Patrick Brown, CEO di Impossible Foods: “l’industria della carne sarà obsoleta tra 15 anni”

Patrick Brown, fondatore e CEO di Impossible Foods, ha dichiarato alla CNBC che l'industria della carne è nel bel mezzo di una crisi da cui non tornerà indietro. Sempre più consumatori si orientano verso le opzioni vegetali e Brown è convinto che il mercato dei prodotti animali sarà obsoleto entro i prossimi due decenni.

Patrick Brown, CEO di Impossible Foods

In un’intervista con la CNBC, il fondatore e CEO di Impossible Foods ha affermato che “l’industria della carne sarà obsoleta tra 15 anni”. Patrick Brown, descrivendo la “trasformazione” in prodotti a base vegetale come “inevitabile”, aggiunge: “questa è la nostra missione.” In una intervista di Mad Money con Jim Cramer, Brown spiega perché i suoi prodotti conquistano la realtà: “Dal punto di vista nutrizionale, i nostri prodotti corrispondono al contenuto proteico dei prodotti animali che sostituiscono. Non hanno colesterolo, hanno basso contenuto di grassi saturi, minori calorie e stesso contenuto di ferro.”

E ha spiegato:

“Questo è il motivo per cui penso che le persone saranno sempre più consapevoli che i prodotti a base vegetale sostituiranno completamente i prodotti a base animale nel mondo alimentare entro i prossimi 15 anni. Questa è la nostra missione. Questa trasformazione è inevitabile”.

Dal momento che sempre più consumatori cercano opzioni alimentari più etiche, a basso impatto ambientale e si orientano verso il vegetale, il consolidamento di questi prodotti è una tappa inevitabile. Le referenze di Impossible Foods si trovano anche in Burger King, Qdoba, White Castle, Red Robin e altri ristoranti. La società ha annunciato il mese scorso che Kroger ha debuttato con Impossible Burger, il suo prodotto principale, in oltre 1.700 sedi.

Di recente ha anche siglato un accordo con Starbucks per fornire i suoi prodotti in oltre 15.000 catene in tutta la nazione in una operazione che il CEO definisce “di gran lunga il più grande lancio che abbiamo mai gestito”. Brown continua, “Starbucks è stato uno dei nostri, se non il principale obiettivo” nel processo di espansione. E aggiunge:  “Oltre un terzo di quella popolazione negli Stati Uniti nella fascia di età 18-29 anni si reca in uno Starbucks ogni mese. Quindi è una grande opportunità di esposizione e un test” importante per il prodotto.

analoghi della carne

L’approccio biomimetico: il vero game changer del mercato

Il 2019 è stato l’anno in cui carne vegetale, sostituti delle uova e prodotti alternativi alle referenze del settore lattiero-caseario sono diventati mainstream. Questo 2020 sta determinando il consolidamento sul mercato di questa tipologia di prodotti. La loro crescita negli Stati Uniti è stata vertiginosa e in continua evoluzione. Nonostante questa crescita e l’enorme traguardo raggiunto nel 2019, c’è un dato che dovrà rappresentare un ulteriore stimolo di crescita: la popolazione globale si prevede raggiungerà i 9,8 miliardi entro il 2050 e la domanda di carne potrebbe aumentare di oltre 50%. Per soddisfare questa crescente domanda di proteine su scala mondiale, è fondamentale che le alternative vegetali ai prodotti animali diventino una realtà consolidata.

La risposta all’aumento demografico non può infatti essere fornita dall’allevamento e dalla filiera della carne di cui conosciamo i costi ambientali, etici e sanitari. Diversi prodotti oggi sul mercato, hanno dimostrato che con un approccio biomimetico si può riprodurre il sapore, la consistenza e la texture nonché l’esperienza complessiva del mangiare carne con un alto grado di soddisfazione del consumatore. La biomimetica è una scienza che, osservando la natura, trae spunti utili a riprodurre artificialmente strutture, forme e materiali. Molte sono le discipline che traggono giovamento dalla biomimetica a partire dall’ingegneria, la chimica, la fisica, la biologia, la scienza dei materiali e nel caso specifico di cui ci stiamo occupando, anche la tecnologia alimentare.

Aziende come la Impossibile Foods, la Beyond Meat o l’italianissima Food Evolution che ha recentemente debuttato con la sua produzione nella gdo (Esselunga) dimostrano come l’analogo della carne risulti essere sempre più apprezzati e richiesti dal mercato, con grandi margini di crescita e di miglioramento delle performance. Alberto Musacchio, CEO di Food Evolution ci aveva detto in una intervista:

Con i nostri prodotti noi offriamo un’alternativa positiva e propositiva anche in termini di sostenibilità ambientale oltre che etica. Con la nostra proposta vogliamo favorire un passo avanti del mercato. In questo momento storico avere un’alternativa al prodotto a base di carne è fondamentale: noi vogliamo essere parte del discorso. Per fortuna anche il mondo dei media in Italia sta cominciando a mostrare quanta sofferenza ci sia dietro al consumo animale; penso alle inchieste recenti di “Indovina chi viene a cena”o“Report”.Noi volevamo una referenza di qualità; abbiamo scoperto questa tecnologia messa a punto dall’Università di Wageningen in Olanda. L’abbiamo implementata e ci siamo potuti permettere una qualità diversa da ciò che esiste al momento sul mercato. Questo è il nostro valore aggiunto: grazie alle nostre referenze possiamo offrire anche al consumatore non vegano un’esperienza di gusto interessante, che lo possa soddisfare garantendo un prodotto pulito che non arreca danno all’ambiente e agli animali.

 Lo studio di AT Kearney:  La carne del futuro? “Nel 2040 sarà vegetale”

L’ipotesi di declino in pochi anni dell’industria della carne divulgata da Patrick Brown, trova consenso anche in numerosi studi su scala globale. Uno in particolare, pubblicato a Giugno 2019, ha avuto una diffusione capillare attraverso media e giornali e ha previsto uno scenario in cui, dal 2040 la maggior parte della “carne” che le persone  consumeranno non proverrà da animali macellati. Il 60% sarà coltivato o sostituito da prodotti a base vegetale che hanno un aspetto e un sapore simile alla carne.Il report è stato pubblicato della società di consulenza globale AT Kearney e mette in evidenza i pesanti impatti ambientali della produzione di carne convenzionale e le preoccupazioni che le persone hanno sul benessere degli animali nell’ambito dell’agricoltura industriale.

Approfondimenti:

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