Potrebbe presto tornare in libertà un’orca catturata nel 1970, oggi tenuta in cattività ad un parco acquatico di Miami, dopo l’impegno e la diffusione di una campagna portata avanti da un gruppo di attivisti. Questa è la storia di Tokitae, l’orca più anziana ancora in cattività anche nota come Lolita, che oggi ha 57 anni e presto, se ci saranno tutte le condizioni, potrebbe tornare a nuotare vicino alla propria famiglia nel Pacifico.
L’impegno degli attivisti per liberare Tokitae
Stando a quanto emerge, il Miami Seaquarium – il parco acquatico dove il cetaceo si trova attualmente – avrebbe firmato un accordo formale e vincolante con il gruppo di attivisti Friends of Toki che da anni chiede e sembra esser riuscito ad ottenere la libertà di Tokitae.
L’orca, catturata nel Pacifico nel 1970, potrebbe essere presto trasferita nelle sue acque natali, a quanto pare in un recinto marino protetto, per nuotare in prossimità di altri esemplari della sua specie e – molto probabilmente – la sua stessa famiglia da cui è stata strappata ormai 53 anni fa. Il trasferimento dovrebbe essere portato a termine nei prossimi 18-24 mesi e fino a quel momento riceverà cure e attenzioni da un team di esperti, affinché sia pronta a tornare nelle acque dell’Oceano.
Il parco acquatico e le condizioni di salute dell’orca: le preoccupazioni legate all’operazione
Sebbene il parco acquatico si sia impegnato a liberare l’orca Tokitae, gli attivisti tengono alta l’attenzione perché per ora nessuna azione significativa è stata messa in campo per rispettare i tempi di liberazione. Di fatto, il parco acquatico non dovrebbe ostacolare l’operazione, anche perché dopo decenni di sfruttamento – in cui a Tokitae è stato richiesto di intrattenere folle venute a vederla compiere acrobazie – l’anno scorso l’animale è stato mandato in pensione.
Questo la rende oggi l’orca più anziana ancora in cattività, con i suoi 57 anni. Inoltre, negli anni sono emerse diverse problematiche rispetto alla sua cura, visto che è stata per lungo tempo imprigionata nel più piccolo acquario per orche del Nord America ed è stata nutrita anche con cibo avariato. Lo stato di salute e l’anzianità di Tokitae rendono la sua liberazione un’operazione non particolarmente semplice: liberarla nel Pacifico significherebbe traslocarla lungo tutti gli Stati Uniti. Una volta arrivata nella sua nuova casa, desta poi perplessità l’eventuale contatto che potrebbe avere con le altre orche libere e la sua stessa famiglia, esponendo gli esemplari in libertà a malattie contratte in cattività. Tra le orche libere che Tokitae potrebbe incontrare, sembra molto probabile ci sia anche sua madre, la novantenne Ocean Sun. Al di là delle problematiche legate alla salute degli individui – da verificare con dovizia – ci auguriamo però che sia il parco acquatico che le autorità statunitensi diano presto il via a questo passo avanti verso la liberazione animale.

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