Maisonlibera VEGANOK CHANGE

CHANGE: Maisonlibera ti invita a partecipare al VEGANOK CHANGE

Maisonlibera risponde alle nostre domande per spiegarci perché ha deciso di aderire al VEGANOK CHANGE

Il VEGANOK CHANGE sta per arrivare e Libera Arienti, alias Maisonlibera, ha risposto alle nostre domande per parlarci di quali siano i passi da fare per compiere un cambiamento, invitandoti a partecipare alla più grande rivoluzione vegan di sempre.

Maisonlibera: Mi chiamo Libera e il mio blog di cucina vegetale è www.maisonlibera.it. Ho studiato alla Funny Veg Academy, la prima scuola di cucina 100% vegetale.
Scopro gli effetti negativi dello zucchero raffinato per la salute intorno al 2015, approfondisco la tematica e da allora cerco gradualmente di eliminarlo dalla mia alimentazione. Nel 2024 creo il corso online DolciSenzaRimorsi per condividere con gli altri il mio percorso di liberazione dagli zuccheri senza però rinunciare al gusto, insegnando come dolcificare le preparazioni in modo naturale, semplice e goloso. Oggi per le mie ricette utilizzo zuccheri alternativi e prevalentemente farine di grani antichi o naturalmente senza glutine.
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, diceva Mahatma Gandhi per spingere le persone ad agire e smuovere la coscienza dei singoli individui. Ogni giorno cerco di ispirare le mie azioni e i miei pensieri a questa esortazione. Non è possibile, né sufficiente, attendere che le cose cambino commentando i post sui social network: occorre agire ed essere noi per primi il cambiamento. Hai letto le storie di sfruttamento degli animali negli allevamenti, hai visto video di attivisti che mostrano il prezzo dei prodotti animali, hai compreso che tra le cause della crisi climatica ci sono gli allevamenti intensivi che producono grandi quantità di gas serra e vorresti fare qualcosa ma non sai bene cosa?
Se ti stai chiedendo come poter fare la differenza nel mondo, ecco la mia personale risposta: agisci pensando al qui e ora. Quali sono i cambiamenti che puoi attuare nell’immediato per evitare la sofferenza di tanti animali e salvaguardare l’ambiente? Evitare il consumo di prodotti di origine animale, cambiare abitudini alimentari sperimentando le tantissime ricette vegetali presenti su web, sui social e nei libri di foodblogger e chef, sostenere le associazioni animaliste e i santuari di animali liberi, condividere la tua esperienza con la famiglia e gli amici coinvolgendoli nel tuo percorso di cambiamento. Nel tuo piccolo puoi sempre fare la differenza e, aggiungerei, che devi farla assolutamente perché non c’è più tempo da perdere, né per gli animali né per l’ambiente. Per non farlo da solo, aderisci al VEGANOK CHANGE!

Maisonlibera

VEGANOK CHANGE: Quali consigli daresti a chi desidera avvicinarsi al veganismo ma non sa da dove cominciare?

Maisonlibera: Quando si affronta un cambiamento, per non rischiare di tornare sui propri passi e perdere un’occasione di crescita, è fondamentale secondo me avere ben chiare le motivazioni alla base della propria scelta e interiorizzarle. Quindi il 1° passo da fare è sicuramente visitare il sito di Essere Animali per comprendere la necessità di adottare il prima possibile uno stile di vita vegano. Parlo di stile di vita perché non si tratta solo di alimentazione, ma anche di abbigliamento, acquisti consapevoli e stile di vita etico e sostenibile. Contemporaneamente consiglio anche di guardare documentari come Earthlings, che mostra i cinque modi in cui gli animali hanno finito per servire l’umanità (come compagnia, cibo, vestiario, intrattenimento e ricerca scientifica) e la nostra totale mancanza di rispetto per questi “fornitori” non umani. Imperdibile anche il docu-film di Giulia Innocenzi “Food For Profit”, che mostra i legami tra la politica e l’industria alimentare. So che fa male ma basta anche solo vedere una volta con i propri occhi la crudeltà dell’uomo su altri esseri innocenti, la cattiveria di chi lavora negli allevamenti, gli strumenti che sono stati inventati dall’uomo per impedire ciò che prevede la natura (come gli anelli antisucchio applicati ai bovini per evitare che bevano il latte della mucca così da destinarlo all’alimentazione umana). Occorre aprire gli occhi per risvegliare la propria coscienza, assopita da anni di tradizione e crudeltà mascherata da campagne pubblicitarie che mostrano animali felici al pascolo.
Il 2° passo è fissare una visita con una nutrizionista vegana che potrà prima di tutto rassicurarti che con la dieta vegetale non sei a rischio di carenze nutrizionali (anzi!) e successivamente, con poche e semplici regole, guidarti nella creazione di pasti bilanciati e gustosi.
Il 3° passo è condividere la tua esperienza con chi è passato all’alimentazione vegetale già da qualche anno così da avere consigli utili e suggerimenti per affrontare al meglio questa meravigliosa novità. Come fare? Attraverso i social (io ad esempio sono una foodblogger sempre entusiasta di rispondere ai messaggi di richiesta di aiuto!), tramite il sito ioscelgoveg.it e su veganok.com.

