Le minerali al collagene: un’idea che fa acqua da tutte le parti

Derivati animali anche nell'acqua: sono attualmente in commercio almeno due tipologie di minerali naturali al collagene di derivazione animale. Vantano effetti benefici e miracolosi per l'aspetto e l'elasticità della pelle ma non ci sono evidenze scientifiche a sostegno di tale tesi.

A Settembre 2019 Sant’Anna lanciava l’acqua Sant’Anna Beauty aromatizzata contenente zucchero, sali minerali aggiunti e anche uno 0.6% di collagene bovino idrolizzato, proteina ricavata dal tessuto connettivo degli animali. Nella campagna pubblicitaria si proponeva il prodotto come “amico della pelle con un’azione protettiva delle cellule dallo stress ossidativo”.

Leggi l’articolo qui: Acqua Sant’Anna Beauty al collagene bovino: la parola all’esperta

Ora è la volta di San Benedetto, che ha da poco immesso sul mercato l’acqua Skincare con collagene, zinco e acido ialuronico. Anche in questo caso, salute e bellezza della pelle sono il centro della campagna.

Mentre nel caso di Sant’Anna il tipo di collagene usato era quello bovino idrolizzato, il marchio San Benedetto contiene collagene Verisol ®, una tipologia appositamente impiegata nelle applicazioni di bellezza. Le fonti possono essere di vario tipo: VERISOL® P (materia prima suina), VERISOL ® B (materia prima bovina) e VERISOL ® F (materia prima pesce). Non è indicato quali tra questi siano stati impiegati nel prodotto.

L’ascesa del prodotto nutricosmetico: di cosa si tratta?

Da un punto di vista commerciale, questa categoria di referenze appartiene all’ambito della nutricosmetica molto vicina alla nutraceutica: si tratta di settori in grande crescita che stanno vedendo investimenti sempre più ingenti da parte del mondo imprenditoriale. Nel 2013 il volume di affari globale dei nutricosmetici era 3,36 miliardi di dollari. Uno studio riportato dalla testata The Guardian riporta che quest’anno il volume d’affari raggiungerà  i 7,4 miliardi dollari: un’impennata dovuta anche ad un crescente livello di gradimento degli alimenti funzionali nella routine dei consumatori. Il concetto alla base della Nutricosmetica è proprio quello di ottimizzare l’introito di microelementi nutrizionali, così da soddisfare le richieste della cute e degli annessi, migliorandone le condizioni. Scopo principale dei prodotti è ritardare l’invecchiamento, contribuendo così a proteggere la cute dall’azione invecchiante dei fattori ambientali.

Su un piano etico, risulta inaccettabile l’uso di derivati animali persino in un prodotto come l’acqua; e questo dovrebbe rappresentare una motivazione sufficiente per scegliere di non acquistare queste minerali. A ciò si aggiunge che ad oggi non ci sono evidenze scientifiche a supporto del fatto che l’assunzione di collagene con la dieta possa in qualche modo apportare benefici alla pelle. È da questa tipologia di prodotti e di claim pubblicitari che possiamo, come consumatori, trarre ottimi spunti di riflessione su ciò che acquistiamo e il ruolo del marketing sulle nostre abitudini di spesa.

Collagene: una proteina davvero “miracolosa” per la pelle? La risposta è no. Vediamo perché

Riportiamo di seguito alcune considerazioni della Dott.ssa  Erica Congiu, biologa nutrizionista coordinatrice e responsabile di BioDizionario.it:

“Il collagene è una proteina importantissima, che viene prodotta naturalmente dal nostro organismo ed entra a far parte della struttura dei nostri tessuti connettivi: pelle, articolazioni, ossa e tendini. Va da sé che una carenza di questa proteina conduce non solo al problema estetico dell’invecchiamento cutaneo, ma anche a gravi ripercussioni a livello del nostro apparato scheletrico. Nel corso del tempo, la produzione di collagene rallenta naturalmente e dopo i 25 anni scomponiamo più collagene di quello che produciamo, con la conseguente comparsa di rughe e cedimenti tissutali. “Il collagene non passa inalterato dallo stomaco ai tessuti ma subisce i processi digestivi comuni a tutti gli altri alimenti. Ciò vuol dire che questa proteina, prima di essere assorbita, viene scomposta in tutti i suoi amminoacidi, che verranno utilizzati per produrre collagene endogeno se le condizioni lo riterranno necessario. In altre parole, l’assunzione di collagene non fa altro che rendere disponibili i mattoncini che servono per la produzione di collagene endogeno, ma se la produzione di collagene è inibita o rallentata per altri fattori, tutto ciò è perfettamente inutile”.

Dal momento che  i fattori che determinano il rallentamento della produzione di collagene e la distruzione di quello nei tessuti troviamo una dieta scorretta, l’abitudine al fumo, i raggi UV, lo stress e  un’insufficiente assunzione di vitamina C, l’approccio corretto pertanto non è aumentare l’assunzione di collagene esogeno, “ma  favorire la produzione di collagene endogeno, limitando i comportamenti che ne provocano la distruzione e assumendo alimenti ricchi di vitamina C e antiossidanti, quindi frutta, verdura e olii ricchi in omega 3″.

La dieta vegetale è ricca di alimenti che contengono gli amminoacidi indispensabili per la produzione di collagene (glicina, lisina e prolina), e in particolare parliamo di prodotti a base di soia (tempeh, tofu e proteine di soia), fagioli neri e altri legumi, semi (soprattutto zucca, girasole e chia), e frutta secca (in particolare pistacchio, arachidi e anacardi).

Approfondisci la tematica in questo articolo:

Collagene bovino: la parola all’esperta


Scegli i prodotti certificati VEGANOK e sostieni così la libera informazione!


SCOPRI
VEGANOK CHANGE

Leggi altri articoli