Il VEGANOK CHANGE sta per arrivare e Massimo Wertmüller ha risposto alle nostre domande per parlarci della necessità di un cambiamento della società, invitandoti a partecipare alla più grande rivoluzione vegan di sempre.
Massimo Wertmüller è un attore teatrale e cinematografico, nipote della famosa regista e sceneggiatrice italiana Lina Wertmüller. Massimo è probabilmente tra i migliori attori caratteristi che abbiamo in Italia, e si è sempre esposto per la difesa degli animali.

VEGANOK CHANGE: Massimo, nel corso della tua carriera hai interpretato ruoli che spesso riflettono cambiamenti personali e sociali. In che modo ritieni che il cinema possa influenzare il pubblico verso una maggiore consapevolezza e azione per la sostenibilità?
Massimo Wertmüller: Credo fermamente che anche l’arte possa e debba avere una funzione anche di impegno civico. Il famoso “messaggio” di un’opera, che è una parola antipatica ai più, per me è un valore aggiunto. Se parliamo di narrativa, di racconto filmico, scritto, recitato, il fatto di proporre un punto di vista, ma persino una morale se si riesce a veleggiare lontani dalla didascalia, mi fa piacere l’opera in oggetto in modo particolare. È ovviamente una mia opinione. Anzi è molto mia perché ho sentito autori di oggi dire che non si è chiamati a fare politica con la propria opera. Non sono d’accordo. Primo, perché nel mio piccolissimo ho trovato nella partecipazione civica una nuova passione e un senso in più da dare alla vita. Secondo, perché secondo me la partecipazione civica per un mondo, per esempio, in via di peggioramento vuol dire partecipare per una casa che è anche tua, quindi diventa quasi un dovere. Terzo, il fatto che il cinema non necessariamente debba essere politico vaglielo a dire a Francesco Rosi, Gigi Magni, Mario Monicelli, Ettore Scola, Lina Wertmüller, Gillo Pontecorvo, Elio Petri, Citto Maselli, Giuliano Montaldo, Carlo Lizzani, Nanni Loy, e si potrebbe continuare coi nomi. Ma avverto comunque un silenzio eccessivo, che è generale, per esempio di fronte al fatto che potrebbero estinguerci tutti tra cinque minuti con una bombetta nucleare… Allora, diciamo che io stimo molto quegli artisti che si pongono il problema di una propria opera “impegnata”, usando la metafora o la denuncia diretta.
VEGANOK CHANGE: Ti sei sempre esposto in difesa dei diritti degli animali. Come pensi che questa tua posizione possa ispirare il tuo pubblico a riflettere sulle proprie scelte quotidiane verso uno stile di vita più etico e rispettoso degli animali?
Massimo Wertmüller: Potrei rispondere che mi basta una sola persona che magari su un social mi scrive di aver cominciato a mangiare vegetariano, grazie a qualche mia parola, per essere profondamente felice. Forse un giorno capiremo, se non sarà ormai tardi, che siamo tutti soci di un club della vita su questa terra. E se si fa male a un solo socio di questo club, si fa male a tutti gli altri. I soci sono l’aria, l’acqua, gli animali tutti, anche noi, gli alberi, la Natura, tutto ciò che è creato. È un’idea, questa, che ho fatto mia dal professor Settis. Finché l’essere umano si crederà padrone di tutte le vite, le userà come oggetti di merce, come attrezzi personali, finché l’uomo sparerà, magari per piacere, a piccoli e grandi ecosistemi, e a creature senzienti che volavano, correvano, vivevano felici del solo fatto di esistere, ignare, nel proprio habitat, prima di essere uccise da un fucile, oppure per un menù, oppure per una ricerca fallace, finché l’essere umano si crederà un Dio onnipotente, credo che non ci sarà posto nè per l’intelligenza, nè per la civiltà, nè per la speranza.
E poi forse oggi siamo arrivati di fronte a una vitale necessità: quella di trasformare il nostro modo di vivere. Noi dovremmo ripensare il nostro ruolo nel creato. Dovremmo ripensare il nostro sistema economico, le risorse del mondo non sono infinite, lo capirebbe anche uno spigolo di marmo. Questo capitalismo feroce, poi, andrebbe sostituito da una economia green, solidale, circolare. Dal ‘700 in poi il mondo ha galoppato verso un consumismo fuori controllo. Il post-industriale ci ha portato sin qui. Magari dovremmo fermarci e dare un’occhiata indietro. Grazie senz’altro all’Illuminismo e alla scienza, quando non fa passi più lunghi di quello della gamba umana, per tutto quello che ci hanno regalato, ma forse è il caso di tornare per un momento a Rousseau.
Dovremmo tornare a una sacralità della vita, ai suoi valori, che gli animali portano nel loro sguardo puro fino alla fine e che noi invece sporchiamo dalla fanciullezza in poi (difatti un bambino è innocente come un animale a quattro gambe). Dovremmo tornare a essere creature viventi e non clienti. Leggevo cosa dicevano e a cosa credevano gli indiani d’America. Erano animisti. Per loro Dio, o, come lo chiamano loro, “Il Grande Spirito” che dà meglio il senso di un soffio di energia da cui è cominciato tutto, sta anche in un sasso. Non mi sembra certo una pazzia…
VEGANOK CHANGE: Supporto VEGANOK CHANGE perché…
Massimo Wertmüller: Io mi definirei vegetariano, per essere il più possibile onesto, non propriamente vegano. Anche perché so che se si prendono uova con il codice A, 0 o 1, si dovrebbe essere di fronte a uova di una gallina allevata a terra e felice. Così come so, purtroppo, che non è vero che non si possono avere sul mercato latticini che non provengono da tragedie da allevamento. A Melbourne è nato HOW NOW DAIRY , in Germania c’è Anja Hradetzky, in Inghilterra la Ahimsa Dairy Foundation che hanno inaugurato allevamenti felici dove le mucche stanno accanto ai loro vitelli per tutta la durata della loro vita. I vitelli consumano il 30% del latte prodotto, il restante 70% può essere destinato al mercato umano. Bene, molto prodotto avanzato viene comunque gettato via. E allora, è vero che in certi, rari, supermercati appositi si trovano prodotti “felici”, ma perché continuare in generale con questa filiera produttiva di un mercato di morte che oltretutto inquina il pianeta? Forse bisogna rivolgerci a qualche lobby per saperlo. Comunque, siccome credo che la lotta per i diritti degli animali a quattro gambe, il diritto di tutte le vite a vivere, sia un tema urgente e pressante, e certamente una lotta per un mondo migliore, ecco che azioni come quella di VEGANOK CHANGE diventano non solo utili ma necessarie.
Partecipa anche tu al VEGANOK CHANGE come Massimo Wertmüller e sii parte del cambiamento.
Credits foto di copertina: Stefano Cioffi

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