Negli ultimi cinque anni la problematica dell\’acqua é cresciuta in termini di presa di coscienza e di mobilitazione dei cittadini, soprattutto da parte di coloro che in America Latina, Asia ed Africa sono vittima di uno \”sviluppo\” che non permette, a più di 1,5 miliardi di esseri umani, di avere accesso all\’acqua potabile e a 2,4 miliardi di non beneficiare di alcun servizio sanitario.
Il Vertice di Johannesburg sullo sviluppo \”sostenibile\” ha dimostrato l\’incapacità strutturale, sul piano dei valori e delle scelte politiche prioritarie – da parte dei gruppi sociali dominanti e fedeli dichiarati della nuova teologia universale neoliberista – di realizzare lo sradicamento della povertà nel mondo e, per conseguenza, di permettere ad ogni essere umano di accedere al diritto di vivere e di partecipare degnamente alle decisioni relative al suo divenire e a quello della società.
Non sarà certamente il 3° Forum Mondiale dell\’Acqua che si terrà a Kyoto (dal 17 al 22 marzo 2003) a cambiare le decisioni prese a Johannesburg.
Anzi, creatura del Consiglio Mondiale dell\’Acqua e del Global Water Partnership, a loro volta istituzioni internazionali create su iniziativa della Banca Mondiale e delle grandi imprese multinazionali private dell\’acqua (in testa le imprese francesi), con il sostegno di Governi quali la Francia, il Canada, gli Stati Uniti, il Messico, il Giappone e l\’Egitto, e delle organizzazioni delle Nazioni Unite attive nel settore (UNESCO, FAO, OMS, UNDP, UNEP…), il Forum Mondiale dell\’Acqua attuale é soprattutto l\’espressione della nuova oligarchia mondiale dell\’acqua, affermatasi negli ultimi anni. Questa oligarchia pretende di definire e mettere in atto la politica mondiale dell\’acqua, conformemente al modello da essa considerato il più efficace e razionale, cioè il modello della privatizzazione della gestione dell\’insieme dei servizi d\’acqua denominato \”PPP\” (Partenariato Pubblico Privato).
Il PPP corrisponde in generale al modello francese di privatizzazione dell\’acqua, con in più \”un pizzico\” di privatizzazione all\’inglese. In realtà, il modello di privatizzazione PPP ha dimostrato di non essere altro che uno strumento efficace di presa di controllo \”politico\”, oltreché economico, delle risorse idriche del pianeta da parte delle imprese private multinazionali. Il Forum Mondiale dell\’Acqua di Kyoto sarà un\’ennesima celebrazione rituale del primato del mercato, del capitale, dell\’investimento privato, dell\’iniziativa imprenditoriale, e della proclamazione dell\’acqua come \”oro blu\” , destinato ad essere la causa principale di nuove ondate di conflitti d\’interesse e di guerre future. Esso non offre nessuna speranza concreta alle popolazioni diseredate e sfruttate del pianeta. Nel frattempo, la devastazione delle acque dolci di superficie e sotterranee, così come delle acque salate (mari, oceani) non cesserà di aggravarsi ovunque nel mondo.
Ecco perché abbiamo deciso di non partecipare al 3° Forum Mondiale dell\’Acqua promosso dal Consiglio Mondiale dell\’Acqua. Alcune delle associazioni che aderiscono e condividono i principi orientativi di una politica mondiale dell\’acqua fondata sul riconoscimento dell\’acqua come \”bene comune\” e del \”diritto all\’accesso\”, saranno presenti al Forum Mondiale di Kyoto. Esse lo faranno con l\’intenzione di affrontare, in maniera critica, i postulati ed i temi che saranno proposti, ancora una volta, dal Consiglio Mondiale dell\’Acqua e dal Global Water Partnership. Questa opzione richiede rispetto. La nostra azione è quella di realizzare un momento di incontro autonomo e diverso.
Da qui l\’organizzazione di un Forum Mondiale Alternativo.
Tratto da: www.cipsi.it/contrattoacqua/forum-acqua
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Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.