Lo studio: “Una produzione alimentare plant-based potrebbe creare 19 milioni di nuovi posti di lavoro”

Un nuovo studio che analizza gli scenari in America Latina e nei Caraibi dimostra come la transizione da un sistema animal-based ad uno plant-based che include anche pratiche di decarbonizzazione dell'intero sistema economico, creerebbe 22,5 milioni di posti di lavoro. Il passaggio alla produzione alimentare a base vegetale creerebbe 19 milioni di posti di lavoro nei prossimi 10 anni.

Il forte impatto del COVID-19 sta offrendo importanti spunti di riflessione per imprese e governi nel ripensare il rapporto tra ambiente naturale, economie e società.

Uno studio congiunto dell’Organizzazione internazionale del lavoro e della Inter-American Development Bank (Banca interamericana di sviluppo) ha analizzato le opportunità di transizione verso sistemi più sostenibili in America Latina e nei Caraibi: è emerso che la decarbonizzazione, o una transizione verso un’economia a emissioni zero, creerebbe in questa area geografica 22,5 milioni di posti di lavoro entro il 203019 milioni dei quali andrebbero a sostenere la produzione alimentare a base vegetale.

La necessità di decarbonizzare l’economia deriva dall’urgenza di gestire la crisi climatica, i cui effetti sono stimati a $ 100 miliardi all’anno (nella regione presa in esame) entro il 2050 a causa a fattori come l’innalzamento delle temperature.

L’indagine, intitolata “Jobs in a net-zero emissions future in Latin America and the Caribbean” suggerisce che la decarbonizzazione deve essere guidata principalmente da una transizione da diete a base di carne a diete vegetali incrementando i livelli di occupazione nelle attività di agricoltura sostenibile, produzione alimentare vegetale ed ecoturismo.

“Mentre l’economia globale si riprende gradualmente dopo il lockdown del COVID-19, è il momento di creare un futuro più inclusivo, resiliente e sostenibile”, afferma il report. L’agricoltura animale infatti ha un impatto negativo sull’ambiente. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il 14,5% delle emissioni globali di gas serra proviene dalle attività di allevamento e dalla produzione alimentare animal-based.

La decarbonizzazione del sistema economico

Stabilizzare la quota correlata al climate change sotto i 2 ° C e il più vicino possibile a 1,5 ° C, è l’obiettivo stabilito nell’Accordo di Parigi e implica il taggiungimento dell’obiettivo “zero emissioni di anidride carbonica” entro intorno al 2050 (IPCC, 2018). Decarbonizzare l’economia, significa ridurre le emissioni artificiali di carbonio dovute all’attività umana e bilanciare le emissioni rimanenti, per esempio reintegrando alberi su larga scala. Nella transizione verso un’economia a zero emissioni, si perderanno circa 7,5 milioni di posti di lavoro derivati dalla dismissione delle attività legate a elettricità da combustibili fossili, estrazione di combustibili fossili e produzione di alimenti di origine animale. Tuttavia, questi lavori persi saranno più che compensati da nuove opportunità di lavoro: 22.5 milioni di impieghi saranno creati dallo shift.

Alcuni passaggi rilevanti del report:

“Questo studio è il primo a documentare come il passaggio verso diete più sane e sostenibili, che riducono al minimo il consumo di carne e aumentano gli alimenti a base vegetale, creerebbe posti di lavoro riducendo la pressione sulla biodiversità unica di questa area geografica.”
“Uno shift volto alla produzione frutta e verdura di pregio, fornirebbe grandi opportunità per i piccoli agricoltori, per le gestioni più strutturate e offrirebbe il vantaggio di diete più sane per tutta la popolazione.”

Consulta il report completo qui:

Jobs in a net-zero emissions future in Latin America and the Caribbean

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