Le diete fanno ingrassare?

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È riduttivo pensare che una dieta dimagrante consista nel ridurre le quantità di cibo ingerito. Rientrare nel proprio peso ideale, perché sia un risultato duraturo, è il primo passo verso una presa di coscienza della necessità di rieducarci nel nostro rapporto con il cibo, nutrimento non solo materiale ma anche spirituale. Non vi sembra strano […]

È riduttivo pensare che una dieta dimagrante consista nel ridurre le quantità di cibo ingerito.
Rientrare nel proprio peso ideale, perché sia un risultato duraturo, è il primo passo verso una presa di coscienza della necessità di rieducarci nel nostro rapporto con il cibo, nutrimento non solo materiale ma anche spirituale.
Non vi sembra strano che più i modelli glamour dei mass-media diventano magri e più la popolazione dei Paesi occidentali diventa obesa? Si calcola in 250 milioni il numero di individui obesi del pianeta ai giorni nostri. Stranamente le persone che si vedono in sovrappeso non chiudono i giornali che presentano modelle troppo magre, non spengono il televisore che ci da un cattivo esempio di quello che è “bello”, ma preferiscono aggiungere condizionamenti ai condizionamenti e si auto-impongono una dieta… non avranno allora che l’imbarazzo della scelta tra i vari rimedi-miracolo che propone loro il mercato. Benvenuti sulla giostra del regime alimentare!
Il corpo umano richiede un certo numero di calorie per svolgere le sue funzioni al meglio, in base al sesso, all’età, all’attività svolta… ma soprattutto in base alla qualità delle calorie che scegliamo di ingerire. Il nostro corpo ha bisogno di prendere le calorie da tutte le categorie di nutrimenti: dalle proteine, dai glucidi e dai lipidi, senza dimenticare minerali e vitamine.
“Mettersi a dieta” equivale a privare il proprio corpo di una o l’altra di queste categorie, a seconda del metodo scelto. Sul breve periodo ciò non dovrebbe creare delle vere carenze, ma può invece dare fastidi immediati e sgradevoli di ordine digestivo, articolare, urinario, psicologico… che possono causare squilibri più gravi.
Per esempio: un corpo nutrito solo di proteine per qualche giorno si acidifica. Le conseguenze possono essere dei riflussi acidi fino a delle vere e proprie ulcere. In seguito sarà l’intestino ad acidificarsi, modificando la flora e la porosità con conseguenti disordini digestivi vari: fermentazione, gas intestinale, gonfiori, cattiva assimilazione del cibo. E così via anche tutti gli altri sistemi del corpo potranno subire dei disequilibri in seguito ad un’errata scelta alimentare.
Per stabilire se una dieta ha funzionato non basta constatare la perdita di peso nei pochi mesi successivi ma bensì negli anni a venire. Nel 90% dei casi i benefici di un regime durano in media tre anni: viene da chiedersi il perché!
Famosissimo è l’effetto yo-yo: i chili persi ci ritrovano e si portano dietro anche qualche amico, non appena si abbassa la guardia. Il nostro corpo si premunisce contro la carestia: rimangono impressi nella sua “memoria” gli eventi della nostra vita, compresa la maniera di alimentarci, quindi un corpo che a un certo punto è messo a dieta farà prova di intelligenza ottimizzando l’utilizzo delle calorie messe a disposizione. Allo stesso tempo il metabolismo di base rallenterà, cioè farà delle economie bruciando meno calorie. Quando la dieta sarà finita la cellula si ricorderà questo modo di funzionamento mettendo in riserva le calorie in eccesso, sotto forma di grasso da riservare per la prossima dieta; questo grasso è messo in riserva negli adipociti, cellule di grasso capaci di riprodursi ma che saranno sempre presenti nel corpo umano. Durante una dieta si svuoteranno, si ridurranno di dimensioni, ma non spariranno mia, resteranno sempre presenti, pronte a ricominciare il loro lavoro e ri-riempirsi appena si farà meno attenzione alle quantità ingerite, innescando il temuto effetto yo-yo. Ecco perché è così facile riprendere peso alla fine di una dieta: i chili ritornano perché il corpo mette da parte sempre più e la persona ha sempre l’impressione di essere a dieta e di privarsi.
L’essere umano non funziona in maniera puramente meccanica, per avere una vita soddisfacente anche tutti gli altri spetti vanno presi in considerazione: le emozioni, il piacere, la cultura, l’ambiente sociale… è tutta la personalità dell’individuo che entra in causa. Le diete spesso invece fanno tutto il contrario: dettano delle regole strette e uguali per tutti, senza prendere in considerazione la personalità di ognuno, senza portare i singoli individui a fare un lavoro interiore di accettazione di sé stessi, di ascolto delle proprie sensazioni legate al cibo per riconciliarsi con esso. Tutte le diete quindi portano con loro una certa ansia, un senso di colpa e della frustrazione, avvicinando pericolosamente la reazione a tutto ciò alla bulimia.
