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NY: gli ospedali hanno tagliato le emissioni grazie all’offerta plant-based

A un anno dall'adozione della strategia promossa dal sindaco Adams, gli ospedali pubblici di New York sono stati in grado di tagliare le proprie emissioni legate al cibo, rendendo le opzioni vegan lo standard.

Gli ospedali pubblici di New York hanno abbattuto le proprie emissioni di gas inquinanti del 36% in un anno. Come? Ampliando l’offerta di piatti plant-based per i pazienti: sono 11 le strutture sanitarie ad aver aderito all’iniziativa promossa dal sindaco della città, rendendo l’offerta di pasti 100% vegetali lo standard. Coloro che vogliono mangiare carne o derivati animali devono farne espressamente richiesta, perché i menu ospedalieri comprendono esclusivamente alimenti plant-based e alternative vegetali ai prodotti animali.

Un cambiamento che segue l’iniziativa promossa dal sindaco Eric Adams di promuovere ufficialmente l’alimentazione a base vegetale come mezzo per ridurre l’impatto ambientale e migliorare la salute dei cittadini, e che starebbe riscuotendo successo anche tra i pazienti: secondo Sodexo, la società di servizi di ristorazione che fornisce i pasti negli ospedali newyorkesi, 9 volte su 10 i pazienti hanno accettato i piatti vegan e il tasso di soddisfazione risulta superiore al 90%.

La strategia adottata per portare a questo grado di accettazione comprende la scelta strategica non chiamare il cibo “vegano”: per aggirare lo stigma che, purtroppo, gravita ancora attorno alla scelta vegan, semplicemente i piatti vengono presentati come “a base vegetale”, e questo fa sì che le persone li scelgano più facilmente.

Le città americane seguono l’esempio di NY e puntano sul vegetale

Come già detto, grazie al sindaco Eric Adams, New York è in prima linea verso la promozione di stili alimentari plant-based, come strategia per limitare l’impatto ambientale: l’obiettivo per la città è quello di ridurre le emissioni legate alla produzione alimentare del 33% entro i prossimi 7 anni, puntando anche e soprattutto sulla riduzione del dell’offerta (e quindi del consumo) di prodotti di origine animale a livello pubblico – coinvolgendo ospedali, scuole, carceri e qualsiasi altro contesto in cui il Governo fornisca cibo ai cittadini .

Già noto per aver istituito un fondo per la formazione dei medici sui benefici della nutrizione vegetale, Adams ha dato il via a un cambio di rotta fondamentale per la città, che di recente ha portato altri 1400 sindaci di altrettante città statunitensi a fare lo stesso, puntando ufficialmente sull’alimentazione plant-based.

E la strada intrapresa è davvero quella giusta: un importante studio realizzato di recente dall’Università di Oxford, ha ribadito che seguire una dieta vegan riduce drasticamente l’impatto ambientale. In particolare, si stima che le diete a base vegetale producano il 75% in meno di emissioni legate al riscaldamento climatico, inquinamento idrico e uso del suolo rispetto alle diete onnivore. Resta solo da capire se anche l’Europa inizierà a muoversi in questa direzione, prima che sia troppo tardi.

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