Mercati: entro il 2022 solo vino 100% vegetale per il colosso britannico della GDO Marks & Spencer

Il colosso della GDO britannico cambia rotta e venderà solo vino vegano entro il 2022: ma cosa significa esattamente?

In un mondo in cui le alternative 100% vegetali risultano sempre più mainstream e il vegan è ormai il “new normal”, anche i colossi del mondo del commercio si muovono nella direzione del cambiamento. È questo il caso, tra gli altri, del gigante della GDO britannico Marks & Spencer, che ha da poco annunciato l’intenzione rendere la propria linea di vini completamente vegana entro il 2022.

Tweet ufficiale di Marks&Spencer in cui si annuncia la svolta plant-based del vino a marchio.

Secondo i media si tratta della prima volta in cui un gigante della grande distribuzione fa una scelta di questo tipo, rendendo vegan-friendly la totalità dei vini sugli scaffali. Sue Daniels, responsabile del settore vini di Marks and Spencer ha dichiarato in una nota inviata al magazine veganfoodliving.com: “Ovviamente, un impegno del genere non è privo di sfide – dichiarano i responsabili di Marks & Spencer – tuttavia stiamo lavorando a questo tipo di alternative con i produttori da diversi anni e abbiamo già visto cambiamenti radicali perfino nelle aree più tradizionali come la Francia e la Spagna. Certamente sosterremo anche il resto delle nostre cantine partner in ogni fase del cammino verso questo obiettivo”.

Vino vegan: che cosa significa?

Anche se in prima analisi può sembrare strano accostare al vino ingredienti di origine animale, in realtà non sono pochi gli additivi che rendono questa bevanda tanto amata non vegan-friendly. Parliamo di coadiuvanti che servono per chiarificare, depurare o rendere meno torbido il vino, e che spesso sono di derivazione animale. Anche se vengono rimosse dal prodotto finale, il loro impiego non consente di considerare un vino vegano o cruelty-free, tanto più se si tiene conto che non esiste la garanzia che non lascino tracce.

Un discorso diverso va invece fatto per i vini certificati VEGANOK, dal momento che il nostro disciplinare – il più diffuso in Italia e riconosciuto da Associazione Vegani Italiani Onlus – contiene una nota specifica per il vino al punto 3 “tipologia ingredienti/materiali”:

“per gli alcolici non è consentito l’uso di prodotti di origine animale per la chiarificazione e stabilizzazione del prodotto come ad esempio albumina, caseina, colla di pesce, gelatine animali, ecc.” “Non è consentito l’uso di colle, inchiostri, lubrificanti di origine animale o qualsiasi altro materiale di origine animale per l’etichettatura e il confezionamento del prodotto.” Chiaramente l’etichetta non deve contenere indicazioni che fanno riferimento al consumo del vino in abbinamento a piatti di origine animale”.

Secondo il Rapporto Osservatorio VEGANOK 2017: In Vino Vegan, le regioni geografiche in cui hanno sede le aziende vitivinicole oggi certificate VEGANOK sono principalmente la Toscana (28%), l’Abruzzo (20%) e il Piemonte (17%), ma è buona anche la presenza di vini trentini e siciliani. Anche se questi dati si riferiscono al 2017, ragionevolmente ci si aspetta un incremento della produzione vista la sempre maggiore consapevolezza dei consumatori e la conseguente domanda di prodotti vegan e cruelty-free.

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