Il tappeto rosso più glamour del mondo diventa vegan: per la prima volta nella sua storia, quest’anno il Met Gala di New York servirà agli ospiti un menu 100% vegetale, preparato da 10 chef emergenti selezionati dall’acclamato chef Marcus Samuelsson. Inaugurato nel 1948 e diventato negli anni l’unico evento in grado di competere con la notte degli Oscar per popolarità e ritorno mediatico, il Met Gala è il party esclusivo dedicato alla raccolta fondi per il Metropolitan Museum of Art’s Costume Institute di New York.
Come di consueto una serata in cui stilisti, modelle e star di Hollywood celebrano la creatività e la moda, ma che quest’anno ha attirato l’attenzione di tutto il mondo anche per la scelta di servire un menu interamente vegetale. Una richiesta che arriva direttamente da parte della direttrice di Vogue America, Anna Wintour, che presiede il Met Gala dagli anni ’90. Il motivo? Mostrare al mondo la direzione intrapresa dall’industria alimentare, ma soprattutto consolidare l’idea della necessità di un cambiamento immediato.
“Abbiamo pensato che fosse importante parlare davvero di ciò che è reale, di come il modo di concepire il cibo stia cambiando in America. Vogliamo essere il futuro del cibo americano, dell’alimentazione a base vegetale: è ciò che sta accadendo adesso nel mondo, dopotutto”, ha dichiarato Samuelsson. In attesa dell’evento – che era stato programmato per maggio, ma posticipato a settembre a causa della pandemia – il team di chef arruolati per l’occasione condividerà ricette vegane sull’account Instagram di Vogue, con l’obiettivo di ispirare le persone a provare piatti interamente a base vegetale.

Questa notizia porta con sé considerazioni importanti: se un evento di rilievo internazionale come il Met Gala sceglie di servire solo un menu vegetale per gli invitati, significa che la scelta vegan è finalmente uscita dalla nicchia; il vegan è il new normal, ed è entrato a far parte delle abitudini di consumo per restare. In più, confidiamo nel “risvolto glamour” della situazione: scommettiamo che, dopo il 13 settembre, la domanda e l’offerta di alimenti plant-based arriverà alle stelle?
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