Nascita vegani

Ma quando sono “nati” i vegani?

La nascita dei vegani e del movimento vegan è davvero qualcosa di così recente, come pensano in molti? No, in realtà questa filosofia di vita ha radici molto antiche: ecco un breve excursus storico sull'agomento.

Trendy, elitaria, passeggera? Contrariamente a quanto si pensa, la scelta vegan non è né una moda né una dieta innovativa e sospinta da tendenze del momento. Se è innegabile che negli ultimi anni ci sia stata una crescente attenzione verso un’alimentazione plant-based, è pur vero che sono sempre esistite le persone che mangiavano vegetale astenendosi dal consumo e da qualsiasi tipo di sfruttamento animale. Mancava solo il nome per identificarle. Ma quindi a quando si fa risalire la “nascita” dei vegani?

Un nome “nuovo” per una scelta etica antica

Questo nome a dire il vero ha un’origine quasi centenaria, ma ancora piuttosto recente se si pensa che nasce solo nel 1944, nonostante le radici del pensiero che motiva il veganismo affondino molto più indietro nel tempo. 

Il termine “vegan”, tradotto in italiano con il corrispettivo “vegano”, è un infatti un neologismo di quasi 90 anni nato per trasformare il termine “vegetariano”. A idearlo, nel novembre del 1944 – probabilmente a Leicester o a Londra – fu Donald Watson, fondatore – insieme alla futura moglie Dorothy Morgan e Elsie Shrigley, G. A. Henderson e la moglie Fay K. – della Vegan Society. 

Ma sarebbe un errore pensare che i vegani siano esistiti e si siano diffusi soltanto di lì in poi: sin dall’antichità, ci sono numerose prove di culture e personaggi storici che quantomeno hanno abbracciato quasi in toto questa scelta etica, diffondendone i principi etici alla base. La certezza, in essenza di un termine di uso comune prima del ‘44, non c’è, ma di prove invece disponiamo in abbondanza.

Tanto per cominciare, già nell’Avanti Cristo la filosofia orientale è stata tra le prime e più sensibili all’impatto dell’alimentazione sulla vita degli animali. Ari, Mitanni (XX e il XVIII a.C. tra India e Mesopotamia) sono i primi popoli orientali apparentemente 100% vegani di cui abbiamo testimonianza, così come Zarathustra, filosofo e mistico, del IX a.C. era fermamente convinto che per raggiungere l’illuminazione dovesse astenersi dal ferire, uccidere e cibarsi degli animali. 

Il pensiero ellenico e il veganismo

Passando all’Antica Grecia, poi, molto del pensiero etico vegan era condiviso da pensatori e filosofi più importanti le cui lezioni e i ragionamenti sono arrivati fino a noi e continuano a plasmare la società odierna.

Eraclito, ad esempio, ci ha lasciato un ricco patrimonio da interpretare, ma come scrivono i suoi seguaci che ne lodavano la disciplina, pare sia abbastanza certo la sua volontà di astenersi dai cibi e derivati animali. Questa idea ha influenzato religioni, religiosi e studiosi diffondendosi anche nel periodo di espansione e affermazione del cristianesimo, nonché il medioevo. 

Sono molti i religiosi che nell’Alto Medioevo promuovevano una dieta a base vegetale, ma ci sono esempi anche interi movimenti religiosi cristiani a rinunciare a cibi di origine animale, come i Catari, che pensavano che consumare carne fosse equiparabile ad un omicidio. 

Anche le grandi menti erano vicine alla scelta vegan

La scelta etica vegan ha attecchito e coinvolto anche le menti più geniali del Rinascimento, come i nostrani Leonardo Da Vinci e Michelangelo che, come risulterebbe da molti dei loro appunti, probabilmente sono diventati vegani a un certo punto della loro vita. 

Nascita vegani

Andando più avanti nel tempo, anche geni del calibro di Nietzsche, Van Gogh, Wagner pare – ma anche qui: non c’è certezza per la mancanza di un nome chiaro che definisse i vegani – abbiano scelto di mangiare vegetale a un certo punto della loro vita. 

Ora: pur non avendo certezze sul fatto di chi sia diventato vegano per prima e da quanto la scelta etica che oggi riconosciamo come vegan sia diffusa, è innegabile che è sicuramente di molto, molto antecedente al suo nome. Diciamo che quello del 1944, più che un battesimo, è una legittimazione ad esistere insieme ad altri regimi alimentari: dare un nome che individui chi sceglie di non contribuire alla sofferenza animale e – come sappiamo oggi – anche alla distruzione del Pianeta, è un modo per presentare più facilmente a tutt* il fatto che un’alternativa c’è ed è alla portata di chiunque. Se esistevano, come pare, vegani prima della nascita di Cristo, che scusa abbiamo oggi per non provare nemmeno a esserlo?

Leggi anche: Se tutti diventassero vegani, che ne sarebbe degli allevatori?


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