Nomisma Wine Monitor: crescono gli acquisti di vino in gdo, alle stelle l’ecommerce con un +102%

L'emergenza Covid-19 ha generato uno spostamento dei consumi di vino dal canale horeca (bare e ristoranti) alla gdo ma soprattutto all'e-commerce. È quanto emerge dai relativi ai consumi di vino del 2020 resi noti da Wine Monitor di Nomisma e da Nielsen in una indagine congiunta. Acquisti nella grande distribuzione aumentati del 9% e l'e-commerce registra un +102% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Il Covid ha modificato le abitudini di acquisto e di consumo anche nel settore del vino in cui si è registrato uno “spostamento” consistente verso gli acquisti in Gdo e online, cresciuti rispettivamente del 9% e 102% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo sviluppo del canale on-line ha interessato maggiormente gli operatori del largo consumo rispetto ai “pure player”.

Secondo una indagine  Nomisma Wine Monitor – Nielsen, nel primo semestre di quest’anno le vendite on line di vino dei retailer del largo consumo sono aumentate del 147% contro una crescita degli specializzati che si è “fermata” a un +95%, sebbene questi ultimi siano stati responsabili dell’83% delle vendite e-commerce di vino in Italia (sempre a valori).

Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor ha commentato:

“L’accelerazione impressa dalla pandemia nello sviluppo dell’online per le vendite di vino è innegabile. Anche nei prossimi mesi si assisterà a un consolidamento di tale canale, obbligando così i produttori a una maggior attenzione verso le nuove modalità di vendita. E’ alla luce di tale evoluzione del mercato che abbiamo avviato la collaborazione con Nielsen, al fine di realizzare congiuntamente nuovi strumenti di monitoraggio e analisi dei trend di consumo a supporto della filiera vinicola italiana ”

Ovviamente questo trend si è manifestato in maniera differente per le diverse categorie. In particolare, focalizzando l’attenzione alle otto settimane del lockdown, la preferenza degli italiani si è rivolta principalmente verso i vini fermi e frizzanti (+12,5% a valori rispetto allo stesso periodo 2019) e, all’interno di questa tipologia, verso i rossi (+14,9%). Al contrario, gli acquisti di spumanti (compreso lo Champagne) si sono ridotti – sempre a valori – del 19%, complice anche una Pasqua festeggiata all’interno della ristretta cerchia di conviventi tra le stesse mura domestiche.

Nelle otto settimane successive, il trend delle vendite è risultato positivo per entrambe le categorie, ma con gli spumanti in grande “spolvero”: mentre le vendite di vini fermi e frizzanti sono cresciute di un altro 13,9%, quelle di spumanti e Champagne hanno messo a segno un +27,5%, con in testa gli Charmat Secchi a guidare il recupero (+32,4%).

Stefano Cini, Consumer Intelligence and eCommerce Leader di Nielsen Connect Italia ha dichiarato: “L’eCommerce si sta affermando come uno dei canali più prospettici per molte (ma non tutte) categorie di prodotti del Largo Consumo. Il vino è senza dubbio una di queste. Le sue vendite online mostrano un trend di crescita esponenziale che – con la pandemia da Covid-19 – si è consolidato ancora di più. ”

Fonte: Federvini

Approfondimento: il vino vegan.

Per il vino esistono attualmente diverse certificazioni: alcune fanno esplicito riferimento a precisi standard consultabili dai consumatori, altre – che lavorano in maniera forse un po’ meno trasparente – non rendono invece pubblici tali standard. A parte questo aspetto, la verifica indispensabile da fare è sul tipo di chiarificazione utilizzata per diminuire l’intorpidimento proteico. Questo processo viene spesso effettuato utilizzando coadiuvanti tecnologici di origine animale come caseine, gelatine animali, sangue di bue e altre sostanze più specifiche certamente estranee a ciò che può essere realisticamente definito compatibile con la scelta vegan. Bisogna sottolineare che tali agenti chiarificanti non fanno parte degli ingredienti, ma sono invece definibili “coadiuvanti tecnologici” ed è per questo che tale procedura non esclude il vino dagli alimenti utilizzabili dai vegani. Affinché un vino, una birra o qualsiasi altro tipo di alcolico possano essere correttamente chiarificati (quindi filtrati) con metodi totalmente compatibili con la scelta etica vegan è necessario che il processo di filtrazione venga eseguito senza l’utilizzo di sostanze di origine animale. Quali sono quindi i metodi compatibili? I più utilizzati sono la filtrazione attraverso bentonite o tramite semplice decantazione naturale, tanto che la maggior parte delle certificazioni vegan prevedono infatti questo genere di soluzioni.

Leggi il focus a questo link:

Vino vegano: cosa significa? Facciamo chiarezza sull’argomento

 


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