue che dovrà anche essere un alimento completo. La natura non può sbagliare.
Per cui convincerci del fatto che la frutta racchiuda in sé tutti le sostanze di cui abbiamo bisogno, e nella giusta proporzione, equivale a convincerci che la frutta è l’alimento, l’unico alimento, per la nostra specie.
Ma allora perché mangiamo anche cereali, verdure, semi?
L’uso della nostra intelligenza per la creazione di espedienti atti a rendere molti alimenti commestibili, si rivela essere un utilizzo proprio del nostro organo principale (il cervello) solo se la finalità è la sopravvivenza. A differenza di tutte le altre specie viventi, in passato noi esseri umani abbiamo potuto meglio adattarci a condizioni climatiche difficili in cui la scarsità di cibo vegetale ne era la conseguenza più diretta. Abbiamo creato armi per cacciare, utilizzato il fuoco per rendere appetibili molti cibi tra cui la carne. In situazioni di emergenza, l’essere umano è un organismo formidabile, oserei dire “indistruttibile”.
Anche la coltivazione cerealicola è stata parte di questo meccanismo, laddove esigenze estreme di carestia hanno costretto l’uomo a sviluppare sempre più il suo ingegno.
Ma l’intelligenza è un’arma a doppio taglio: ciò che abbiamo deciso di mangiare per sopravvivere è diventato, in un periodo più o meno lungo, un’abitudine.
Dagli anni 50’ questo modo di procedere ha subito un’impennata di carattere esponenziale: cibi in scatola, conservanti, cottura a microonde, spropositato uso di latticini e uova ecc..
Oggi giorno riusciremmo a rendere commestibile praticamente ogni oggetto che ci circonda, anche un pezzo di plastica!
E’ ancora difficile oggigiorno parlare di come cereali, legumi semi e verdure a foglie possano creare problemi nel nostro organismo. E’ già molto difficile farlo con i latticini e le carni, figuriamoci con riso e patate. Non è mia intenzione farlo.
Questi ultimi costituiscono un’importante fonte di sostanze nutritive e permettono a molte persone di condurre una vita più sana rispetto a quella che prevede l’uso di cibi animali.
La mia intenzione è solamente quella di somministrare quel ragionevole dubbio che dovrebbe aiutarci ancor di più a capire quale cibi preferire per noi e per i nostri bambini.
Possiamo sperimentare su noi stessi come un elevato apporto di frutta e verdura cruda, possa avere benefici per la nostra salute davvero inimmaginabili.
Molti vegani scelgono di aumentare il consumo di frutta e diminuire la cottura di cibi come le verdure.
Più un cibo è naturale, più ci protegge dalle malattie e dall’invecchiamento.
Mangiare crudo significa nutrirsi di vitalità. La cottura altera e distrugge molti elementi essenziali di un alimento, spesso creando fenomeni di tossicità. Il cibo cotto non è riconosciuto dal nostro sistema immunitario, e ciò ha come conseguenza l’attivazione inopportuna di esso.
Non tutti i cibi possono essere mangiati crudi: a volte perché non sanno di nulla (molte verdure a foglie, cavolfiore), a volte perché è impossibile addirittura masticarli (cereali e legumi), altre perché sono troppo tossiche (come alcuni tipi di funghi).
L’unico alimento che non abbisogna di camuffamenti per essere mangiato è, indovinate un po’, la frutta!
La frutta è una rivoluzione che non esaurisce le sue spettacolari conseguenze a tavola.
Già liberarsi di prodotti animali vuol dire migliorare il proprio umore, conoscere meglio sé stessi, sentirsi più puliti.
Mangiare frutta (o comunque prevalentemente frutta) è la chiave di volta della nostra avventura su questo pianeta: riscopriamo ciò che siamo e ciò di cui abbiamo bisogno.
Il nostro atteggiamento nei confronti delle persone e delle cose ne risulta totalmente revisionato.
Aumentiamo la nostra energia, la nostra concentrazione, la nostra voglia di vivere e di amare il prossimo.
I nostri istinti risorgono e ci mettono di fronte una realtà che guarderemo in modo diverso.
