Venerdì 17 febbraio, una trentina di attivisti del Movimento Iene Vegane si sono schierati in silenzio davanti al Duomo di Milano indossando maschere da lupo, con cartelli e striscioni. In sottofondo una lunga e toccante registrazione dell’ululato dei lupi che ha fermato per qualche minuto l’intera piazza.
L’evento, come tanti altri su tutta la penisola, è stato organizzato per fare pressione sulle istituzioni e sensibilizzare cittadini e turisti sul piano di abbattimento lupi. Molte persone si sono fermate ad ascoltare questi versi ancestrali e commoventi e si sono uniti alla protesta.
Spiega un portavoce del Movimento: “Siamo in attesa del 23 febbraio giorno in cui si deciderà in sede politica l’approvazione definitiva del Piano per la conservazione del lupo. Tutti con il fiato sospeso, non sono solo gli animalisti a volere salvare il lupo, ma tutti i cittadini di buon senso e tutte le persone civili che vedono gli animali non come pericoli, risorse o vittime ma come individui che hanno diritti: tra questi quello alla vita“.
Come il lupo insegna attivisti, volontari, associazioni e politici di buona volontà continueranno a fare branco contro ogni tipo di abuso e maltrattamento animale.
E proprio ieri il ministro dell’ambiente Galletti si era così espresso la questione sottolineando la necessità di un piano di abbattimento già messo in atto in altri paesi europei:”Non ci inventiamo niente di nuovo, la rimozione dei lupi è prevista in gran parte dei Paesi europei, siamo noi che siamo indietro”, ha detto. “Chi respinge questo Piano – ha proseguito – sta facendo in modo che la caccia al lupo resti aperta. Il problema sono quei 250-300 lupi che ogni anno vengono ‘bracconati’. Questo perché oggi manca un equilibrio nella convivenza tra attività economiche, lupo e uomo”. “Io potevo benissimo fare a meno di intraprendere questo percorso sulla gestione del lupo perché la competenza è delle Regioni – ha detto ancora il ministro -. Ma ho preso atto di una situazione intollerabile. Ho chiesto alla scienza, siamo andati dai maggiori esperti. Questo Piano ha una valenza scientifica forte. La situazione così non la lascio, perché è indecorosa”.
Sono undici le regioni italiane nelle quali è vietato dare la caccia ai lupi da 46 anni e che hanno ottenuto di poter rivedere la questione alla prossima conferenza Stato-regioni il prossimo 23 febbraio.
Nel frattempo le manifestazioni sul tema non cessano come dimostrano le immagini di ieri pomeriggio a Milano.
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