VEGANOK CHANGE: Quali sono i principali miti o pregiudizi sul veganismo che vorresti sfatare attraverso la tua attività online?

Maisonlibera: Ce ne sono davvero tantissimi e poiché tanti miei colleghi avranno sicuramente già affrontato quelli più conosciuti, vorrei concentrarmi su quelli invece meno diffusi, ma tanto silenziosi quanto preoccupanti. Per farlo prendo spunto da un articolo di Essere Animali:
1. La soia che mangiano i vegani causa deforestazione
Circa i tre quarti di quella coltivata nel mondo è destinata a diventare mangime per nutrire gli animali negli allevamenti intensivi. È quindi l’aumento della produzione di carne e derivati ad aver fatto aumentare la richiesta di soia, e chi consuma prodotti animali consuma indirettamente molta più soia di chi segue un’alimentazione vegetale.
2. Se tutti diventassero vegan dovremmo consumare ancora più terreni per produrre vegetali a sufficienza
È proprio il contrario: la maggior parte delle coltivazioni è destinata al nutrimento degli animali negli allevamenti intensivi. I loro mangimi derivano spesso da cereali e legumi perfettamente adatti al consumo umano: soia, mais, orzo, avena, frumento. Considerato che nel mondo ogni giorno muoiono di fame migliaia di persone, concorderai con me nel dire che quel cibo dovrebbe essere destinato agli uomini anziché ad animali di cui solo in un secondo momento si nutrirà l’uomo. È un circolo vizioso senza alcun senso.
3. Perché neanche latte e uova? Mucche e galline li fanno naturalmente!
La mucca produce latte per nutrire il proprio piccolo, quindi solo dopo aver partorito, proprio come tutti i mammiferi, umani compresi. Le mucche subiscono cicli di inseminazioni continue che le obbligano a partorire una volta all’anno. Appena nato, il cucciolo è subito allontanato dalla mamma per evitare che beva il latte a lui destinato e che invece l’allevatore vuole vendere per l’industria alimentare. Ci sono video che mostrano scene strazianti della separazione della mamma dal suo piccolo. E questo si ripete costantemente tra dolore fisico e psicologico finché, verso i 5 anni di età, la mucca, sfinita, viene mandata al macello perché non più produttiva. Anche i ritmi di produzione delle galline sono innaturali ed estenuanti, e non appena la loro produttività cala, vengono mandate al macello. Questa non è vita, è sfruttamento crudele.
4. Le persone vegane non possono fare sport
Gli sportivi vegani sono moltissimi: Venus e Serena Williams, Massimo Brunaccioni, Lewis Hamilton, Carl Lewis. E la lista potrebbe andare avanti ancora per molto. Una dieta vegetale ben bilanciata apporta tutte le sostanze nutritive sufficienti anche per chi è sportivo!
5. Le persone vegan vivono di integratori
L’unica vitamina da integrare è la B12. Ma questo vale anche per gli onnivori! Questa vitamina infatti non è prodotta né dai vegetali, né dagli animali, ma da alcuni batteri che si trovano nel terreno. Quindi è assente in forma attiva in tutti i cibi di origine vegetale, ma non è detto che sia presente in quantità sufficienti nei prodotti di origine animale. La vita artificiale condotta dagli animali da allevamento, infatti, non permette loro di entrare in contatto con i batteri produttori di B12 e quindi gli vengono somministrati mangimi addizionati con B12.
6. Se diventassimo tutti vegan troppe persone perderebbero il loro lavoro
Non si tratta di perdere il posto di lavoro o l’impresa ma di convertirla, e spesso sono proprio le organizzazioni in difesa degli animali a sostenere gli allevatori nel percorso di conversione. L’industria zootecnica produce troppa sofferenza, inquinamento e sfruttamento di persone, risorse e animali perché si possa continuare a giustificare la sua esistenza. Se cerchi sul web, le storie di ex allevatori che oggi producono vegetali, latte vegetale e perfino funghi sono ormai tante!

VEGANOK CHANGE: Supporto VEGANOK CHANGE perché…

Maisonlibera: Voglio far parte del cambiamento e di questa rivoluzione gentile che ci trasforma nel profondo, ricordandoci che la salute del pianeta è strettamente legata a quella di tutti i suoi abitanti, animali compresi. Prima di diventare vegana pensavo di essere una persona “buona”; oggi ripensando a come ero allora mi rendo conto che la mia accezione di “buono” è cambiata radicalmente. Ho sviluppato una sensibilità maggiore verso la vita e partecipo al dolore degli animali che soffrono per colpa degli uomini. Ognuno può fare tanto nel suo piccolo modificando le proprie abitudini e condividendo il percorso con gli altri, ma insieme, e solo insieme agli altri, sarà possibile generare un’onda di rinnovamento delle coscienze che, ne sono certa e spero presto, riuscirà a salvare milioni di animali e creare un nuovo ecosistema dove uomo e animale vivranno insieme armoniosamente rispettando la natura che li ospita.

Partecipa anche tu al VEGANOK CHANGE come Maisonlibera e sii parte del cambiamento.

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