9 ITALIANI SU 10 DICONO SI\’ AI CIBI BIOLOGICI
Frutta, verdura e carne? Si, ma soltanto se bio. Il biologico diventa una filosofia condivisa nientemeno che dal 93% degli italiani. Tanti sono coloro che hanno acquistato almeno una volta nell\’ultimo mese alimenti biologici. Ma la scelta \”naturale\” sta diventando sempre piu\’ anche un fattore culturale: infatti, il 41% degli italiani li acquista ormai con regolarita\’. Al primo posto delle preferenza dei cibi biologici viene la frutta (23%), al secondo la verdura e gli ortaggi (18%) e al terzo posto la carne (13%). E\’ dedicato al boom del biologico uno studio condotto dalla rivista Salute Naturale, in edicola in questi giorni, su 929 italiani tra i 18 e i 66 anni d\’eta\’ (63% donne, 37% uomini).
Per informazioni: agi
PORTO ALEGRE. GREENPEACE E AIAB PROPONGONO \”GODO\”
Nel corso del Forum Sociale Mondiale di Porto Alegre Greenpeace e Aiab (Associazione Italiana per l\’Agricoltura Biologica) hanno proposto una campagna rivolta a produttori agricoli e consumatori per promuovere un modello si sviluppo rurale caratterizzato da relazioni socialmente e ecologicamente virtuose fondato sullo scambio dei prodotti dell\’agricoltura di piccola e media scala, a partire da quelli biologici, saltando l\’intermediazione commerciale. GODO è l\’acronimo di \”Gruppi Organizzati di Domanda e Offerta\” e la sua filosofia è quella di permettere sia il riconoscimento di un prezzo più remunerativo per l\’agricoltore che il riavvicinamento, anche culturale, fra mondo rurale e urbano. La vendita diretta permette il contatto fra domanda e offerta e per dare gambe a questa proposta Greenpeace e Aiab intendiamo promuovere un modello di distribuzione costruito sulla logica dei gruppi di acquisto. GODO vuole offrire un occasione organica e organizzata nel tentativo di offrire un\’alternativa dal basso a un sistema agroalimentare appiattente e iniquo, cercando di mettere in relazione produttori virtuosi (gli agricoltori biologici di scala medio-piccola) e gruppi di consumatori associati, preferibilmente sulla base di un circuito locale di produzione e consumo.
Per informazioni: greenpeace.it
PRESTO ANCHE A TORINO I MERCATI DI PRODOTTI BIOLOGICI
Anche Torino avrà i propri mercati di prodotti biologici, naturali, ecocompatibili e del commercio equo e solidale. Si tratta di una proposta avanzata dall\’Aiab (Associazione Italiana per l\’Agricoltura Biologica) insieme alle associazioni degli ambulanti di Confesercenti e Confcommercio. I promotori pensano a mercati da svolgersi con periodicità mensile in alcune vie e piazze di Torino: piazza Crispi e piazza don Michele Rua, la prima domenica di ogni mese; piazza Vittorio Veneto, la seconda domenica; piazza San Carlo, la terza; corso Svizzera la quarta; piazza Carlo Alberto, il quarto sabato di ogni mese. \”Siamo in attesa – dice Garau, dell\’Aiab – del via libera da parte del Comune, al quale abbiamo presentato un progetto articolato. Si tratta di una iniziativa che avvicinerà Torino ad altre grandi città italiane ed europee dove questo tipo di commercio è già notevolmente diffuso e si è conquistato un ruolo non secondario. Lo scopo è di incrementare la pratica di una sana e corretta alimentazione fra i consumatori e salvaguardare saperi e sapori antichi, sostenendo quelle imprese che hanno scommesso sulle produzioni ecocompatibili\”.
LE BANANE FAIR TRADE SPOPOLANO IN ESSELUNGA
Il Sole 24 ore ha fornito alcuni dati sui volumi del commercio equo e solidale. In Esselunga delle referenze di CTM tre sono prodotte in co-branding, tra cui le banane. Queste coprono il 38% del totale del fatturato complessivo sviluppato nei punti vendita della catena. Le banane sono in assoluto tra gli articoli più venduti dalla grande distribuzione.
