Ho acquistato questo libro incuriosita.
Sì, curiosa di sapere cosa e come avrebbe risposto a questa domanda questo famoso personaggio che da lustro all’Italia nel mondo.
Margherita Hack, 90 anni compiuti un paio di settimane fa, astrofisica e divulgatrice scientifica italiana, una delle figure più prestigiose e limpide del mondo scientifico italiano, da sempre in prima fila per i diritti delle donne e per la laicità dello Stato, sincera, democratica e antifascista, così la descrive una citazione del Comune di Arezzo. Mi sembra fin strano che non sia diventata un “cervello in fuga”…
Ma veniamo al libro, questo piccolo volume di formato tascabile, di facile lettura, scorrevole, che forse a noi vegan non insegna niente di nuovo, ma che tanto benefico potrebbe essere ad un lettore onnivoro.
Sono sprofondata nella lettura con la curiosità del voyeur, per scoprire come ha vissuto sulla sua pelle l’essere vegetariana la bambina Margherita fin dall’inizio della sua vita, in un’epoca storica affascinante per gli italiani, rigida e che poco spazio lasciava al “diverso”.
La scrittrice Margherita non si lesina e in maniera sincera e limpida, fedele a sé stessa, ci svela che “Non ho alcun merito a essere vegetariana, lo sono dalla nascita.”, sono i genitori di Margherita, già vegetariani, che hanno fatto nascere, crescere, svezzato, avviato alla vita quella che sarebbe diventata una figura così importante sia in ambito scientifico che sociale e politico.
La cosa che mi ha colpita di più è che nello scorrere delle pagine non si dilunga sulla sua carriera, i suoi successi, la sua professione, insomma non fa quello che la maggior parte delle persone sarebbe tentata di fare: parlarsi addosso incensandosi. Tanto che, pur sapendo chi fosse Margherita Hack (quasi una vicina di casa vivendo io a Udine e lavorando lei per decenni a Trieste), ho preferito andare a cercare qualche riferimento più preciso su di lei.
Unica concessione, dovuta a mio parere, alla sua professione è il capitolo “Ipotesi dell’origine della vita sulla Terra”, interessante approfondimento dell’argomento.
Il resto del libro, 125 pagine in tutto per un volume di piccolo formato, è composto da ricordi personali dell’autrice, della sua infanzia, da speculazioni e argomentazioni che l’astrofisica-scrittrice ci regala: pensieri lineari, logici, ragionamenti lampanti, ma purtroppo ancora troppo trascurati dai più.
Ringraziamo la Signora Margherita Hack che ha deciso di renderci partecipi dei suoi pensieri ed in attesa che i concetti espressi in questo libro diventino condivisi ed approvati sempre di più regaliamolo senza timore, prendiamone esempio, diffondiamolo e facciamone tesoro.
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Raffy77
dice:Grazie per il suggerimento 😉
Tamara
dice:io adoro questa donna, come astrofisica, come scrittrice…o come, giustamente hai detto tu, vicina di casa…poi fammelo dire, ho due figli che fanno Fisica alla Sapienza e la loro scelta è stata orientata anche dalla Hack, e poi è toscana, come me, poi ama i gatti…ce ne sono di cose…..
M.Ludovica
dice:ho letto “il mio universo” e rimpiango che menti chiare e volontà di trasmettere così generose e forti e prive di presunzione , come la sua, siano tanto rare. Mi associo in tutto a Tamara e leggerò il libro senz’altro, visto che l’uccisione di altri animali (a far fuori quelli della ns specie provvediamo già noi) non è poi così necessaria alla nostra sopravvivenza, dunque voglio istruirmi di più sullargomento. Grazie, Ludovica Pampaloni