Verdi, nere o dal colore sfumato; al naturale, sott’olio o in salamoia: le olive da tavola (o da mensa) sono un alimento che non manca sulle tavole degli italiani, primi consumatori in Europa di questa tipologia di olive. Generalmente, queste ultime si distinguono dalle olive da olio perché più grosse e con una polpa più ricca di quelle destinate alla produzione olearia, le cui varietà risultano più numerose e diversificate delle varietà da mensa. L’Italia è da anni il terzo paese in Europa per la produzione di olive da tavola dopo Spagna e Grecia, anche se il nostro paese fa affidamento in gran parte all’importazione dall’estero. La produzione italiana di olive da mensa, nelle annate migliori, si aggira intorno alle 70-75 mila tonnellate, ma nelle cattive annate può restare al di sotto delle 40mila.
Le regioni italiane maggiormente coinvolte nella produzione sono la Sicilia, che da sola contribuisce quasi alla metà della produzione nazionale, seguita a distanza da Puglia e Calabria. Tra i produttori nazionali, però, figurano – seppur in misura nettamente minore – anche Liguria e Lazio. A pari merito, con un 1% della produzione italiana, troviamo Abruzzo, Marche, Sardegna, Campania e Toscana.

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