Latte di patate? La tendenza alimentare del 2022, secondo gli esperti

Il latte di patate è l'ultima novità nel mercato dairy-free e, secondo gli esperti, sarà uno dei trend alimentari del 2022. Il motivo? La sua sostenibilità, che risponde alla crescente attenzione dei consumatori per le tematiche ambientali.

Se anche solo qualche anno fa ci avessero detto che presto avremmo bevuto latte di patate, probabilmente l’avremmo presa tra il serio e il faceto, forse storcendo un po’ il naso. Eppure, mentre cresce l’attenzione per i cambiamenti climatici e sempre più persone scelgono alternative alimentari sostenibili, gli esperti affermano che il latte di patate sarà uno dei più grandi food trend del 2022. Come riporta il Guardian, a febbraio la catena britannica di supermercati Waitrose metterà in vendita il latte di patate della start-up svedese Dug, che pochi mesi fa ha debuttato con questa tipologia di prodotto. E gli esperti non hanno dubbi: il latte di patate ha tutte le carte in regola per competere con il latte di avena, di soia e di mandorle, tanto che Waitrose ha previsto che i consumatori lo aggiungeranno presto al carrello della spesa o lo chiederanno nelle caffetterie.

Nel momento del suo debutto, diverse testate internazionali – tra cui anche il Guardian – hanno parlato del latte di patate come della nuova frontiera nel mondo delle alternative al latte vaccino, messo a punto dalla società Veg of Lund in collaborazione con la professoressa Eva Tornberg dell’Università di Lund. Lanciato prima sul mercato svedese, è ora disponibile anche per l’acquisto su Amazon nei gusti “Original”, “Unsweetened” e “Barista”, al momento solo nel Regno Unito.

Vista la grande varietà di bevande vegetali disponibili sul mercato, non manca chi si chieda se del latte di patate ce ne fosse davvero bisogno. Secondo gli esperti, si tratta di un’alternativa vegetale che ben si adatta a tutti gli usi, esattamente come altre bevande vegetali già in commercio, ma con il vantaggio di una maggiore sostenibilità: le patate richiedono la metà del terreno necessario per la coltivazione della stessa quantità di avena, 56 volte meno acqua della coltivazione delle mandorle e, a differenza della soia, non hanno una cattiva reputazione legata alla deforestazione illegale per far fronte alle richieste di mercato.

Ma non è tutto, perché il latte di patate vanta anche la totale assenza di allergeni: senza lattosio, soia, glutine e frutta a guscio, è diverso dalla maggior parte del latte vegetale sul mercato. Secondo l’azienda che lo produce, il suo sapore è neutro e per questo può essere bevuto da solo, utilizzato per cucinare e perfino per creare la schiuma per il latte macchiato. “Abbiamo creato un prodotto di cui siamo orgogliosi” – dichiara Thomas Olander, CEO di Veg of Lund – La nostra scelta di utilizzare le patate come base ci ha portato a ottenere una bevanda super sostenibile. Le patate non hanno bisogno di molto per crescere, il che le rende migliori rispetto a soia, mandorle o avena. Per non parlare dei latticini“.

Anche se quello dell’azienda svedese non sarebbe il primo tentativo di creare un latte vegetale partendo dalle patate – nel 2015, il marchio Veggemo lanciò in Canada il suo latte a base di patate, radice di manioca e proteine ​​di piselli –  è sicuramente quello che ha creato maggiore risonanza mediatica e che potrebbe portare a una presenza duratura sul mercato di questo prodotto. Chissà, magari lo troveremo presto anche nei supermercati italiani?

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Crediti foto: theguardian.com


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