Si chiama meal kit ed è la nuova frontiera del food delivery, ma anche un’evoluzione della spesa online e uno dei food trend del 2021. Il meal kit è tutto questo e molto di più: parliamo di un servizio che consente di ricevere a casa una box contenente ingredienti freschi o semilavorati pronti per l’uso, nelle dosi giuste per preparare piatti più o meno elaborati seguendo le indicazioni fornite dal kit stesso. Un’idea decisamente lontana dai piatti pronti surgelati che affollano spesso il freezer dei più pigri in cucina, ma diversa anche dal semplice cibo da asporto ordinato al ristorante: i piatti sono preparati a casa partendo da ingredienti selezionati, con la comodità di averli tutti nelle giuste quantità e la certezza di seguire una ricetta collaudata.
Un trend che è letteralmente esploso a livello globale nel 2020, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, e che promette di espandersi ulteriormente nei prossimi mesi. Secondo un report della società Grand Review Research, parliamo di un mercato il cui valore era oltre 7 miliardi di dollari nel 2019 e si prevede che aumenterà a un tasso di crescita annuale (CAGR) del 12,8% dal 2020 al 2027. Parlando invece di previsioni a breve termine, si stima che il settore varrà 11,6 miliardi di dollari entro il 2022. Il mercato principale è rappresentato dagli Stati Uniti, mentre in Europa si dimostrano più interessati a questo servizio i consumatori nel Regno Unito, in Francia e in Germania. Da poco ha preso piede anche in Italia la “meal kit mania”, con diverse aziende che si sono specializzate in questa tipologia di servizio, per offrire piatti all’altezza della tradizione culinaria italiana.
Meal kit vegan? Sì, grazie
Come in ogni contesto produttivo, anche in questo settore le aziende che vogliano realmente rispondere alle richieste di mercato, non possono prescindere dal concetto di sostenibilità. Ecco allora che il meal kit diventa un po’ più “green”, a cominciare dal packaging: laddove possibile, molti produttori hanno sostituito gli imballaggi di plastica con altri materiali riciclabili – carta e cartone in primis – anche se la strada verso i kit “a rifiuti zero” è ancora lontana.
Di per sé, poi, il meal kit rappresenta una soluzione contro gli sprechi, perché al suo interno sono contenuti gli ingredienti necessari per la preparazione di un preciso numero di porzioni, senza avanzi e quindi senza sprechi. A questo si aggiunge che molto spesso le aziende puntano su ingredienti a km zero e provenienti da agricoltura biologica, in linea con le attuali tendenze in materia di salute e tutela ambientale.
Impossibile non fare riferimento anche alla volontà di rispondere alle esigenze individuali dei consumatori, con un’offerta sempre più “personalizzata” anche in base alle preferenze o alle scelte alimentari. Ecco allora che non mancano kit pensati per chi abbia scelto uno stile di vita vegan, in risposta all’aumento considerevole di persone che scelgono un’alimentazione 100% vegetale per motivi etici o di sostenibilità, ma anche e soprattutto per coloro che hanno una dieta “flessibile” e prediligono le proteine di origine vegetale. In fondo, è ormai chiaro come l’alimentazione plant-based sia mainstream, tanto che sempre più aziende puntano a una produzione in grado di soddisfare la richiesta di alimenti sani e sostenibili, con etichette “pulite” e pochi ingredienti di qualità.
Nell’ambito di questo settore, tra tutte segnaliamo l’azienda My Cooking Box, che ha ottenuto per due delle sue referenze – la Pappa al pomodoro e la Box Vegana – il marchio di garanzia VEGANOK e che con queste si rivolge all’ampia fetta di consumatori consapevoli che optano per referenze 100% vegetali negli ingredienti e nel packaging.
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