I bambini meno esposti ai microrganismi sono più a rischio di allergie.
Case linde e cibi non contaminati prevengono le infezioni allungando la vita, ma indeboliscono il sistema immunitario, aumentando negli individui predisposti il rischio di ammalarsi di asma. A sostenere l\’ipotesi, già nota come teoria igienica, è una ricerca condotta dall\’Allergy and Endotoxin Study Team, nato dalla collaborazione di numerosi istituti universitari di Austria, Germania e Svizzera.
\”Il vertiginoso aumento di malattie allergiche respiratorie registrato nel mondo occidentale durante l\’ultimo decennio potrebbe essere uno sgradito effetto della pulizia in cui viviamo\” esordiscono i ricercatori. \”L\’alto grado di igiene ambientale e alimentare raggiunta nelle aree metropolitane dei paesi industrializzati provoca infatti una diminuita esposizione dell\’organismo a batteri e virus, alla quale consegue una ridotta attivazione dei linfociti Th1 coinvolti nella risposta alle infezioni. L\’effetto collaterale di questa scarsa esperienza infettiva è uno sbilanciamento del sistema immunitario verso la produzione di linfociti Th2, che svolgono un ruolo chiave nella patogenesi delle malattie allergiche\”. Prova ne è che i bambini che vivono in zone rurali e quindi vengono in contatto con gli animali fin da piccoli, sviluppano allergie meno facilmente dei loro coetanei di città cresciuti in un ambiente più asettico.
La teoria igienica, vecchia di qualche anno, è sostenuta da alcuni fatti. Da un lato gli studi epidemiologici mostrano che, a fronte di un aumento delle allergie nei paesi occidentali, la loro frequenza è invece invariata nei paesi in via di sviluppo, che non hanno conosciuto la stessa diminuzione delle infezioni. Dall\’altro gli studi clinici indicano una correlazione inversa tra presenza di atopia e di alcuni marcatori di infezioni. Anche lo studio dall\’Allergy and Endotoxin Team ha seguito questa direzione, andando a esaminare le storie cliniche, i profili anticorpali e i livelli di leucociti circolanti di 812 bambini, di età compresa tra 6 e 13 anni e residenti in abitazioni di campagna e non, per poi confrontarli con i livelli di endotossina capsulare batterica misurati nei materassi dei loro letti. Questi ultimi si sono rivelati inversamente proporzionali alla frequenza di malattie allergiche respiratorie e alla produzione di citochine da parte dei leucociti prelevati dai bambini.
Articolo di Gian Galeazzo Riario Sforza
Tratto da: www.tempomedico.it
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