Prendendo in prestito parte della teoria relativa alla scienza olografica (che si occupa molto di coscienza ed interazione fra coscienze diverse) possiamo affermare di sentirci tutt’uno con il mondo.
Guadagniamo una visione di insieme della vita, delle strutture sociali, dei problemi e di tutte le questioni che afferisco anche il nostro ambiente lavorativo. Questo ci permette di minimizzare le interferenze e ridurre notevolmente lo stress quotidiano, potendo avere più lucidità e saggezza nelle nostre decisioni.
Le cose materiali ci appariranno meno insignificanti: oggetti come la nostra macchina, vestiti, gioielli e persino la nostra casa appariranno avere meno o nessuna importanza.
La vera forma di libertà sarà data dal numero di cose di cui possiamo fare a meno, anziché dal numero di cose che possediamo.
Da qualunque ottica scegliamo di considerare la frutta, vedremo sempre la vita.
La via fruttariana è un percorso alimentare molto potente per distruggere la possibilità di contrarre ogni genere di malattia.
Nutrire il proprio organismo con il cibo che la natura ha predisposto per noi, è la condizione necessaria per poter disporre di una salute invidiabile.
La natura desidera che otteniamo una genuina rinascita, desidera guidarci verso una risurrezione fisica nel senso più profondo della parola. Prof. Arnold Ehret
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
l'isola a forma di fabbrica
dice:…anch’io penso che una dieta a base di frutta possa dare risultati molto positivi, tuttavia ci andrei piano a pensare a “madre natura” come qualcosa d’infallibile nel prendersi cura di noi… ci sono frutti velenosi, bacche intossicanti… che razza di madre perversa sarebbe? 🙂
Purtroppo poi, approvvigionarsi di frutti per tutto l’anno e’ appunto difficile nei nostri climi, allo stato “naturale”.
Fortunatamente, possiamo adoperarci per supplire alle “carenze” di madre natura, e avere frutta fresca anche in inverno.
…e potendo scegliere, la scelta di un frutto “a disposizione” – tra tanti della pianta – risulta certo preferibile al nuocere irreparabilmente all’esistenza di un intero essere senziente (o vivente che dir si voglia).
si tratta sempre di scegliere il meno peggio, augurandoci che ogni passo nella direzione giusta venga “salvato”, e vada a costituire un bene acquisito – qualcosa mai più in pericolo – e che un giorno, dopo l’ennesima curva, appaia così finalmente la meta, risolutiva di tutti i problemi.
Diego Pagani
dice:Bell’articolo, complimenti.
Io mi nutro di sola frutta (frutta dolce e un po’ di frutta ortaggio) da oltre quattro anni e posso testimoniare che quello riportato in questo articolo è assolutamente veritiero.
Come coautore del libro “la Frutta che Paradiso” posso testimoniare che le ricerche effettuate per la stesura dello stesso, che ci ha visti occupati per più di quattro anni, mi hanno oltremodo convinto che l’alimentazione a base di frutta sia assolutamente l’unica adatta a l’essere umano, mangiare frutta è la nostra dieta fisiologica. Però bisogna arrivarci con calma, passo a passo e non di colpo, come suggerisco anche nel libro.
È’ facile riconquistare la salute…. ….basta sapere come fare.
Pietro Albertini
dice:Ciao, volevo chiederti se mangi solo frutta o se mangi anche anche verdura in generale. Grazie mille!
Michael
dice:Salve
Mi urge una domanda: i fruttariani dove prendono il calcio? Riescono a soddisfare la dose di 1000mg di calcio al giorno?
Grazie se vorrà rispondere
ale hembra
dice:complimenti! Articolo stupendo!
Anna
dice:Ciao io ho iniziato graduatamente a togliere la carne, mi piacerebbe in seguito diventare fruttariana, x favore datemi qualche consiglio su come arrivarci e quanta frutta mangiare e se posso mischiare i diversi frutti(ho sentito dire che la frutta non si deve mischiare, cioè si deve mangiare ogni volta un tipo di frutta nelle quantità che si desidera, è vero? se sì perchè, visto che si può mangiare la macedonia?) Grazie!
