L’Onorevole Paolo Bernini ispeziona il canile Dog Paradise: risultati shock

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È di poche ore fa la notizia che dando seguito a numerose segnalazioni da parte di volontari e cittadini, il parlamentare del M5S Paolo Bernini ha bussato alla porta del Canile Dog Paradise a Narni (Terni). Le segnalazioni pervenute erano di presunto maltrattamento ai danni degli animali. Quello che emerge dal racconto dell’Onorevole Bernini, che […]

È di poche ore fa la notizia che dando seguito a numerose segnalazioni da parte di volontari e cittadini, il parlamentare del M5S Paolo Bernini ha bussato alla porta del Canile Dog Paradise a Narni (Terni).
Canile Narni Bernini 02
Le segnalazioni pervenute erano di presunto maltrattamento ai danni degli animali. Quello che emerge dal racconto dell’Onorevole Bernini, che si è presentato accompagnato da un collaboratore e in veste di semplice cittadino desideroso di adottare un cane, non depone a favore di un canile, che come tale si suppone debba incoraggiare le adozioni oltre che vagliarle con attenzione.
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Queste le dichirazioni che Paolo Bernini, da sempre impegnato per far rispettare i diritti degli animali, ha rilasciato in una testimonianza che sta facendo il giro del Web: “Ci è stato negato di poter vedere i cani in quanto non eravamo muniti di tuta e calzari. Secondo il proprietario della struttura convenzionata, avremmo dovuto indicare taglia e colore del cane desiderato e lui me ne avrebbe preso nei box, uno a caso con quelle caratteristiche. Spiegando che l’adozione di un cane è frutto di empatia e che quindi sarebbe stato necessario poter vedere i cani, si è scatenata l’ira del gestore che ha tentato di impedirci di uscire dal canile chiedendoci i documenti. La situazione è diventata molto tesa – prosegue – nessun cellulare aveva copertura di rete e a fatica sono riuscito a richiedere l’intervento dei Carabinieri affinché ripristinassero la legalità. Solo in seguito all’arrivo delle Forze dell’Ordine ci è stato permesso di girare tra le gabbie. Subito abbiamo notato che nessun box era munito di identificativo numerico e che non esisteva nessuna scheda sanitaria visibile. Inoltre, le dimensioni dei box non apparivano conformi alla normativa regionale del 2012. La legge è chiara: in ogni canile rifugio dovrebbero essere favorite le adozioni e i canili devono essere aperti al pubblico costantemente. Mi rammarica che i Carabinieri ed i Forestali intervenuti non abbiano ritenuto opportuno prendere alcun provvedimento e anzi, il Comandante della Forestale ci ha persino vietato di fotografare la situazione. In sinergia con il consigliere regionale M5S Andrea Liberati verificheremo quindi, quanti fondi pubblici percepisce tale struttura. È inaccettabile un simile comportamento: i cani sono del Sindaco, mantenuti con i soldi dei contribuenti e abbiamo il diritto di poterli adottare. È una battaglia di civiltà che porterò avanti in ambito legislativo e giudiziario”.
Abbiamo voluto riportare integralmente il racconto di Paolo Bernini perché sebbene questa situazione non rappresenti la regola non è certo l’unico canile che adotta questo mudus operandi. La trasparenza, la pulizia, la tracciabilità degli animali, il loro benessere e la loro salute sono garanzia di efficienza di una struttura. In alcune regioni italiane la piaga del randagismo è dilagante anche perché a troppe persone conviene mantere lo stato delle cose e lucrare su sovvenzioni e sulle rette giornaliere che i Comuni pagano per ogni cane di cui poi non possono o vogliono controllare il destino.
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Importante è la sterilizzazione degli animali di proprietà e doverosa da parte di volontari e associazioni degli animali che accudiscono. Chi opera o presta volontariato in rifugi, canili e gattili ha il dovere, oltre che l’obbligo morale, di documentare e denuciare alle autorità competenti maltrattamenti, trascuratezze e “sparizioni” che facciano sospettare traffici di animali.
Le mancate sterilizzazioni, gli animali vaganti e il randagismo mettono in pericolo gli animali che sono soggetti a incidenti, percosse, uccisioni e sevizie come documentanto i sempre più numerosi fatti di cronaca. Chi sceglie di condividere la propria vita con un animale lo adotti! Ogni animale anche se curato e alimentato patisce la reclusione in box e gabbie.
Renata Balducci, presidente di AssoVegan, sottolinea l’importanza delle sterilizzazioni e delle adozioni responsabili: “L’associazione che rappresento promuove e sostiene le campagne di sensibilizzazione contro abbandono e randagismo e sostiene le campagne sociali per le sterilizzazioni degli animali. Vogliamo anche spenderci a favore di adozioni responsabili perché chi adotta un animale ne è responsabile per tutta la vita. Spesso in estate con il prestesto di un lavoro stagionale o delle vacanze si lasciano gli animali o per la strada o nel primo canile che capita”.
Fonte: www.promiseland.it

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