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Malattie croniche: i medici dovrebbero consigliare con più forza di seguire un’alimentazione plant-based

I medici dovrebbero raccomandare con più forza un'alimentazione plant based per gestire e prevenire molte delle principali malattie croniche: lo rivela uno studio dell'American College of Lifestyle Medicine (ACLM).

Stando ai dati emersi da un recente studio pubblicato sulla rivista Advances in Nutrition, i medici dovrebbero raccomandare con più forza e con più continuità un’alimentazione plant-based per gestire e prevenire molte delle principali malattie croniche, limitando o escludendo totalmente dalla propria dieta carne rossa, carni lavorate, alcol, troppo sale e sodio.

Lo sappiamo, si tratta di raccomandazioni che – specie a professionisti del settore sanitario – dovrebbero essere già note e applicate, ma che molto spesso passano in secondo piano, nonostante la scienza e le linee guida del settore provino da tempo la loro validità. Speriamo che questo ulteriore studio sappia indicare con ancora più forza la correlazione tra un’alimentazione plant-based e un miglior benessere dell’organismo.

Lo studio: alimentazione a trazione vegetale contro le malattie croniche

Frutta, verdura, legumi, cereali integrali: sono questi gli alimenti che dovrebbero essere alla base dei nostri regimi alimentari per prevenire o lenire le conseguenze di malattie croniche molto diffuse: a ribadire il concetto è lo studio meta-epidemiologico sviluppato dall’American College of Lifestyle Medicine (ACLM) pubblicato su Advances in Nutrition.

Lo studio ha preso in considerazione 78 linee guida pubblicate negli ultimi 13 anni in Europa, Nord America e Asia, sviluppando un confronto dei dati e stabilendo che i medici dovrebbero incoraggiare molto di più i pazienti a seguire un’alimentazione quanto meno a trazione vegetale per la loro salute. Le linee guida prese in considerazione sono state sviluppate da Governi, società mediche e associazioni di operatori sanitari per sottolineare gli effetti dell’alimentazione su patologie come il diabete di tipo 2, il cancro, le malattie cardiovascolari, le malattie digestive o la broncopneumopatia cronica ostruttiva.

Tre quarti delle linee guida già esistenti, infatti, raccomandano a chiare lettere di includere o aumentare nell’alimentazione dei pazienti le verdure, seguite da frutta, cereali integrali e legumi. Di conseguenza, le linee guida suggeriscono di ridurre, limitare o escludere categorie di alimenti come l’alcool, il sale e la carne rossa (che però appare solo nel 32% degli studi, così come la carne lavorata solo al 27%).

“Lo studio? Un aiuto per medici e pazienti”

“Questi risultati dimostrano che le linee guida dietetiche e nutrizionali globali supportano e sono allineate con la raccomandazione di ACLM secondo cui, per il trattamento, l’inversione e la prevenzione delle malattie croniche legate allo stile di vita, il piano alimentare ottimale si basa prevalentemente su una varietà di verdure, frutta e verdura minimamente lavorate, cereali integrali, legumi, noci e semi”, si legge in una nota a firma di Micaela Karlsen, direttrice e autrice senior dello studio

Il fatto che tutto ciò sia già evidenziato dalle linee guida dovrebbe portare i medici di base a seguire più attentamente queste raccomandazioni: “I risultati di questa revisione completa possono avvantaggiare sia i medici che i loro pazienti riducendo la variabilità nella guida dietetica e nutrizionale che spesso impedisce ai medici di fornire cure ottimali”, si legge nello studio.


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