Pringles va controtendenza e aggiunge il latte in polvere nei suoi prodotti: con una scelta quantomeno singolare rispetto alle tendenze di mercato globali, le iconiche patatine nel tubo non saranno più adatte ai consumatori vegan. Una mossa che, almeno per ora, riguarderebbe solo il Regno Unito e che ha reso le versioni Original, Paprika, Smokey Bacon, Sweet Chilli e Texas BBQ Sauce non più adatte ai vegani e agli intolleranti ai latticini. L’ultimo, in particolare, è stato a lungo un baluardo delle patatine vegan aromatizzate.
Alla base di questa scelta, risparmio economico e maggiore sostenibilità, come riportato dal sito Vegan Food UK: “Aggiungendo il latte siamo in grado di aumentare la capacità produttiva, risparmiare sui costi e ridurre la quantità di rifiuti alimentari“, ha riferito un portavoce di Pringles. Inutile dire che le proteste da parte dei consumatori, soprattutto sui social, non si sono fatte attendere.
Restano dubbi sul perché un’azienda come Prigles – che produce snack già di per sé plant-based o facilmente “veganizzabili” – decida di fare quello che in molti definiscono come “un enorme passo indietro“, precludendosi quella fetta di consumatori (in continuo aumento) vegan o flexitarian. Una strategia che, però, sembra (inspiegabilmente) condivisa da altri colossi del food. Tra questi Kellogg’s, il noto marchio dei cereali, che aggiunge ad alcuni dei suoi prodotti vitamina D di origine animale, che potrebbe essere facilmente sostituita con un’alternativa vegetale.
Latte nelle patatine: si può sapere perché?
Eccolo, il reparto snack e patatine, ed eccole lì le tue preferite. Stai per metterle nel carrello, ma per scrupolo ricontrolli gli ingredienti e… siero di latte in polvere. Sono tantissime le patatine confezionate che lo contengono, rendendole di fatto non vegan, ma perché?
A ben vedere, in realtà, la questione non riguarda solo le patatine, ma moltissimi prodotti sugli scaffali dei supermercati: se nel cioccolato fondente è strano (e irritante!), ma non inspiegabile, ci sono alcuni prodotti in cui il latte non c’entra proprio nulla. Per esempio alcuni tipi di pane confezionato, cracker, gomme da masticare, piatti pronti come purè o zuppe, e condimenti per l’insalata. La lista sarebbe lunghissima e sicuramente non esaustiva, ma quello che è certo è che il supermercato può diventare un vero e proprio campo minato, se si cerca di evitare latte e derivati.
Parlando di patatine, il latte e i suoi derivati si trovano comunemente in quelle aromatizzate, per esempio nei gusti ketchup, barbecue, sale e aceto e simili. Il motivo è legato alla necessità di amalgamare i sapori, aggiungere consistenza alle patate e aumentare i valori nutrizionali. I vegani e gli intolleranti al lattosio devono quindi rinunciare alle patatine? Assolutamente no! Oltre a scegliere quelle certificate vegan, basta leggere con attenzione la lista degli ingredienti, facendo attenzione a evitare:
- siero di latte in polvere;
- lattosio;
- lattitolo (E966)
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