Latte vegetale: è boom a livello globale per quello di avena

Il latte di avena è sempre più "mainstream": cresce il mercato di questa bevanda a livello globale tanto che, secondo alcune analisi di mercato, il valore di questo mercato raggiungerà in 698,8 milioni di dollari entro la fine del 2027, contro i 372, 5 milioni raggiunti lo scorso anno.

Se l’alimentazione vegana diventa sempre più mainstream, con il 90% dei consumatori di prodotti vegetali che non sono né vegetariani né vegani, particolare attenzione merita il mercato del “latte” vegetale, in costante espansione. Secondo i dati più recenti, il settore delle bevande vegetali dovrebbe raggiungere un valore di 34 miliardi di dollari entro il 2024, rispetto agli 8,2 miliardi di dollari del 2014, a fianco a un calo importante del consumo di latte vaccino a livello globale.

Tra i sostituti del latte vaccino, spicca il latte di avena per preferenza da parte dei consumatori tanto che, secondo alcune analisi di mercato elaborate da Future Market Insights, il valore di questo mercato raggiungerà in 698,8 milioni di dollari entro la fine del 2027, contro i 372, 5 milioni raggiunti lo scorso anno. Il motivo è presto detto: i consumatori di oggi sono sempre più informati e consapevoli di quello che portano in tavola; per questo, cercano prodotti qualitativamente ottimi ma anche benefici per la salute. Ecco allora l’interesse crescente per i valori nutritivi e le funzionalità delle bevande alternative al latte vaccino, che contribuisce enormemente all’espansione del mercato del latte di avena. Prendendo spunto da questa tendenza, i produttori non lasciano nulla di intentato per pubblicizzare i benefici per la salute dei propri prodotti, stimolando la crescita del mercato “milk free”.

Secondo gli esperti, per attrarre i consumatori le aziende che producono bevande vegetali (e soprattutto latte di avena) rendono disponibili una grande varietà di alternative, ma investono anche nell’estetica del prodotto; molti produttori creano quindi packaging accattivanti e innovativi per distinguere le proprie referenze dall’enorme gamma di bevande a base vegetale ormai disponibili sul mercato. Si prevede che queste tattiche di marketing avranno nel prossimo futuro un impatto positivo sul mercato globale delle bevande vegetali.

Leggi anche: Giornata mondiale del latte vegetale: quali sono i numeri di questo settore?

Latte di avena: un mercato in ascesa costante

Sebbene bevande vegetali a base di mandorle, soia e cocco siano presenti sul mercato ormai da diversi anni e abbiano consolidato la propria presenza anche nella grande distribuzione, il latte di avena ha fatto la sua comparsa più di recente diventando ben presto un prodotto mainstream, non soltanto nella versione classica ma anche in numerose varietà aromatizzate. Secondo i dati raccolti da Future Market Insights, infatti, il mercato globale assisterà entro i prossimi anni alla crescente domanda di latte di avena al naturale accanto a bevande aromatizzate alla vaniglia, al cioccolato, alla frutta e a gusti vari.

Oat Drinks Market by Flavour - 2019 (A)

Qual è il motivo del successo del latte di avena? I consumatori finali sono attratti dal gusto “neutro” di questa bevanda, molto diverso rispetto ad esempio alla dolcezza del latte di riso o al sapore inconfondibile del latte di mandorle; questo, naturalmente, lo rende utilizzabile in una molteplice varietà di occasioni, dalla colazione a diverse tipologie di preparazioni dolci e salate.

E a proposito di colazione, a quanto pare anche i baristi sono attratti da questa bevanda vegetale: il latte d’avena si presta bene alla creazione cappuccini, caffè e latte “macchiati” per via della sua consistenza non dissimile da quella del latte vaccino; proprio per questo motivo anche gli amanti del caffè trovano che il suo impiego al posto di altre bevande vegetali renda maggiore giustizia all’aroma di questa bevanda. Ecco allora che il latte di avena prende sempre più piede anche negli esercizi pubblici – accanto o al posto del più diffuso latte di soia.

In Italia non mancano le aziende che producono latte di avena che abbiano scelto la certificazione VEGANOK per i propri prodotti, perché realizzati in conformità con il nostro rigido standard etico: tra queste ci sono D-Più, Nàttùra, Matt, Terra e Pane, La Finestra sul Cielo, Riso Scotti e Hoplà.

Un trend che risulta positivo anche dal punto di vista ambientale: il latte plant based è stato oggetto di uno studio promosso dall’Università di Oxford e ciò che è emerso è che l’impatto della produzione dei prodotti di origine animale è maggiore rispetto a quello dei prodotti 100% vegetali. A fronte di un impatto elevato per emissioni di gas serra, uso del suolo e spreco di risorse idriche per produrre latte vaccino, le bevande vegetali (riso, soia, avena e mandorla) dimostrano su tutti e tre i parametri analizzati un’influenza decisamente minore. Risulta facile intuire come la scelta delle alternative plant based sia da preferire in termini di impatto ambientale: anche laddove uno dei tre parametri risulti più elevato per una tipologia di latte vegetale, rimane sempre meno impattante rispetto al latte vaccino.

Per approfondire: Impatto ambientale: qual è il latte vegetale migliore?


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