Giovanni Torraco
dice:Ciao Anna, premetto che io non sono uno scienziato/biologo/nutrizionista ecc, per cui la mia risposta è solo una delle tante possibili ed ipotetiche.
E’ piuttosto lungo essere completi, ma sinteticamente posso provare a risponderti in questo modo:
1)Diventare fruttariani al 100% è davvero difficile, perché non è un cambiamento che avviene solo a tavola. Tutto viene modificato e ripristinato, umore, contatti sociali, persino lo stesso carattere e i sentimenti.
2)Non bisogna sforzarsi: le cose avvengono in modo graduale. Ognuno è diverso e credimi, occorrono anni per disintossicarsi e riabituarsi al nostro cibo elettivo, come lo erano i nostri progenitori.
3)Dato che comunque viviamo in un sistema/società che non è nostro, non è necessario diventare fruttariani. E’ un grande passo diventare vegani crudisti, consumando tanta frutta lontano dai pasti. Può andar bene così: ognuno ha il suo percorso e raggiunge il suo equilibrio.
4)Mischiare frutti diversi o meno, è un altro capitolo, che però non credo sia importante da affrontare per chi non ha raggiunto la meta del “fruttismo”. Posso solo dirti di mangiare la frutta lontano dai pasti: più è lontana meglio è. Due ore prima e 4 ore dopo, a seconda della quantità (considera che impieghiamo 30 minuti per digerire una mela).
5)La frutta ha un effetto potente sul nostro organismo, è molto difficile anche solo provare a mangiare per 4-5 giorni solo frutta: questo perché il nostro organismo si trova ad affrontare contemporaneamente fenomeni di disintossicazione e fenomeni di astinenza da altri cibi (soprattutto cereali con relativi farinacei). Per cui durante questi fenomeni, l’essere umano da ovviamente colpa alla frutta..mentre in realtà dovrebbe dare la colpa a tutto il cibo ingerito (sbagliato nella qualità e nella quantità) negli anni o decenni precedenti.
Ti suggerisco di continuare ad eliminare le carni e poi i latticini. Prenditi il tempo, trascorri anche un paio di anni da vegana-crudista..prima di andare oltre.
Io ho solo la mia esperienza da raccontare.
Per una maggiore comprensione puoi consultare diversi libri sull’argomento.
Guglielmo
dice:Io ho digitato “lista di frutta per fruttariani” quello che ho trovato sono solo pensieri e commenti generali e banali.
Se qualcuno di voi sa qualcosa di più su quale frutta è usata nei vari stili del fruttarianesimo ne sarei davvero contento.
Grazie e auguri!
Giovanni Torraco
dice:Ciao! Non è uno stile. E’ l’alimentazione naturale dell’uomo. Qualunque cibo ti piace e riesci a mangiare così come la natura lo ha prodotto, è alimento naturale. Questo accade solo con la frutta naturalmente. Non esiste nessuna lista: essere fruttariani vuol dire proprio questo: abbandonare il concetto che serve un libretto di istruzioni per sapere cosa mangiare 🙂
luisa
dice:buongiorno….
oggi sto iniziando la mia nuova vita da vegana….(nota ho 54 anni)….vorrei con il tempo arrivare ad essere fruttariana….ma credo serva tempo,
quello che credo sia indispensabile conoscere è quanta mangiarne per nutrirsi
bene e non farsi mancare calcio, ferro, ecc….ecco questo è un argomento di cui mi piacerebbe tu parlassi……cmq grazie
Giovanni Torraco
dice:La tua domanda è molto interessante. Come già detto io non sono nessuno per dare consigli nutrizionali o altro: io copio ed incollo solamente la mia esperienza ed i miei pensieri.
Devi considerare due cose però, a parer mio:
1)La frutta è il nostro cibo specifico, per la quale ci siamo evoluti e abbiamo vissuto milioni di anni. Quindi è chiaro che non dobbiamo preoccuparci dei migliaia di componenti nutritivi e singole molecole: c’è tutto in essa. Ferro e calcio inclusi. Tra l’altro, solo mangiando frutta si ha una corretta assimilazione di tali sostanze ed un loro apporto ben bilanciato.
