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“Non è accettabile la criminalizzazione di una categoria Fabio Faina, |
I cacciatori
dicono…
caccia = rispetto
dell’ambiente
(Stima minima di un anno di
caccia 1999/2000)
Numero cacciatori:
800.000
Numero giornate di caccia
consentite: 3 a settimana (TOT. 74, solo domeniche 24)
Cartucce utilizzate in media da
1 cacciatore: 5
Animali abbattuti in media da 1
cacciatore: 5
Cacciatori |
|
Giornate di |
|
Cartucce |
|
|
TOTALE |
800.000 |
x |
24 gg |
x |
5 |
32 g. di piombo |
= |
3.072 tonnellate di |
800.000 |
x |
24 gg |
x |
5 |
10 g. di plastica |
= |
960 tonnellate di |
800.000 |
x |
24 gg |
x |
5 animali |
|
= |
96 milioni di animali uccisi |
Fonte: Centro recupero Animali Selvatici dell’
Oasi WWF del Bosco di San Silvestro (Caserta)
Veneto, 2003
Questo è un breve resoconto di quello che oggi è il
territorio del Prà dei Gai lasciato in mano ai cacciatori.
E poi i
cacciatori si definiscono “sentinelle dell’ambiente”…
Andrea Zanoni
LAC VENETO
Comunicato del 17 FEBBRAIO 2003
Una visita guidata al Prà dei Gai (TV) porta alla luce
migliaia di cartucce abbandonate, numerose tabelle danneggiate dai fucili
da caccia, appostamenti abusivi di caccia.
Quella che ieri domenica 16 febbraio doveva essere una
visita guidata per conoscere l’ambiente e la fauna dell’area del Prà dei
Gai – area di esondazione del Fiume Livenza tra Portobuffolè e Mansuè,
nota per essere l’unica in tutto il Veneto non ancora urbanizzata e per
essere coltivata a prato stabile e luogo di sosta e riproduzione di
uccelli migratori terricoli sempre più rari come la Quaglia selvatica e
l’Allodola –
per un nutrito
gruppo di attivisti della LAC Lega per l’Abolizione della Caccia, si è
trasformata invece in un rilievo di abusi e violazioni di tutti i tipi.
Lo scenario al quale gli ignari visitatori hanno potuto
assistere è stato deprimente e significativo del fatto che il Prà dei Gai
deve essere tutelato almeno come Oasi di protezione naturale.
Sono stati rilevati cumuli di rifiuti lungo gli argini
del Fiume Livenza: barattoli, fusti di vernice, calcinacci, gabbiette di
uccelli da richiamo, sacchi di nylon in violazione del Decreto Ronchi e
della Legge quadro sulla tutela delle acque.
Sono stati rilevati una decina di appostamenti fissi di
caccia abusivi utilizzati dai cacciatori per la caccia alle Allodole in
violazione alle leggi sulla caccia e sull’edilizia.
Sono stati ritrovati un migliaio di bossoli di cartucce
alcune nei pressi degli appostamenti di caccia abusivi e molti distribuiti
in tutta l’area,
abbandonati abusivamente dai cacciatori perché la legge sulla
caccia prevede l’obbligo di non abbandonarli sul suolo.
Infine sono state rinvenute numerose tabelle apposte dai
Comuni di Mansuè e Portobuffolè e indicanti il divieto di scarico rifiuti
danneggiate da colpi di fucili da caccia, autentici atti di inciviltà nei
confronti della cosa pubblica.
Si tratta di una situazione drammatica che vede un’area
unica nel suo genere, ad altissimo valore ambientale, in uno stato di
degrado ed abbandono, oggetto di abusi e di danno al bene pubblico.
Le cause di questo stato di cose va sicuramente
attribuito anche al fatto che il Prà dei Gai dopo l’eliminazione dell’oasi
da parte della Provincia di Treviso nel 1998 in seguito a forti pressioni del mondo
venatorio oggi di fatto è in balia delle doppiette che dai fatti
riscontrati domenica risultano essere più che mai indisciplinate per non
dire di peggio.
Ora la Lega per l’Abolizione della Caccia valuterà con i
propri legali sul da farsi, verranno inoltrati degli esposti ai Sindaci di
Mansuè e Portobuffolè per gli appostamenti di caccia abusivi, per
l’abbandono dei rifiuti quali le cartucce da caccia e i fusti sul fiume
Livenza, e alla Procura della Repubblica per il danneggiamento delle
tabelle forate con colpi di fucili da caccia che per legge costituisce
reato sanzionato penalmente.
Ha dichiarato Massimo Vitturi Responsabile della LAC di
Treviso: “Il nostro sopralluogo ha confermato che molti cacciatori non
rispettano le regole della società civile andando ad inquinare un piccolo
angolo di paradiso con l’abbandono delle cartucce, con la costruzione di
appostamenti
fissi abusivi,
con il danneggiamento delle tabelle comunali patrimonio di tutti i
cittadini. Ci auguriamo che la Provincia di Treviso consideri anche questi
episodi mettendo fine allo scempio ambientale e alla mattanza delle
Allodole nel Prà dei Gai istituendone un’oasi naturale finora voluta da
oltre 3000 trevigiani che hanno sottoscritto una petizione per la sua
istituzione”.
La LAC invita tutti i cittadini della zona a segnalare i
nomi dei responsabili delle predette violazioni e a firmare la petizione
per l’istituzione dell’oasi telefonando ai numeri 0438/22399 o 347/9385856
o 0422/863236.
Nota: le fotografie che
accompagnano il testo sono state scattate domenica 16 febbraio: cartucce
abbandonate a terra, tabelle forate dagli spari, capanno di caccia
abusivo.
Da: LAC Sezione di Treviso
Sicilia, 1996
Da parte nostra aggiungiamo senza commenti (peraltro
superflui) due immagini scattate 6 anni fa dalla parte opposta
dell’Italia.
Al lettore il compito di immaginare cosa (e quanto) stia
in mezzo a questi due estremi.
![]() |
Bronzo? (Foresta Demaniale dei monti Peloritani, loc. Madonnuzza, settembre 1996) |
![]() |
dopo (Foresta Demaniale dei monti Peloritani, loc. Madonnuzzasettembre 1996) |
Da: Archivio fotografico Filippo Schillaci.
caccia = rispetto
dell’ambiente?
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