Le restrizioni che ci si impone, controllando lucidamente il proprio comportamento alimentare per dimagrire è la dieta vera e propria. L’inconscio e la parte emotiva della persona giocano un ruolo fondamentale provocando sensi di colpa e cadute di autostima al minimo sgarro.
L’anti-dieta consiste proprio nell’uscire da questo giogo auto-imposto, ovviamente non è facile farlo da soli, ma con l’aiuto di un buon terapeuta ciò è possibile. Questo autocontrollo rigido si installa in alcuni casi fin dall’infanzia in base all’atteggiamento dei genitori di fronte al cibo. Per instaurare le giuste abitudini alimentari nei bambini ed evitar loro comportamenti sbagliati in seguito, si può applicare la semplicità divertendosi, evitando forzature e impedimenti troppo di frequente, che allontanano i bambini dalla loro capacità insita di regolarsi naturalmente. Si dovrebbe quindi non insegnare al bambino ad auto-regolarsi, ma a non essere sregolato. Tutto ciò senza dimenticare il concetto di “piacere” nel cibo perché sarà questo che ci guida nel riconoscimento delle nostre sensazioni alimentari e non le regole dettate da chi ci circonda.
Abbiamo capito quindi che è meglio non fare regimi e diete restrittive, ciò non esclude che è buona regola seguire alcuni punti che possono essere d’aiuto.
-Mangiare con calma e in un clima sereno aiuto a restare in ascolto delle sensazioni che il cibo ci trasmette, quindi sì ad un ambiente calmo, senza televisori accesi e con la giusta predisposizione d’animo.
-Frugalità: antica regola applicata da molti e che aiuta, ridurre le quantità di un terzo alleggerisce il lavoro dell’organismo e ci permette di restare in salute.
-Personalizzare i pasti scegliendo i cibi che più si adattano a noi secondo le voglie del momento e le nostre esigenze.
-Preferire il crudo perché preserva vitamine ed enzimi.
-Scegliere prodotti freschi che racchiudono le migliori proprietà nutritive.
-Consumare biologico e a bassa percorrenza permette di non inquinare il corpo con pesticidi e concimi chimici e il Pianeta ci ringrazierà.
-Preferire i cibi interi, non raffinati per poter usufruire di tutti i benefici che questi prodotti presentano preservando vitamine e minerali in maggior quantità.
-Elaborare il meno possibile i cibi per poterne apprezzare di più il gusto più vicino allo stato originale, riscoprendo il sapore autentico del cibo avremo delle belle sorprese.
-Ricordarsi di bere, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno.
Il movimento è molto importante, l’attività fisica permette di restare in buona salute, accelera il movimento di tutti i liquidi del corpo e attiva i sistemi di eliminazione del corpo: pelle, intestino, reni e polmoni. Fare esercizio aumenta il metabolismo di base, migliora la respirazione cellulare e favorisce l’eliminazione delle scorie. Per fare esercizio è sufficiente camminare ogni giorno, prendere le scale, scendere qualche fermata prima dall’autobus, andare a fare la spesa a piedi e lasciare l’auto parcheggiata un po’ più spesso. Basta pensarci ed è alla portata di tutti.
Cibarsi non è solo un atto finalizzato a nutrire il corpo (calorie, equilibrio alimentare), ma deve soddisfarci anche sul piano energetico (alimenti freschi e vivi), sul piano emotivo (convivialità, piaceri della tavola), sul piano mentale (essendo coscienti di quello che si ingerisce), sul piano ecologico (alimenti locali e biologici), sul piano spirituale (coscienza di sé e degli altri esseri viventi).
Rieducare i propri comportamenti alimentari scorretti, ascoltare le proprie sensazioni, liberandosi dalle costrizioni emotive derivate dall’educazione sono alla base della ricerca di un equilibrio corpo-cuore-mente, ma questa strada non è facile da intraprendere. Prova ne siano tutte le persone in sovrappeso che incontriamo tutti i giorni. In ambito Vegan questa situazione è ancora più strana. Le persone vegan già si pongono alla base più domande riguardo all’alimentazione, fanno più attenzione a quello che mangiano e sono più sensibili a certi argomenti. Non possiamo scindere dall’aspetto vegan-animalista il discorso etico legato alla fame nel mondo. Eppure ci sono tantissimi Vegan che hanno disturbi alimentari o soffrono di forte sovrappeso. Questo dipende, secondo me, dai forti condizionamenti che tutti (Vegan e non) ricevono dall’esterno. Starà ad ognuno di noi cercare le motivazioni ed eventualmente le spinte che possono portarci a migliorare la nostra situazione e la nostra presa di coscienza. In quanto Vegan salvaguardiamo gli animali, ma non dobbiamo dimenticare che abbiamo dei doveri morali anche verso noi stessi, il nostro prossimo e verso i nostri familiari.

