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Il nuovo cibo dello spazio? Per la NASA sarà (anche) plant-based

Con una challenge aperta a tutti, NASA vuole trovare soluzioni pratiche e innovative per nutrire, con attenzione al cibo plant-based, gli astronauti in missioni spaziali di lunga durata.

La nuova frontiera dell’alimentazione plant-based? Lo spazio! Proprio così: gli scienziati NASA che si occupano di ideare pasti indicati per la vita in orbita, hanno lanciato una challenge per trovare soluzioni innovative capaci di creare una nuova generazione di cibi saporiti, nutrienti, poco impattanti e anche per la maggior parte vegetali per gli astronauti che nei prossimi decenni si occuperanno di missioni spaziali pluriennali, tra cui alcune che si ipotizza possano persino arrivare alla Luna e su Marte.

La sfida di NASA per il cibo del futuro, per missioni nello spazio profondo a trazione plant-based

La sfida NASA non è solo interna: la compagnia spaziale americana ha lanciato per l’occasiona una competizione – chiamata Deep Space Food Challenge – che invita innovatori e scienziati da tutto il mondo a creare tecnologie e cibi adatti alla vita fuori dalla Terra per nutrire gli astronauti, specialmente in missioni a lungo termine e che è oggi già alla seconda fase di selezione.

NASA ha infatti già distribuito oltre 750.000 dollari in premi per finanziare le idee innovative dei partecipanti, che aiuteranno l’agenzia spaziale non solo a soluzioni efficaci per nutrire chi lascia la Terra per esplorare lo spazio ma chissà, magari anche per nutrire le persone che restano sul nostro Pianeta. I vincitori della seconda tranche di selezione hanno costruito e presentato prototipi di tecnologie per produrre alimenti sicuri e volendo anche 100% plant-based utilizzando pochissime risorse e con minimo scarto. Se in questa fase i prototipi sono stati realizzati su piccola scala, la terza fase vedrà questi innovatori dare vita in scala reale ai loro progetti.

La challenge NASA entra nella fase 3: in palio 1.5 milioni di dollari e l’utilizzo in spazio della propria tecnologia

“Se chiedi agli astronauti, tutti ti diranno che il cibo, il suo gusto e il suo valore nutritivo sono parti fondamentali di qualsiasi missione di esplorazione spaziale umana di successo“, ha dichiarato in un comunicato stampa ufficiale Denise Morris, responsabile del programma di challenge che NASA ha lanciato in occasione del suo centenario. “Le possibilità presentate in questa sfida potrebbero aiutare a sostenere i nostri esploratori in missioni future e avere anche il potenziale per dare una mano proprio qui sulla Terra nelle aree in cui il cibo scarseggia o è difficile da produrre”.

“Le soluzioni creative vincenti provengono tutte da team di aziende, università e singoli solutori, dimostrando come la NASA possa trarre vantaggio dall’esperienza di tutti per risolvere sfide cruciali“, ha dichiarato Amy Kaminski, responsabile del programma per i premi, le sfide e il crowdsourcing di NASA. “Siamo entusiasti di annunciare la Fase 3 della sfida per vedere dove questi team possono portare le loro tecnologie in futuro”. Chi vincerà la challenge NASA si assicurerà un premio di 1.5 milioni di dollari, nonché la possibilità che la propria tecnologia parta insieme agli astronauti per lo spazio profondo nei prossimi anni. E chissà, le missioni NASA del futuro saranno a trazione totalmente plant-based anche grazie a challenge come questa.


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