La verità sconosciuta sulla carne

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Un’esperienza di informazione nella scuola A Pisa Paola Paolicchi ha organizzato per gli studenti di quattro classi delle seconde superiori di età compresa tra i 14 e i 16 anni, una conferenza volta a sensibilizzare i ragazzi circa i “crimini tenuti nascosti dagli sfruttatori degli animali” e a far conoscere loro le possibili alternative di […]

Un’esperienza di informazione nella scuola

A Pisa Paola Paolicchi ha organizzato per gli studenti di quattro classi delle seconde superiori di età compresa tra i 14 e i 16 anni, una conferenza volta a sensibilizzare i ragazzi circa i “crimini tenuti nascosti dagli sfruttatori degli animali” e a far conoscere loro le possibili alternative di vita e alimentari.
di Paola Paolicchi – 6 Aprile 2011
Entrare nella Scuola Pubblica a parlare di Ecologia della Nutrizione e di allevamenti intensivi. Ci ho impiegato molto tempo, mail, telefonate, ma alla fine è stato possibile.
Mi sono imposta di essere uno strumento che parla a nome dei miliardi di animali nati e cresciuti in allevamenti lager, di tacchini presi per il collo e tirati con violenza in cima al camion, milioni, miliardi di maiali, mucche, agnelli, capre, cavalli, pecore che viaggiano stipati sui tir senza poter bere, mangiare per giorni, magari sotto il sole cocente sull’autostrada oppure immobili per ore sotto una gelida tempesta di vento e neve, tremanti e affamati; e poi l’arrivo alle fabbriche della morte con le pupille dilatate in preda al terrore, con l’odore del sangue nel naso e gli urli dei fratelli negli orecchi.
Entrare nella scuola, con gli strumenti giusti, sensibilizzare i bambini e i ragazzi sui crimini tenuti nascosti dagli sfruttatori degli animali credo sia il regalo più bello che possiamo fare a tutti i miliardi di esseri uccisi ogni giorno.
Per la mia esperienza è doveroso dire che arrivarci costa molto, ma non perché dobbiamo frugarci in tasca, costa in termini personali, e di pazienza e ‘diplomazia’.
Infatti dietro i ragazzi ci sono le famiglie, centinaia di persone, ognuno con una testa diversa; i professori e il preside mi hanno suggerito di non presentare la parola vegan o vegetariano sul mio progetto didattico, ma utilizzare ‘scelta alternativa di vita’ e ‘scelta alternativa alimentare’ e così è stato, però quattro classi per complessivi 100 ragazzi della II superiore hanno potuto ascoltare tramite la mia voce, le condizioni di sofferenza, i maltrattamenti, i massacri cui vengono sottoposti gli animali ‘da carne’ e riflettere su quanto le loro scelte alimentari e non alimentari siano decisive per tutti gli animali.
Entrando nello specifico, la conferenza è stata organizzata presso una Scuola Secondaria Superiore nella quale ho proposto ai professori di scienze un programma da svolgersi in 3 incontri concordati con loro stessi per quel che riguarda la data e la durata di ogni singolo incontro.
1. Tema allevamenti Intensivi. Proiezione del DVD Meat the truth – Carne: la verità sconosciuta.
2. Tema etico. Proiezione documentario La vita emotiva degli animali da fattoria.
3. Tema alimentazione alternativa e consumo consapevole.

Con tre giorni di anticipo mi sono recata all’Istituto scolastico e oltre a inserire tutto il programma sul sito della Scuola ho affisso le locandine che avevo fatto sull’incontro, con la descrizione degli argomenti trattati e la proiezione dei video con date e orari.
Mi è stata messa a disposizione l’aula magna con lo schermo gigante, microfono, proiettore DVD.
A sostegno dell’iniziativa mi ero preparata due pannelli con mostra fotografica antipellicce e mostra fotografica contro la vivisezione che ho posizionato all’ingresso dell’aula magna, molti ragazzi della scuola si sono fermati a guardare e a leggere, qualcuno con coraggio è entrato a chiedere notizie e volantini.
Alla conferenza erano presenti quattro classi delle seconde superiori, di età compresa tra i 14 e i 16 anni, oltre che insegnanti delle classi stesse, personale della segreteria e professori dell’Istituto di discipline diverse.
Durante la proiezione mi sono posizionata in fondo all’aula magna per controllare le reazioni; considerando che erano presenti un centinaio di ragazzi, l’aula era silenziosa e a parte qualche commento spontaneo e doveroso c’è stata molta attenzione.
Da sottolineare che al termine, e in parte durante la conferenza, è stato più volte detto e ripetutamente affermato che per tutti era la prima volta che venivano a conoscenza di queste terribili realtà. Non c’è informazione su questi temi che invece ritenevano molto importanti.
Naturalmente avevo portato materiale informativo sui temi trattati, ma avevo ben pensato che li avrei consegnati alla fine della conferenza, per non distrarli. Inoltre, per testare il loro interesse, avevo posizionato i libretti informativi, opuscoli, volantini, adesivi, di fronte a me sotto lo schermo gigante per costringerli a esporsi totalmente per avere una copia. Alle 14.00 è suonata la campanella ma anche se stanchi e affamati, si sono messi in fila per ricevere il materiale e per far prima i professori stessi si son messi a dare una mano.
Tanti mi hanno ringraziato. Se ci sono riuscita io da sola, può farlo chiunque di noi. Tutti possiamo riuscirci ed è molto importante se vogliamo salvare qualche vita.
Paola Paolicchi
Comitato Europeo Difesa Animali – CEDA ONLUS
Referente Sezione Provinciale di Pisa
[email protected]