2)Siamo liberi di farci le analisi del sangue. Ma i valori di range stabiliti dalle varie organizzazioni sanitarie, soprattutto nel nostro mondo occidentale, sono statistici. E questa statistica da riferimento al sangue di persone onnivore, che sono sempre malate, che hanno sempre carenze e che si ammalano 10 volte all’anno di raffreddore. Per cui non sono assolutamente veritieri. Anzi…sono proprio come non dovrebbero essere.
Il discorso è molto lungo e articolato, speriamo con l’aiuto di qualcuno più esperto di fare un paio di articoli sull’argomento. Ciao 🙂
luciano
dice:Sono in regime alimentare vegano da ormai un anno, avevo bisogno di un drastico cambiamento alimentare per motivi di salute, ho iniaziato con una dieta crudista, solo verdure e frutta, dopo qualche mese ho iniziato ad avere problemi di carie ( 4 per la precisione) e problemi di sensibilizzazione delle mucose della bocca. Su consiglio di un naturopata, mi sono avvicinato alla filosofia ayurvedica e cinese, ed ho impostato, sempre nel rispetto del regime vegano un tipo di dieta, che contempla frutta la mattina a colazione con pochi cereali, verdura cruda a pranzo e cotta la sera, sempre accompagnata da cereali e legumi, date le mie caratteristiche digestive
( scarse, il mio dosha è sicuramente Vata) ho apprezzato il cambiamento ed ho visto buoni risultati. Ritengo che una cottura corretta, a vapore a forno od in casseruola non determini drammatici cambiamenti nutritivi, od almeno per molte persone che, specie in inverno mal si adattano a mangiare freddo, possa essere il male minore.
Giovanni Torraco
dice:Ciao Luciano, sono d’accordo con te, per quanto riguarda l’ultima affermazione. E di fatti non deve essere obbligatorio diventare fruttariani al 100% per vivere in serenità. Perché in ogni caso, viviamo in un mondo che non è nostro.
Mangiare vegano, molto crudo e abbondare di frutta, è sicuramente il compromesso migliore che ogni individuo può fare. Non credo che ciò porti a problemi alimentari.
Ma è importante, almeno solo sapere, che la frutta è il nostro alimento. Più ce ne allontaniamo, e più abbiamo un prezzo da pagare.
Ma la serenità con cui ci si nutre è altrettanto importante. Giova molto di più mangiare un mix di verdure al vapore con felicità, piuttosto che una mela con timidezza e titubanza.
Hazir
dice:Premesso che condivido che la frutta fa benissimo ed una delle cose piu’ buone che ci siano, sono scettico sul fatto che sia l’unico cibo naturale. Pensate che i nostri progenitori non si mangiassero ogni tanto qualche verme, qualche cavalletta, qualche lumaca, qualche larva? Gli aborigeni in Australia lo fanno cosi’ come molte tribu’ in altre parti del mondo che vivono ancora allo stato ‘naturale’.
Giovanni Torraco
dice:Buongiorno Hazir, in realtà non parliamo di cibo naturale ma di cibo specifico.
Che i nostri progenitori mangiassero anche vermi, cavallette o altro non ci sono dubbi e sarebbe davvero assurdo sostenere il contrario.
Tutti gli animali erbivori si cibano, in modo inconsapevole, di qualche insetto sfortunato che in quel momento sosta sulle loro foglie.
Questo però non ha alcuna incidenza sul modello fruttariano, ovvero sul cibo specie specifico.
