Le candele profumate sono tossiche?

La luce soffusa di una candela è sinonimo di relax e calore. Con le indicazioni del BioDizionario, scopriamo se i prodotti della combustione e gli additivi hanno un potenziale nocivo.

La questione della salubrità dei prodotti per la casa è un argomento che genera sempre più interesse. Le informazioni disponibili sono molte e a volte piuttosto dispersive. Parliamo di candele: oggetti che contribuiscono a creare un’atmosfera avvolgente in casa. Sono perfette per camuffare i cattivi odori e per dare alla casa un aroma gradevole di spezie, frutta, legno. Nel periodo invernale e natalizio, sono un must per creare un’ambiente calda e rilassante.

Ma i prodotti della combustione e gli additivi sono nocivi?

La cera di paraffina, la combustione degli olii essenziali e gli stoppini di piombo sono gli elementi potenzialmente nocivi sui quali si sono concentrati gli studi più rilevanti in questo ambito.

La fonte di riferimento principale è l’Epa (Environmental Protection Agency) che nel 1999 ha redatto un documento indicando candele e incensi come potenziali fonti di inquinamento indoor. Negli stoppini potrebbero essere contenuti corpi di piombo che potrebbero portare a concentrazioni oltre i limiti raccomandati. La European Candle Association (ASBL) raccomanda di di non usare stoppini con anima di piombo e paraffine.

Per ciò che concerne la combustione, è necessario premettere che le candele profumate producono fuliggine in maggiore quantità rispetto a quelle standard. Il pericolo principale è rappresentato dal tuolene e dal benzene liberati come sostanze tossiche durante l’uso. La loro presenza nell’aria perdura ed emettono sostanze volatili inquinanti che contribuiscono a rendere l’ambiente interno meno salubre.

Il benzene appartiene al gruppo 1 dell’Agenzia Internazionale per la ricerca sul Cancro: significa che è cancerogeno in base agli studi scientifici efffettuati. Il tuolene è come il benzene, un idrocarburo aromatico ed esposizioni ripetute possono colpire il sistema nervoso centrale provocare mal di testa e sonnolenza. Nonostante questo, nel 2015 uno studio condotto dai ricercatori del Politecnico di Milano ha rilevato che, nonostante si possa affermare che questi prodotti siano fonti di emissioni, il quantitativo non è tale da rappresentare un pericolo significativo.

Come ridurre l’esposizione di tossine dovuta alle candele?

Ecco alcuno consigli ripresi dal forum del BioDizionario e indicati dalla responsabile la Dott.ssa Erica Congiu:

Bruciare solo una candela alla volta.

Assicurarsi che lo stoppino bruciato venga tagliato ogni volta che si riaccende la candela.

Non bruciare nessuna candela per più di tre o quattro ore alla volta.

Utilizzare un coperchio o conservare le candele nuove o spente in contenitori ermetici per evitare che accumulino sulla loro superficie polveri e altre particelle presenti nell’aria.

Comprare solo candele di buona qualità realizzate in Nord America, Europa centrale o Australia. Le candele poco costose e di scarsa qualità potrebbero avere stoppini di piombo, cera di bassa qualità e colori e profumi sintetici.

Ricordare che le candele fatte con cera di soia non sono composte da derivati del petrolio e creano meno fuliggine rispetto alle loro controparti di paraffina.

Acquistare prodotti di buona qualità senza elementi di origine animale (cera d’api)

Il BioDizionario fa parte del nostro arsenale per comprendere al meglio ciò che si acquista: è fruibile sia in versione digitale visitando il sito web www.biodizionario.it sia in versione cartacea. Il libro, scritto a 4 mani da Sauro Martella ideatore del progetto e fondatore del Network etico VEGANOK  e da Erica Congiu, biologa nutrizionista responsabile dei contenuti dei BioDizionario e del controllo etichette dei marchi VEGANOK e BIODIZIONARIO APPROVED, è un compendio delle tematiche più interessanti nell’ambito della biocosmesi, della detergenza e delle etichette alimentari.

Il libro contiene molte indicazioni sul consumo, sulla corretta lettura delle etichette e tratta tematiche di interesse come quella di cui abbiamo parlato nel corso di questo articolo.

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