Le alternative ai problemi ambientali ed etici che affliggono il nostro pianeta si giocano sul piano dell’alimentazione. Protagoniste assolute dei nuovi trend alimentari, le alternative plant-based alle proteine di origine animale, un settore in continua crescita con enormi investimenti. La tecnologia alimentare assume un ruolo sempre più importante nella produzione di prodotti sostituti che, sempre più fedelmente, imitano le proteine animali senza l’impatto ambientale degli allevamenti intensivi. Per produrre un hamburger vegetale, ci vuole il 75% in meno di acqua e il 95% in meno del terreno utilizzato dagli allevamenti con un conseguente ridotto impatto ambientale.
I numeri del mercato dei prodotti plant-based (fonte Rapporto Osservatorio VEGANOK 2018):
- 7,4 miliardi di euro: mercato globale prodotti Plant based
- 11,90 miliardi di euro: stima mercato globale Plant based al 2022
- 5,2 miliardi di euro: stima mercato globale Plant based sostitutivi della carne al 2020
In pochi anni la scena della produzione di burgers vegetali è cambiata mettendo in campo, grazie allo studio sulle materie prime, dei prodotti all’avanguardia con una ricerca di sapori autentici sempre più attenta. Parliamo di una una nuova generazione di opzioni “high-tech”.
Ecco la top 3 dei prodotti più chiacchierati e diffusi a livello globale. Nessuno dei prodotti è per il momento disponibile sul mercato italiano.
1. “The Beyond Burger”
La Beyond Meat, start-up tecnologica con sede in California ha riscosso un successo epocale con il lancio del suo prodotto di punta Beyond Burger, disponibile in oltre 10.000 rivenditori e punti di ristoro negli Stati Uniti e oltre. Sarà lanciato dalla catena Tesco nel Regno Unito questo mese.
L’azienda sta lavorando per costruire una replica esatta della carne, interamente plant- based ovviamente. Dopo aver studiato la carne animale attraverso una risonanza magnetica, il fondatore Ethan Brown e il suo team hanno scoperto che tutte le componenti – acqua, grassi, amminoacidi – sono reperibili nel mondo vegetale.
Seth Goldman, presidente esecutivo di Beyond Meat, afferma: “Siamo stati il primo burger senza carne ad essere presente nella sezione carne di Whole Foods. Adesso è il burger più venduto nella sezione in uno dei punti vendita della California.”
2.”The Impossible Burger”
Un’altra opzione high-tech degli Stati Uniti è l’Impossible Burger a base vegetale, che utilizza un ingrediente speciale per ricreare la texture “carnosa” classica.
L’ingrediente, la leghemoglobina di soia, contiene eme, una molecola contenente ferro che si trova naturalmente nelle piante. Secondo la compagnia, l’eme svolge un ruolo fondamentale. La Food and Drug Administration statunitense (FDA) ha dato recentemente il via libera al prodotto dopo accurate ricerche sul componente chiave: inizialmente aveva espresso alcune perplessità, dovute al potenziale allergico del prodotto e alle sue 46 fonti proteiche presenti. Relazione FDA disponibile qui.
Il prodotto è disponibile nei ristoranti di tutti gli Stati Uniti, tra cui la catena White Castle e Umami Burger, oltre a numerosi ristoranti a Hong Kong. All’inizio di quest’anno, la Nuova Zelanda lo ha stigmatizzato dopo che era stato servito dalla compagnia aerea nazionale del paese, preoccupandosi che rappresentasse una “minaccia” per i tradizionali prodotti a base di carne animale.
È molto importante dire che il lancio di questo prodotto ha puntato tutto sul mercato vegan ma l’azienda ha recentemente comunicato in via ufficiale che in una prima fase, ha testato uno degli ingredienti sui ratti: questo, secondo standard riconosciuti ma non ancora definiti da un punto di vista legislativo, rende il prodotto vegetale ma non vegan.
3.Il “Moving Mountains Burger”
Identificata come la risposta del Regno Unito al Beyond Burger, Moving Mountains, sta iniziando a diffondersi in vari ristoranti in Inghilterra.
Il burger, per il quale sono stati impiegati due anni di ricerca per arrivare sul mercato, è costituito da funghi, proteine di piselli, patate e olio di cocco.
Parlando in precedenza dell’innovazione, il fondatore di Moving Mountains, Simeon Van der Molen, ha dichiarato: “Moving Mountains è un marchio britannico che lancia il primo burger al mondo raw e a base vegetale”. Questo segna un enorme salto nell‘innovazione per l’umanità e permetterà ai consumatori di mordere un futuro migliore per la loro salute e la salute del nostro pianeta. Senza alcun compromesso sul gusto, il burger Moving Mountains B12 offre un’alternativa praticabile per i flexitarians, vegani, vegetariani e mangiatori di carne. “
E in Italia?
I prodotti innovativi sono tanti e di diversa natura. Sul sito web ufficiale del marchio di garanzia VEGANOK, si contano 19 prodotti diversi aderenti allo standard attualmente presenti sul mercato. Sempre più referenze sugli scaffali della gdo significano un sempre maggior impatto delle alternative plant based sui consumi degli italiani. Dall’analisi del rapporto dell’Osservatorio VEGANOK 2018, ciò che spinge gli italiani al consumo di proteine plant based sono motivi di natura etica e salutistica. Accanto ad aziende che producono le loro linee 100% plant based, ci sono realtà affermate nel mercato dei prodotti a base di carne che però hanno deciso di lanciare sul mercato prodotti plant-based: segno inconfutabile che la domanda è in costante aumento.
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