Fonte: http://www.ilcambiamento.it/
Link: http://www.ilcambiamento.it/vegetarianesimo_veganesimo/verita_sconosciuta_carne_scuole_pisa.html
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News Inserita da Daria Mazzali
Redazione Promiseland.it

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5 commenti su “La verità sconosciuta sulla carne”

  • silvia

    dice:

    condivido anche io l’esperienza raccontata. nel 2009 e 2010 Come LAV Alessandria ho chiesto ed ottenuto di entrare nelle scuole ed ho tenuto conferenze sui diritti animali in alcune superiori – IV e V – descrivendo tra l’altro ai ragazzi cosa avviene negli allevamenti intensivi.
    l’attenzione è stata impressionante. hanno dimostrato, d’apprima stupore, poi orrore. Nessuno di loro era al corrente della realtà. Molti ragazzi hanno voluto approfondire gli argomenti ed hanno visto il documentario proiettato in silenzio… religioso.
    E’ stata una esperienza magnifica, e sono certa che il video e le nostre parole avranno lasciato il segno negli animi dei ragazzi presenti.
    Da ripetere senz’altro

  • elena

    dice:

    Bravissima!!sono molto contenta che ci siano iniziative come questa…

  • Ambrosia

    dice:

    Bisognerebbe farne di più! cmq complimentissimi ad entrambe per l’iniziativa 🙂

  • Renata

    dice:

    Brave!
    Sia Silvia che Paola..mi fà piacere inoltre scoprire che i giovani d’oggi, che di primo acchito (non abbiatemene, ma è così) sembrano strafottenti e menefreghisti, in realtà prestino molta attenzione a queste tematiche.
    (parlo come una vecchia un pò rompiballe eh eh..ma è anche vero che non ho più vent’anni, sigh)

  • Betti

    dice:

    Mi dispiace mettere un altro dito sulla piaga e contraddirti su alcuni argomenti . Gli animali da carne sono gli animali che soffrono meno negli allevamenti zootecnici . Le condizioni di stress da trasporto sono regolati almeno da una legge e gli operatori del settore hanno molti strumenti in mano per fa si che le sofferenze si alleviano notevolmente. tantissime cose sono state fatte in questo settore anche se tante ne rimangono da fare, tra cui cercare di inculcare nella mente di tutti che non abbiamo bisogno, anche se non si fanno scelte vegetariane o vegan di tanta carne nella nostra alimentazione. La cosa grave però che molti non dicono è che produrre latte ed uova è qualcosa di disumano e incredibilmente stressante per gli animali , e non ci sono leggi che possono limitare queste sofferenze. Gli animali da latte sono state selezionate per diventare macchine e loro malgrado pur di produrre latte si lasciano morire , si spezzano nella schiena per l’eccessivo peso della mammella e non riescono a sopravvivere a più di due lattazioni, morendo per eccessivo stress . Anche produrre uova è una condizione imposta alle ovaiole con la selezione e le galline ovaiole vengono eliminate dopo la prima stagione di deposizione . Quindi parlare di carne senza risolvere il problema della produzione di latte e uova è ipocrita , in quanto comunque le vacche e le galline a fine prduzione necessariamente diventano carne . Non chiudiamoci gli occhi o si fa una scelta vegan o non è eticamente plausibile un altra alternativa . Quindi se non si è in grado di fare una tale scelta , optiano per il male minore poco latte, poche uova, poca carne nella nostra dieta , tanti legumi , tanta verdura tanta frutta .
    Un altro imput produrre carne con minore apporto possibile di sofferenza negli allevamenti estensivi potrebbe essere possibile , produrre uova e latte senza stress per gli animali è impossibile tranne se da domani cominciamo un processo di selezione genetica al contrario per questi animali , ritornando alla normalità .
    SICURAMENTE E COMUNQUE EVITARE DI UCCIDERE ANIMALI IMMATURI (pellicce , vivisezione, AGNELLI e CAPRETTI PASQUALI).

I commenti sono chiusi.