Simona Damian
dice:Ciao Giovanni, ho davvero apprezzato il tuo articolo. È raro al giorno d’oggi trovare persone che tengano veramente alla propria salute, anche per via della disinformazione di massa e tutti i giochi di cospirazione per diminuire la popolazione etc. ci sarebbe da dire molto a riguardo quindi non mi dilungherò più del necessario (però vorrei sapere perché hai detto che viviamo in un mondo che non è nostro.Ti riferivi alla probabile origine dell’uomo su un altro pianeta?). Dal momento che non sono una nutrizionista, dottoressa o quant’altro ti parlerò per mia esperienza. Ho 16 anni e sono crudista. Mio padre ha scritto un libro sulla longevità e un’alimentazione corretta che in breve racchiude ciò che hai detto tu con l’aggiunta di qualche particolare. Per esempio io bevo il latte crudo e le uova crude; mangio l’insalata verde con i pomodori e se proprio vuoi mantenere la “specificità” ti dirò che posso mangiarla anche senza condimento. Se guardi la natura l’uomo magari ha bisogno di lavorare qualche tipo di verdura come cavolfiore o broccoli solo perché non gradisce il loro sapore ma io ti dico che ci siamo disabituati e che sono perfettamente commestibili anche crudi come del resto l’aglio, (anche quello lo mangiamo crudo) tanto odiato da molti sempre per via di una cattiva informazione. Io ho questa teoria: se un alimento lo puoi mangiare così com’è -dato dalla natura- senza modificarlo allora è fatto per l’uomo.
Lumbar
dice:Bella spiegazione molto accurata ma manca qualcosa.Ti soffermi soprattutto nel fatto che la frutta venendo dalla natura è predisposto per noi.Ma anche la carne è venuta dalla natura da parte degli animali.La gallina non credo che faccia le uova solo per riprodursi.Infatti con gli anni abbiamo scoperto che sipoteva bollire,bere,mangiare e cucinare.Con gli animali invece il gheopardo mangia solo carne e non frutta eppure sta benissimo.Io In tutti questi anni ho mangiato carne e trasporto e lavoro il ferro per 8 ore di fila e va tutto bene quindil nostro corpo lo riesce a digerire anzi lo aiuta anche perchè ha le proteine non succede nulla.Dio perchè avrebbe creato gli animali per lasciarli vagare per il mondo io non credo.Lui sapeva già che appena creati li avremmo uccisi per procurarci del cibo.I cibi spazzatura se mai fanno male al nostro organismo in quanto essendo scarti di animale e pieni di grassi che si trovano nei fast food.Mangiare solo frutta o verdura non consente al nostro corpo di svolge
re al meglio il lavoro del corpo in quanto non dà quelle energie neccessarie per svolgere la nostra giornata anche se crude o cotte.
Sem
dice:Ehi Lumbar, la carne non la mangeresti mai come i veri carnivori. Infatti, i veri carnivori non usano le mani ma i denti sia per uccidere che per mangiare la carne fresca, soprattutto le interiora, ma anche le ossa, cosa che un essere umano non è in grado di fare, o se ci riesce finirebbe in ospedale, le ossa non possono essere sciolte con un ph dello stomaco poco acido. A un vero carnivoro non da fastidio il cattivo odore della carne di un cadavere morto da settimane, l’uomo sviene o vomita. Le galline ovaiole che conosciamo oggi sono state ottenute da incroci da varie razze selezionate dall’uomo, con lo scopo di ottenere più uova per farne un business. L’uomo ha perso la sua natura quando ci sono state le glaciazioni e non poteva disporre della frutta con il clima freddo non cresceva. Il cuocere è scattato dal fatto che non poteva mangiare carne cruda sia perchè non gli risultava appetibile sia per uccidere i germi e parassiti, cosa che invece i veri carnivori non hanno bisogno. Il ghepardo che mangia carne è strutturato per mangiare carne, l’uomo no perchè non può predare e mangiare carne come il ghepardo ma comportarsi come uno scimpanzè, gorilla, orango, arrampicandosi negli alberi raccogliendo frutti grazie alle mani. Ma chi ti dice che non si può lavorare senza mangiare carne? Ci sono atleti vegani di tutto rispetto come Frank Medrano, Patrik Baboumian, Carl Lewis e tanti altri, tra i fruttariani l’ultra maratoneta Michael Arnstein, e le proteine dove le prendono? Ti dovresti chiedere. Quindi per te gli animali devono stare rinchiusi? Ricorda che fai parte del regno animale e tutti gli animali hanno diritto di vivere ed essere liberi, compreso l’uomo. Dio ha creato il pianeta, la natura, gli animali non per essere distrutto dall’uomo, ma per vivere rispettando le leggi della natura
