Il Capitano Paul Watson è di nuovo a casa. Al comando dell’ammiraglia di Sea Shepherd, la Steve Irwin, è più che mai pronto e motivato a guidare la nona campagna Antartica contro i balenieri giapponesi nel Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud.
Paul Watson è tornato a bordo della Steve Irwin ad inizio Dicembre, dopo un lungo viaggio durato quattro 4 mesi ed un percorso di 15.000 chilometri.
Il 22 Luglio scorso ha dovuto lasciare la Germania, dove era trattenuto agli arresti domiciliari sulla base di false accuse politicamente motivate, per cercare di mettersi letteralmente “in salvo” dopo la concessione dell’estradizione al Giappone da parte della Germania. Una decisione giustificata esclusivamente da opportunità politico/economiche che, se portata a buon fine, avrebbe decretato la prigionia a vita, se non la morte, in territorio giapponese dello stesso Paul Watson.
Un’informazione confidenziale uscita dal Ministero di Giustizia tedesco lo ha messo nella condizione di poter organizzare l’uscita dal paese appena in tempo.
Da quel momento è iniziato un lunghissimo viaggio per il Capitano ed il suo alleato più fedele ed utile è stato ancora una volta: il mare!
E’ a bordo di un’imbarcazione che ha lasciato la Germania ed è così che è rientrato a bordo della sua amata Steve Irwin, accolto da tutto il calore e dall’entusiasmo del suo equipaggio.
Il 2 dicembre è stato compleanno di Paul Watson e lui stesso ha dichiarato che non avrebbe potuto ricevere regalo più bello del “ponte della Steve Irwin”. Ha poi aggiunto di essere più che mai pronto e felice di trovarsi al comando della nona campagna antartica di Sea Shepherd, Operazione Zero Tolerance (OZT), che segnerà molto probabilmente la definitiva fine della baleneria giapponese in Oceano del Sud.
La campagna è ufficialmente iniziata il 5 novembre 2012 e le navi si stanno dirigendo verso sud, dove prevedono di incontrare la flotta baleniera giapponese non prima del prossimo gennaio.
La flotta giapponese è in netto ritardo quest’anno ed è al minimo storico delle sue forze, fiaccata da 8 anni di campagne antartiche e dai danni economici subiti per la continua opposizione di Sea Shepherd.
Quest’anno i giapponesi non riusciranno nemmeno ad entrare nel Santuario dei Cetacei in Oceano del Sud perché la flotta di Sea Shepherd, al suo massimo storico di forze, con quattro navi, droni, gommoni e 120 membri di equipaggio, li attenderà alle porte del 60° parallelo Sud e la quota di caccia prevista è destinata a risultare, come profetizzato dal nome della campagna, pari allo Zero.
La quarta nave è stata presentata al mondo Martedì 11 ad Hobart, in Tasmania, durante una conferenza stampa con il Capitano Lockhart MacLean ed il suo equipaggio. Finalmente la segretissima e protettissima “Sam Simon” si è rivelata al mondo e così pure le intelligenti scelte tattico/strategiche che ne hanno determinato l’acquisto. Lo stesso Capitano MacLean ha parlato dell’importanza dell’effetto “psicologico” che la visione di questa nave avrà sulla flotta baleniera giapponese.
In una mossa da veri maestri che sconvolgerà Tokyo, gli attivisti di Sea Shepherd hanno comprato una nave del governo giapponese da 2 milioni di dollari per rivolgerla contro i balenieri stessi.
La nave di 56 metri è stata acquistata attraverso una società terza statunitense, dal molo adiacente a quello della flotta baleniera giapponese.
Rinominata New Atlantis e registrata a Tuvalu, è stata consegnata da un equipaggio giapponese nel nord del Queensland, nell’errata convinzione che sarebbe stata trasformata in imbarcazione da diporto.
Durante la vendita, il governo giapponese non sapeva che stava, in realtà, facendo affari con Sea Shepherd, ha detto il Capitano Locky MacLean.
La nave adesso batte bandiera Australiana ed il nome di comodo New Atlantis è stato dismesso per rivelare quello di “Sam Simon”, il co-creatore dei “The Simpsons”, sostenitore dei diritti degli animali, che ha donato il suo prezzo di acquisto.
Costruita come Seifu Maru nel 1993 dal cantiere navale IHI di Tokyo, la nave, adatta alla navigazione tra i ghiacci, ha prestato servizio per l’Agenzia Meteorologica Giapponese dell’osservatorio di Maizuru e ha contribuito direttamente alle cosiddette attività di “ricerca” della flotta baleniera giapponese, prima di essere stata messa a riposo nel 2010 e ormeggiata accanto alla flotta baleniera a Shimonoseki.
Un “colpo di grazia” storico questo per i giapponesi, già umiliati dalle scelte tattiche di Sea Shepherd degli ultimi anni.
Sulla Sam Simon è stata lasciata la famosa scritta “Research”, la giustificazione delle attività baleniere che campeggia sui ponti delle navi giapponesi. Ebbene, per la prima volta forse i balenieri si renderanno conto di quanto possa essere “sgradevole la ricerca”, quando da soggetti si diventa “oggetti”.
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Sauro Martella
dice:Grande Paul!!!
Questi sono i colpi di scena che ci piacciono!!!
Per gli Oceani!!!
🙂
Melania
dice:di fronte a tanto attivismo mi commuovo perchè avere questa determinazione e questo credo dimostra che tutto si può fare in nome del pianeta per il bene in primis degli animali e poi per l’umanità