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11 commenti su “Le diete fanno ingrassare?”

  • SamWhity

    dice:

    Bellissimo articolo, Barbara!!! 😀
    Quanta verità!!! 😉

    • Barbara Primo

      dice:

      È anche un po’ autobiografico… non sono proprio un fuscello… 😉

      • Alessandro

        dice:

        Ciao Barbara, in qualche riga mi è tornato in mente il Sistema di Guarigione della Dieta Senza muco di Arnold Ehret, sbaglio?
        4 volte mi sono messo a dieta riuscendoci tutte le volte a dimagrire ma per colpa “degli altri” mi sono ripreso i chili persi e qualcosa in più ma il mio procrastinare non mi aiuta per niente!
        Comunque complimenti per l’articolo!

        • Barbara Primo

          dice:

          Ciao Alessandro, da quando sono vegan ho cominciato a leggere un po’ di tutto, quindi sicuramente ci sono nozioni che mi sono rimaste più di altre, in questo periodo guardo di preferenza al crudismo quindi…
          Per quanto riguarda le diete mi sto accorgendo su di me il potere incredibile di mangiare vegan. Faccio “fatica” a dimagrire perché mi piace cucinare e mangio porzioni troppo abbondanti, ma nonostante tutto, piano piano dimagrisco. Ecco: vorrei perdere peso forse un po’ più velocemente, ma in effetti lo sto facendo comunque. La cosa straordinaria che invece ho notato è che anche senza fare sport (ho iniziato yoga solo due mesi fa!) mi sono asciugata e sono più tonica ora che cinque anni fa. Parlandone con mio marito abbiamo constatato che tutti e due siamo più “duri” di quando ci siamo conosciuti, meno mollicci…
          Purtroppo intorno a me vedo anche molti vegani che sono veramente troppo grossi, un conto è essere “tondi” e un conto è andare al di là… Questo credo dipenda dall’alimentazione, che seppur vegana probabilmente non abbina i giusti cibi (se si mangiano un sacco di fritti, vegan o no…). Ed è un vero peccato perché al di là dell’immagine scorretta che si da del vegano ne va di mezzo la salute, la tranquillità dei propri cari, la qualità della vita e anche la dignità personale. Non è questione di bellezza, secondo me bisogna essere belli innanzi tutto dentro, ma è proprio una questione di riuscire a vivere bene e da obesi non ci si riesce, anche se ci si adatta e ci si può illudere. Lo so: dico cose impopolari, lo faccio apposta per mettere la pulce nell’orecchio. 🙄

  • Barbara Diogene

    dice:

    Non so proprio da dove cominciare. Ho sempre fatto lo yo-yo ed ha sempre funzionato anche se sono arrivata al punto di non dover mangiare quasi nulla per rimanere magra… fino a quando non sono rimasta incinta.
    Da allora il mio corpo e la mia mente sono cambiati.
    Ora non accetterei più di affamarmi come facevo per rispetto al mio corpo e a mia figlia alla quale devo dare l’esempio, ma non so come altro fare … ho 10 kg in più di quello che ho sempre avuto e sono piuttosto affaticata e conseguentemente triste per questo ein più mi sento sola e non capace di affrontare questo che io vivo come un problema.