Sem
dice:Ehi Lumbar, la carne non la mangeresti mai come i veri carnivori. Infatti, i veri carnivori non usano le mani ma i denti sia per uccidere che per mangiare la carne fresca, soprattutto le interiora, ma anche le ossa, cosa che un essere umano non è in grado di fare, o se ci riesce finirebbe in ospedale, le ossa non possono essere sciolte con un ph dello stomaco poco acido. A un vero carnivoro non da fastidio il cattivo odore della carne di un cadavere morto da settimane, l’uomo sviene o vomita. Le galline ovaiole che conosciamo oggi sono state ottenute da incroci da varie razze selezionate dall’uomo, con lo scopo di ottenere più uova per farne un business. L’uomo ha perso la sua natura quando ci sono state le glaciazioni e non poteva disporre della frutta con il clima freddo non cresceva. Il cuocere è scattato dal fatto che non poteva mangiare carne cruda sia perchè non gli risultava appetibile sia per uccidere i germi e parassiti, cosa che invece i veri carnivori non hanno bisogno. Il ghepardo che mangia carne è strutturato per mangiare carne, l’uomo no perchè non può predare e mangiare carne come il ghepardo ma comportarsi come uno scimpanzè, gorilla, orango, arrampicandosi negli alberi raccogliendo frutti grazie alle mani. Ma chi ti dice che non si può lavorare senza mangiare carne? Ci sono atleti vegani di tutto rispetto come Frank Medrano, Patrik Baboumian, Carl Lewis e tanti altri, tra i fruttariani l’ultra maratoneta Michael Arnstein, e le proteine dove le prendono? Ti dovresti chiedere. Quindi per te gli animali devono stare rinchiusi? Ricorda che fai parte del regno animale e tutti gli animali hanno diritto di vivere ed essere liberi, compreso l’uomo. Dio ha creato il pianeta, la natura, gli animali non per essere distrutto dall’uomo, ma per vivere rispettando le leggi della natura.
Sem
dice:Ehi Lumbar, la carne non la mangeresti mai come i veri carnivori. Infatti, i veri carnivori non usano le mani ma i denti sia per uccidere che per mangiare la carne fresca, soprattutto le interiora, ma anche le ossa, cosa che un essere umano non è in grado di fare, o se ci riesce finirebbe in ospedale, le ossa non possono essere sciolte con un ph dello stomaco poco acido. A un vero carnivoro non da fastidio il cattivo odore della carne di un cadavere morto da settimane, l’uomo sviene o vomita. Le galline ovaiole che conosciamo oggi sono state ottenute da incroci da varie razze selezionate dall’uomo, con lo scopo di ottenere più uova per farne un business. L’uomo ha perso la sua natura quando ci sono state le glaciazioni e non poteva disporre della frutta con il clima freddo non cresceva. Il cuocere è scattato dal fatto che non poteva mangiare carne cruda sia perchè non gli risultava appetibile sia per uccidere i germi e parassiti, cosa che invece i veri carnivori non hanno bisogno. Il ghepardo che mangia carne è strutturato per mangiare carne, l’uomo no perchè non può predare e mangiare carne come il ghepardo ma comportarsi come uno scimpanzè, gorilla, orango, arrampicandosi negli alberi raccogliendo frutti grazie alle mani. Ma chi ti dice che non si può lavorare senza mangiare carne? Ci sono atleti vegani di tutto rispetto come Frank Medrano, Patrik Baboumian, Carl Lewis e tanti altri, tra i fruttariani l’ultra maratoneta Michael Arnstein, e le proteine dove le prendono? Ti dovresti chiedere. Quindi per te gli animali devono stare rinchiusi? Ricorda che fai parte del regno animale e tutti gli animali hanno diritto di vivere ed essere liberi, compreso l’uomo. Dio ha creato il pianeta, la natura, gli animali non per essere distrutto dall’uomo, ma per vivere rispettando le leggi della natura
Shaya
dice:Questo articolo mi sta cambiando la vita.
