Dagli arabi ad oggi quella delle panelle di ceci è la storia di una pietanza che conquista tutti. Inventata più di mille anni fa, la panella era considerato il cibo del popolino. Proteico, a basso costo, e lo trovavi in vendita per strada, dai cosiddetti “ambulanti”, camioncini che forniti di cucina mobile friggono panelle e le offrono con il pane. Tuttavia, oggi ha conquistato anche le classi sociali benestanti e si trova come antipasto caldo praticamente ovunque!
Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Giovanni Guttuso e uomini politici di respiro internazionale hanno potuto degustare la panella abbattendo di fatto qualsiasi barriera sociale.
In passato, il “panellaro” faceva capolino agli angolidelle strade con la sua carretta. Al suo interno, un fornello e una grande casseruola colma d’olio utilizzata per la frittura.
Solitamente le “panelle” si gustano con il classico pane palermitano (la mafalda oppure la moffoletta).
Per il giorno di Santa Lucia – il 13 dicembre – vengono preparate in versione dolce ossia ripiene di crema gialla e con una spolverata di zucchero a velo.
Da piazza Indipendenza a piazza Marina, la panella a Palermo è ormai un’istituzione e si può trovare in diverse zone e in diverse friggitorie. Ideale per un pranzo, uno spuntino o una cena.
Ma dopo un po’ di storia scopriamo la ricetta delle panelle siciliane offerta da VeganBlog.it
Ingredienti per 6-8 persone
500 g di farina di ceci
1,5 l di acqua
20 g di sale
(prezzemolo, pepe da aggiungere alla fine)
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Sauro Martella
dice:Adoro me panelle le ordino sempre a un ristorante siciliano proprio vicino casa mia
🙂
Gian Maria Cavalieri
dice:Le panelle siciliane sono strepitose!
Nicolina La Ciura
dice:Da palermitana, che dire? Le adoro! Gnammi