Per informazioni: fruitecom
DA BIOLOGICO 1,6 MLD EURO FATTURATO 2002
Il \’biologico\’ non e\’ piu\’ una nicchia ma a livello mondiale e\’ un mercato con un fatturato previsto per il 2002 di almeno 29 miliardi di euro e in Italia pari a 1,6 miliardi di euro. Le previsioni sono del Consorzio italiano per il controllo dei prodotti biologici che su questi dati lancia \’\’la sfida internazionale come prospettiva per il breve e medio periodo\’\’. \’\’Abbiamo creato le premesse – ha dichiarato Lino Nori, presidente del Consorzio, nel corso di un convegno a Milano – perche\’ le produzioni degli operatori italiani che controlliamo possano entrare nei piu\’ importanti mercati internazionali\’\’. In Italia, si legge in un comunicato del Consorzio, per un fatturato di 1,6 miliardi di euro nel 2002 (poco meno di 1,2 miliardi di euro l\’anno precedente) ci sono circa 1,2 milioni di ettari dedicati al \’biologico\’, 57 mila aziende produttrici, 4 mila imprese di trasformazione, 122 esportatori, 1.700 punti vendita nella grande distribuzione e circa mille negozi del dettaglio specializzato.
Per informazioni: Ansa
L\’AGRICOLTURA BIO SPERANZA DELLO ZAMBIA
Anche lo Zambia si è mosso sul terreno del bio, e con un discreto successo. A complimentarsi con il paese africano è il Centre for the Development of Enterprise (CDE), un\’istituzione copromossa da vari stati africani e dall\’Unione europea e finalizzata a combattere la povertà e a promuovere il settore privato. Secondo il CDE per lo Zambia questo nuovo settore della produzione agricola, vista la sua crescita complessiva globale, potrà diventare una risorsa fondamentale. Nel 2000 sono state infatti ben otto mila le tonnellate di prodotti biologici coltivati in Zambia, rappresentando un valore commerciale di circa 20 milioni di euro, per un totale di area coltivata e certificata di 2800 ettari. E parte di questa produzione arriva in Europa. Lo Zambia, alcuni mesi fa, si era distinto per una fiera opposizione alle donazioni di mais GM proveniente dagli USA, malgrado la carestia che rischia di colpire 3 milioni di abitanti del paese.
Per informazioni: Allafrica
ARGENTINA: INCORAGGIATA L\’ESPORTAZIONE DI PRODOTTI BIOLOGICI
Il Vice Presidente della Banca Argentina di investimento e commercio estero, Claudio Sabsay, ha lanciato un programma nazionale di sostegno alle esportazioni di prodotti bio, con il quale sono disponibili nuovi finanziamenti per la ricerca, lo sviluppo della produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti biologici argentini destinati all\’estero. Secondo I dati della Senasa, nel 2001 l\’area dedicata agli allevamenti bio è cresciuta di circa il 10%, raggiungendo i 2.896 milioni di ettari di superficie. Circa 802.200 sono gli animali gestiti biologicamente di cui 131.200 armenti tra mucche da latte, vitelli e buoi, e 671.000 pecore. Le mandrie di buoi sono cresciute del 37% e sono concentrate, con circa 48.000 capi, nella provincia di Buenos Aires. Gli allevamenti di ovini sono concentrati invece nella provincia di Santa Cruz, che detiene il 47% delle terre a pascolo e il 61% dei capi. Nonostante il calo delle esportazioni verificatosi a causa degli scandali alimentari europei del 2001, la Senapa prevede che nei prossimi anni le esportazioni argentine cresceranno soprattutto verso i paesi europei: Germania, Belgio, Spagna e Inghilterra.
Per informazioni: organicts.com
Tratto da: www.aiab.it
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