Sono vegana da 10 anni, ma ho sempre pensato che las frutta é il nostro vero unico alimento, conclusione a cui sono giunta viaggiando negli angoli estremi del mondo e scoprendo che ogni popolo della terra possiede una qualche leggenda fondamentale in cui si tramanda che l uomo si nutriva di frutta. Stessa cosa fa notare nel libro cristiano la Bibbia, in genesi, parlando della creazione della prima coppia umana dice che Dio disse loro: “Di ogni ALBERO che é nel giardino puoi mangiare a sazietà, solo dell ALBERO del bene e del male…..” Dà a intendere che anche in questo caso non si contempla nessun altro alimento”.
A questo punto però ti richiederei esattamente di raccontarci la tua storia, richiesta che faccio immagino a nome di molti. Attendiamo un articolo…..
Maurizio
dice:Disinformazione totale…quindi l unico cibo che l uomo potrebbe procurarsi se fossimo cone l homo sapiens sarebbe la frutta?? Infatti promo mi risulta che andasse a caccia con armi rudimentali secondo abbiamo ancora i canini….e non mo sembra che le pecore li abbiano….
Sem
dice:Inizialmente l’uomo mangiava esclusivamente frutta perché è l’unico cibo specie specifico per l’essere umano predisposto dalla natura in quanto lo offre la natura così come è già pronto al consumo quindi crudo e senza condimenti. L’apparato digerente umano è lungo, l’intestino umano è 10-12 volte la lunghezza del tronco adatto a digerire frutta, in quanto la frutta viene digerita in 20 minuti. In seguito quanto sono arrivate le glaciazioni, non trovando il cibo specifico la frutta, in emergenza è stato costretto per sopravvivenza a ricorrere a cibo non adatto alla sua specie fin quando non terminava il periodo glaciale. Purtroppo, il cibo aspecifico sbagliato soprattutto quello di derivazione animale che crea indigestione nell’intestino, è rimasto nella sua alimentazione ed oggi ne paga le conseguenze con obesità, diabete, ipertensione arteriosa, osteoporosi, gotta, malattie influenzali, allergie, ecc.
Sem Tamburella
dice:Il cibo specie specifico per l’essere umano per eccellenza è la frutta, secondario le verdure.
Alessio centolavigna
dice:Non è vero che gli unici ad ammalarsi sono gli umani e gli animali domestici,perché non tutte le malattie sono scatenate da cause alimentari(non lo dico io ma la scienza)quindi è piuttosto ingnorante e antiscentifico sostenere che gli unici ad ammalarsi sono gli umani e gli animali domestici,va bene una alimentazione sana nel rispetto della natura,ma sostenere un buon argomento con trattazioni false e deviente è comunque antietico,e in un certo senso anche controproducente
Giovanni Torraco
dice:Gentile Alessio, hai fatto un’affermazione senza averla provata. Tuttavia mi permetto di dirti che secondo me non hai ben capito l’argomento, pertanto ti elenco le due forme su cui è giusto insistere:
1)Le malattie del mondo moderno, per lo più di quello occidentale, sono alimentari. Anche il raffreddore, se causato da un indebolimenti del sistema immunitario, possiamo riferire essere causa dell’alimentazione errata.
Ci sarebbe da parlare dei batteri, del PH, ma renditi conto che è impensabile in un commento parlare di biologia o evoluzionismo. Dovrebbe in realtà averci già pensato la scuola dell’obbligo, almeno in teoria.
2)In secondo luogo c’è tutta un’antologia di considerazioni da fare tenendo conto la teoria dell’evoluzione naturale e l’analisi comparata dai tempi di Cuvier.
Sono oggetto di conferenze, di costruzioni dialettiche ad hoc.
Non possiamo parlarne qui senza un base di conoscenza e soprattutto dando dell’ignorante a persone che non conosci e di cui non hai forse neanche ben compreso l’argomento.
Non che io sia saggio, io sono un perfetto inconsapevole come tutti gli altri. Ma so cosa non conosco e non mi permetto di confutare affermazioni senza dimostrazione.
Altrimenti diciamo che ci hanno concepiti gli alieni e che non siamo mai andati sulla luna: non sono questi argomenti dialettici.
Capisci?
Un caro saluto.
sibilla
dice:ma lla fine moriamo tutti