Abbiamo chiesto a Roberto Rossi ideatore di Vegani in Viaggio, vegano, amante dei viaggi, della sua motocicletta e della fotografia nonché autore del blog veganiinviaggio.it e del libro accreditato VEGANOK “Vegani in Viaggio” di raccontarci una sua esperienza per coinvolgerci emotivamente in quello che potrebbe essere il nostro prossimo e fantastico viaggio nella grande mela, New York!
STAI PENSANDO AL TUO PROSSIMO VIAGGIO?
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“Il viaggio che sto per raccontarvi è stato l’ennesimo nella grande mela, credo di aver perso felicemente il conto. New York City, la città più conosciuta degli Stati Uniti d’America, la metropoli dove i grattacieli sembrano una fitta foresta di acciaio e cemento, dove vecchio e nuovo, storia e futuro si tengono per mano.
Vengo qui dal lontano 1990, da quando a farla da padrona erano i fast food, le auto inquinanti e lo spreco energetico, le persone che indossavano orgogliosamente pellicce e capi in pelle.
L’odore dei fast food, i classici ristoranti americani, erano una caratteristica della città, qualcosa che ci si ricordava quando tornati dal viaggio ripensavamo a quanto New York City ci aveva affascinato.
Sono quasi 30 anni che visito la città e ho potuto apprezzare il costante cambiamento iniziato nei primi anni 2000 e che va avanti a grandi passi; la cosa che salta subito agli occhi del viaggiatore è la presenza costante di cantieri, palazzi che scompaiono per far posto ad altri, zone verdi che si allargano incastonate negli spazi lasciati vuoti dalle futuristiche costruzioni che nascono come funghi di acciaio e calcestruzzo dall’asfalto delle street e avenue.
Oggi si fa fatica a trovare uno di quei classici fast food, l’odore in giro per la città non c’è più, oggi New York City ci accoglie accompagnandoci in una moltitudine di piccoli e grandi ristoranti, street food, pasticcerie e gelaterie, tutte rigorosamente vegan, tutte con una qualità del cibo eccellente con prezzi allineati agli altri ristoranti, una cosa non scontata in una città che dell’eccesso ha fatto il suo biglietto da visita.
Non voglio annoiarvi spiegandovi come visitare la città, ci sono molte pubblicazioni adatte allo scopo, ne ho scritta una anche io totalmente vegan, qui voglio semplicemente portarvi con me e raccontarvi che nel mio ultimo viaggio ho vissuto un’esperienza estremamente positiva, la città è incredibilmente attenta al green, può sembrare strano ma è così e non potrebbe essere altrimenti da una metropoli cresciuta intorno al parco verde più grande del mondo, nessun’altra città può
vantare un’area verde così grande come Central Park.
Adesso accanto ai rumorosi camion, si muovono silenziose auto elettriche e migliaia di biciclette, il bike sharing dicono che sia nato qui, come il primo semaforo della storia tra la famosa fifth avenue e la 47th strada.
Siamo abituati a vedere gli americani un po’ sovrappeso, per non dire obesi, ed è vero, ma non qui, a New York City si incontrano migliaia di persone che fanno jogging nei parchi, praticano yoga o si allenano nelle palestre a cielo aperto della periferia, le stesse zone dove capita di incontrare artisti di strada che dipingono murales favolosi, spesso come critica a questa società che sta portando all’estinzione di molte forme di vita, ad un inquinamento incontrollato, allo sfruttamento
consapevole di altri esseri viventi.
Moby, un’icona dell’attivismo vegan, ha aperto qui il suo primo ristorante e non era raro incontrarlo.
Qui a new York City precisamente nella Grand Central Terminal, quella immensa e favolosa stazione dei treni immortalata in molti film, ho visto per la prima volta dei ragazzi con delle strane maschere sulla faccia e con dei monitor che trasmettevano immagini scioccanti di animali maltrattati negli allevamenti, mi ricordo di essermi girato dall’altra parte, per poi ripensarci e buttare lo sguardo su quel maledetto monitor, lo stesso che oggi ringrazio perché mi ha fatto fare l’ultimo passo che mi ha portato a diventare vegano, non so chi fossero quei ragazzi ma non finirò mai di ringraziarli.
Dicono che da New York City si torni cambiati, non posso che confermarlo, da quel viaggio sono tornato a casa con una sensibilità diversa, sarò legato per sempre a questa città.
