Marca 2019: uno sguardo da vicino al mondo della private label

Ieri si è svolta la prima delle due giornate della quindicesima edizione del Marca presso il polo fieristico di Bologna: la Mostra Convegno Internazionale dedicata alla marca commerciale e al mondo della grande distribuzione. 750 aziende in una superficie di 38.000 mq e buyer internazionali provenienti da ben 14 paesi da tutto il mondo. Secondo le stime, i prodotti private label occupano quasi il 20% del mercato per una valore attuale di 10,3 miliardi di euro all'anno: una cifra destinata a salire a 11 miliardi nel 2020. Un'ascesa che si concretizza nell'aumento delle referenze, nella loro diversificazione, nella personalizzazione in termini di linee produttive. Molti, gli stand che stanno esponendo prodotti vegetali e vegani; numerosissime le aziende presenti all'evento che hanno aderito al marchio VEGANOK e hanno conformato i loro prodotti, allo standard. I prodotti plant-based più proposti? Quelli proteici a base di legumi: burger, polpette, spalmabili, fake meat e pasta.

Si è inaugurata ieri la prima delle due giornate del Marca, l’appuntamento di riferimento della MDD. L’evento sta vedendo la partecipazione di 750 aziende in una superficie di 38.000 mq e sta accogliendo buyer internazionali provenienti da ben 14 paesi da tutto il mondo: una partecipazione che ci fornisce un quadro molto preciso in merito all’interesse generato dal prodotto made in Italy nell’ambito del food.

Chiariamo alcuni concetti importanti:

Il focus del Marca è il settore della MDD (marca del distributore) o “private label“, vale a dire tutti quei prodotti che vengono commercializzati con marchio del supermercato o del rivenditore. Un ambito in ascesa costante con numeri e interesse in crescita. Sì, perché la marca del distributore è sempre più apprezzata dai consumatori: si tratta di un segmento in grande sviluppo che pesa ormai per 1 acquisto ogni 5 nella distribuzione moderna. Secondo le stime, i MMD occupano quasi il 20% del mercato per una valore attuale di 10,3 miliardi di euro all’anno: una cifra destinata a salire a 11 miliardi nel 2020 (Dati Iri). Questi numeri saranno dettagliati nella giornata di oggi durante il convegno “XV rapporto Marca sull’evoluzione dei prodotti a marca del distributore in Italia” a cura di ADM, Iri e Nomisma.

Nel 2018 per la prima volta, i prodotti private label hanno superato come consumo, quelli “primo prezzo” della marca industriale rendendo evidente come per il consumatore, la MMD rappresenti una prima scelta in grado di competere con il prodotto industriale: i prodotti a marca dell’insegna non vengono più scelti su un principio basato sulla convenienza in termini di prezzo e le aziende della filiera MMD (dal copacker al retailer) dimostrano performance sempre migliori.

A cosa è dovuta questa evoluzione? L’aumento delle referenze, la loro diversificazione, la personalizzazione in termini di linee produttive e una forte spinta all’innovazione stanno contribuendo in maniera determinante. Il tasso di crescita delle nuove referenze è del 4,8% su base annua: il triplo in più rispetto ai prodotti delle grandi imprese (1,4%).

In questa costante diversificazione di linee di prodotto e nella spinta all’innovazione che caratterizza questo settore, c’è spazio per il vegan?

Assolutamente sì. Ciò che abbiamo rilevato già da un primo sguardo è la presenza massiva di prodotti che si identificano come “100% vegetali” o “vegani”.

Moltissime sono le aziende che hanno aperto o sono in procinto di aprire linee vegetali per incrociare la domanda crescente di prodotti plant-based. Il target? Il cliente vegan ma anche il flexitarian, cioè colui che pur seguendo un’alimentazione onnivora, sceglie di immettere nella propria routine alimentare sempre più prodotti vegetali. Numerosissime, le aziende presenti all’evento che hanno aderito al marchio VEGANOK e hanno conformato i loro prodotti, allo standard.

Parola d’ordine: proteine vegetali!
Grandissimo interesse del mondo della private label allo sviluppo di referenze che possano sostituire o rappresentare un’alternativa, alle proteine di derivazione animale. Burger, polpette, spalmabili a base di legumi, fake meat 100% vegetale. Abbiamo constatato molte proposte di pasta a base di legumi: piselli, lenticchie, ceci o fagioli mung. Alla pasta gli Italiani non rinunciano ma sono disposti ad innovare e a sperimentare nuove combinazioni e gusti.

Di questi aspetti e di molto altro, vi parleremo nel prossimo approfondimento sulla manifestazione.


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