  • Parlo per me che sono un po’ in carne..anche se con 10 kg in piu’ basta essere belle sode e vestirsi in modo femminile 🙂
    Su con la vita e con il morale!!!

  • bruna

    dice:

    non sono i 10 chili in più a pesarci ma è come vogliamo che gli altri ci vedano. pensiamo a noi come ,delle cose da mostrare ,ma non ci fermiamo mai apensare a noi con il nostro cuore non ci amiamo in quanto noi unici .abbiamo perso la cosapevolezza di noi stessi,l’amor propio .amiamoci è sarà tuto più semplice .

  • Marina

    dice:

    Dopo la nascita della mia prima figlia 25 anni fa mi sono ritrovata con molti chili in più. Ho tentato di perderli, ma non ci sono riuscita.
    Avevo un problema : prendevo tutte le malattie della bambina, evidentemente avevo le difese molto giù. Inoltre mi sentivo così priva di energia da pensare di avere la sindrome della stanchezza cronica.
    Su consiglio di un iridologo, ho cambiato la mia alimentazione e nel giro di qualche mese ho perso tutti i chili in più. Non era questo il mio scopo, volevo solo stare meglio.
    Secondo me l’errore di chi fa le diete dimagranti, è quello di farlo solo a scopo estetico. Si deve mangiare in maniera corretta per noi stessi, per stare bene con il nostro corpo, per la nostra salute e non per rincorrere dei modelli assurdi

  • Barbara Primo

    dice:

    Sono d’accordo: i modelli sbagliati che vengono veicolati dai mass media ci fanno percepire il bello in maniera distorta. Influenzando l’opinione e la stima di noi stessi. Trovo questi condizionamenti malsani.

  • frankie

    dice:

    ciao a tutte!! mi unisco ai complimenti per il bell’articolo cara Barbara!
    ho letto con interesse tutti i commenti…è un argomento veramente spinoso a mio avviso, Marina è bellissimo quello che dici e all’apparenza tanto semplice e naturale amare noi stessi e non solo a livello estetico, anzi soprattutto NON solo!!! ma nella pratica è difficile , almeno per me , me lo ripeto sempre ma poi mi guardo allo specchio insoddisfatta e salgo sulla bilancia e mi vengono mille paranoie….la mia parte razionale sa che due chili in più non mi cambiano la vita, anzi , dovrei proprio fregarmene!
    mi vergogno ad ammetterlo ma a 15 anni ho smesso di mangiare carne anche per mangiare di meno , per avere una scusa etica alla mia sitstematica eliminazione di gruppi alimentari per riuscire a mangiare di meno…cosa che purtroppo mi era riuscita anche fin troppo bene per qualche anno! lo so che è bruttisimo da dire…
    a volte penso che un po’ tutte le donne in fondo tengano all’estetica almeno un pochino…e alla linea ….come dite voi i condizionamenti sono molto radicati
    è passato tanto tempo e nonostante una reminscenza di qs spettro ci sia ancora, sono molto più forte e la mia scelta vegana è consapevole e non c’entra nulla con l’estetica e di questo sono fiera.
    a me piace il cibo , mi piace condividerlo, è un momento davvero rilassante e unisce le persone e trovo super affascinante ad esempio la medicina ayurvedica che cura con il cibo ….anche un sacco di mie conoscenze sono andate dall ‘iridologo con ottimi risultati di salute….effettivamente la “dieta” prescritta ad una mia collega recentemente …trovo che sia quanto di più naturale e logico possa esserci anche se per lei pareva assurdo ed esotico mangiare riso integrale, farina di kamut, tisane al tarassaco, divieto ai dolci…
    ……uhhhh scusate la pezza!!
    un buon sabato a tutte ! qui in emilia siamo sotto la neve e sotto zero!

    • Barbara Primo

      dice:

      Ciao Frankie, io sono a Milano e anche qui non si scherza… per quanto riguarda le tue motivazioni iniziali: ognuno ha le sue, fa il suo cammino, nessuno è più o meno bravo di altri. Tu sei giovane, ma hai iniziato la tua ricerca molto prima di me: buon viaggio! 🙂

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