A novembre 2018 sono tornato, e come sempre ho trovato una città in costante evoluzione, ho potuto visitare molti ristoranti vegani, e sono rimasto colpito dalla qualità del cibo, dall’attenzione ai dettagli e al rispetto, anche in quei ristoranti dove offrono soltanto opzioni vegane, e che in realtà non sono totalmente vegetali, non ti guardano in modo strano, semplicemente sono attenti alle tue esigenze, ti preparano il tavolo in un angolo senza gettarti nella mischia e obbligarti a mangiare a testa bassa per non vedere il vicino con il piatto insanguinato.
Si ha la sensazione che la percentuale di vegani sia esageratamente alta, ci si sente bene, si passeggia per le strade ammirando i grattacieli e le classiche icone viste migliaia di volte al cinema o in TV, ma ci si stupisce della pasticceria vegana nel Village, del camioncino dello street food nell’Upper East Side, del ristorante o della pizzeria che usa solo elementi vegetali, dei fast food di Times Square che offrono insalate con frutta secca e tofu, pochi passi e si capisce subito che qui è normale, talmente normale da non dover neanche mettere la scritta vegan nell’insegna o nel nome del ristorante, plant made è la parola d’ordine, non c’è bisogno di pubblicizzarlo da nessuna parte, tutti sanno che qui a New York City possiamo mangiare vegetale in molti locali senza stupirci e senza sentirci diversi, ma semplicemente “normali”, e anche un po’ stupiti ripensando a quel lontano 1990 dove l’odore di hamburger era in ogni angolo della città!”
Roberto ci ha dato la possibilità di condividere con voi il pdf del prossimo viaggio VEGANOK organizzato in collaborazione a Reporter Live agenzia di viaggi accreditata VEGANOK,
Scarica pure la tua copia!
https://www.veganok.com/it/company/reporter-live-tour-operator/
https://www.veganok.com/it/company/viaggi-per-vegani-roberto-rossi/
Scegli i prodotti certificati VEGANOK e sostieni così la libera informazione!

Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.
Sauro Martella
dice:Grazie Roberto per aver condiviso con così tante persone la tua esperienza…
Chissà che prima o poi…
🙂
Roberto
dice:Sono io che ringrazio tutti per avermi permesso di descrivere la mia esperienza di vita a New York City, legata anche al mio cambiamento personale
Anna Rita Ragni
dice:La Grande Mela da sempre capofila nei cambiamenti socio culturali! Tutti gli “appunti di viaggio” in questo bel reportage ci offrono una nuova visione di questa grande città. Un forte desiderio di visitarla presto!
Laura Serpilli
dice:Quasi quasi…. ci faccio un pensierino! 😍
Roberto Rossi
dice:Ti aspettiamo a braccia aperte 😀
Nicolina La Ciura
dice:Io ci sto già pensando… 😃😎 che sia l’occasione giusta?! 😃
“Mamma vado a New York ma giusto perché si mangia vegan…” 🤣
Roberto Rossi
dice:Mi sembra un’ottima scusa per fare un bel viaggio a New York, tra l’altro i posti iniziano a scarseggiare, non vorrai mica perderti questa occasione 😀
Alessandro Tulli
dice:Tutti a New York! 🙂
Betty
dice:Sarebbe proprio un bel viaggio da fare! Poi ora che ho scoperto che si mangia vegan e bene, lo farei subito!
Renata Balducci
dice:Che viaggio da sogno ! In chiave vegan due sogni che si avverano in un solo schiocco !
Ma nel caso tu ci faresti da guida Roberto??? Si può contattare anche direttamente Report Tour?
Ah, dimenticavo
Roberto Rossi
dice:Certo che faccio io da accompagnatore, vi porto per mano a spasso nella città!
Potete contattare direttamente ReporterLive via email o telefono:
[email protected]
0550544800
Sarete con me fin dalla partenza dall’Italia
Sauro Martella
dice:Mi piacerebbe davvero partecipare a un viaggio del genere, ma davvero i troooi impegni di lavoro non mi permettono di interrompere per tutti questi giorni. Spero in futuro di poterlo fare
🙂
Giovanni Lombardo
dice:Per chi e’ anche celiaco New York come e’ messa ? Ci sono vegani che sono pure celiaci .
Roberto Rossi
dice:Io non sono celiaco, ma posso assicurarti che in moti ristornati era esposto il cartello che invitava a segnalare allergie alimentari ed erano predisposti anche per celiaci, secondo me con un minimo di attenzione non ci sono problemi.
Roberto Rossi
dice:Se vuole unirsi ancora qualcuno, abbiamo tempo fino al 14 febbraio