Sono sempre più numerosi (e vendono sempre di più) i prodotti alimentari che segnalano sulle confezioni la loro regione d’origine. Lo rivela l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, grazie all’analisi delle etichette e del sell-out di 72.100 prodotti venduti in supermercati e ipermercati di tutta Italia.
Il riferimento alla regione di provenienza ha accomunato il 10,8% dei prodotti del paniere preso in esame, per un giro d’affari superiore a 2,2 miliardi di euro. Rispetto al 2017, le vendite sono aumentate di +3,1%, anche e soprattutto grazie alla crescita della domanda.
Monitorando la presenza di claim legati alla provenienza sulle etichette, ecco come è emerso:
La “classifica regionale” vede il Trentino-Alto Adige al primo posto, sia per numero di prodotti che per giro d’affari, e con un trend di vendita positivo (+2,8%), grazie soprattutto a yogurt, mele e spumante classico. Gelati, arance e hasughi pronti nno trainato la crescita del +2,3% delle vendite dei prodotti con in etichetta l’indicazione Sicilia, che si piazza al secondo posto. Da rimarcare, il boom delle vendite di prodotti provenienti dalla Calabria (+30,1%).
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Da segnalare anche il +11,8% registrato l’anno scorso nelle vendite dei prodotti con il claim Puglia: vini e taralli, i prodotti più importanti. Altre regioni che nel 2018 hanno visto crescere le vendite dei prodotti che le segnalano in etichetta sono state il Molise (+13,3%), in particolare con la pasta e le Marche (+2,2%) con la produzione vinicola.
Bene anche la Liguria (+14,7%), segnalata su pesto, olio e acqua. Invece nel 2018 sono diminuite le vendite di prodotti relativi al Lazio (-0,3%), con latte fresco e vini in evidenza. Lieve contrazione (-1,1%) anche per i prodotti che indicavano in etichetta il claim Lombardia, presente su vini e spumanti, latte e formaggi freschi. Ad aver terminato il dato negativo è stato il minor uso di quest’indicazione su latte fresco e miele.
Anche per i prodotti indicati con il claim Sardegna (con vini, latte e mozzarelle tra i più rappresentativi) il 2018 si è chiuso con vendite in calo (-3,7%). Idem per la Campania, che ha in mozzarelle e vini i prodotti con maggiori vendite: l’anno scorso il sellout è calato del -1,2%, in particolare a causa di pizza surgelata e mozzarelle. Bilancio annuale negativo anche per l’Umbria (-2,9%) presente soprattutto su acque minerali e vini, per il Friuli-Venezia Giulia (-2,3%), che è stato segnalato su vini e latte, e l’Abruzzo (-3,1%), rappresentato soprattutto dai vini.
Fonte: Osservatorio Immagino Nielsen
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