Questa è la storia di Poldo

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Quando un piccolo gesto puo’ fare la differenza!Un’invito a non abbandonare gli animali… Riceviamo e pubblichiamo questa bellissima e coraggiosa testimonianza di Alessia una volontaria del rifugio Associazione Onlus Randagino Circa un mese e mezzo fa, mentre stavo in spiaggia ho visto in lontananza un cagnetto, pelo fulvo e orecchie lunghe,un sorta di segugetto. Essendo distante […]

Quando un piccolo gesto puo’ fare la differenza!Un’invito a non abbandonare gli animali…
Riceviamo e pubblichiamo questa bellissima e coraggiosa testimonianza di Alessia una volontaria del rifugio Associazione Onlus Randagino
Circa un mese e mezzo fa, mentre stavo in spiaggia ho visto in lontananza un cagnetto, pelo fulvo e orecchie lunghe,un sorta di segugetto. Essendo distante dal cane, inizialmente non ho visto bene le sue condizioni e ho pensato che fosse semplicemente in spiaggia con il suo padrone. Man mano che il cane veniva verso di noi ho cominciato a vedere che era magrissimo, si potevano contare tutte le costole e tra l’altro era ricoperto di parassiti.
Ho subito capito che probabilmente era stato abbandonato. Inizialmente ho cercato di stare calma e valutare il da farsi. Prima ho cercato di farmi seguire nei parcheggi per mettergli un pò d’acqua e di cibo. Poi mi sono diretta al chiosco per chiedere se lo avevano già visto in zona, ma essendo a inizio stagione era chiuso. Così sono tornata in spiaggia. La cosa che mi ha fatto più male è stata vedere tutta quella gente che rimaneva indifferente, come se lui fosse trasparente, continuavano a divertirsi e farsi i fatti loro.
Tanti cercavano di cacciarlo via di malo modo e addirittura un bambino gli ha tirato addosso della sabbia. Mi chiedo come sia possibile tanta indifferenza davanti a una creatura che soffre!
Ormai stremato si è scavato una fossa proprio davanti a me, come se avesse capito che ero l’ unica che poteva aiutarlo e ci si è sdraiato come se volesse lasciarsi morire. E’ stato in quel momento che non ci ho visto più e sono scoppiata a piangere. Così sono andata in macchina a prendere un guinzaglio e ho deciso di portarmelo via. Non immaginate la faccia di quella gente quando mi ha visto con il cane al guinzaglio: avranno sicuramente pensato che era mio e lo tenevo in quelle condizioni!
Ma non mi sono persa d’animo!Quando siamo arrivati alla macchina lui è salito subito come se fosse abituato e una volta partiti si è addormentato in piedi poggiando solo la testina ossuta sul sedile. Sembrava aver finalmente trovato un pò di pace. L’ ho subito ribatezzato Poldo.
Insieme a un altra volontaria, l’abbiamo subito portato al rifugio dove lavoro, lo abbiamo rifocillato e gli abbiamo messo subito un antiparassitario, naturalmente oltre ad averlo riempito di coccole. Lui è stato subito dolcissimo e riconoscente con noi, come se ci conoscesse da sempre. Una volta ripulito lo abbiamo portato dal veterinario e purtroppo si è avverato quanto temevamo.
Purtroppo aveva la leishmania con grave insufficienza renale e in più l’infezione provocata dalla puntura delle zecche.
A circa una settimana di distanza dall’inizio della cura il cane a cominciato a peggiorare e ho deciso di portarlo a casa mia.
Ieri mattina purtroppo Poldo ci ha lasciato.
Anche se più persone quando l’ho preso mi hanno detto che a volte bisogna chiudere gli occhi, perchè non si può salvare il mondo, sono orgogliosa di me stessa per quello che ho fatto, perchè sicuramente non potrò salvare il mondo, ma sono sicura che il mio gesto almeno per Poldo ha fatto la differenza.
Almeno non è morto di stenti in una spiaggia, ma è morto in una casa con una famiglia che gli ha voluto bene.

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8 commenti su “Questa è la storia di Poldo”

  • annalisa

    dice:

    Qualche mese fa è successa la stessa cosa a me con un micio. L’ho trovato, passando per caso, sulla soglia di una casa dove la famiglia lo stava lasciando morire. L’ho portato subito dal veterinario e poi a casa con me. Purtroppo era gravemente malato e dopo 1 mese Teodoro ci ha lasciati… Come dici tu, però, Alessia, è morto in una casa con una famiglia e dei fratellini pelosi che gli hanno voluto bene…

  • Monica

    dice:

    Ciao,letto solo ora questo articolo,inutile dire che mi sono commossa…la cattiveria umana non ha limiti,io ne so qualcosa…in casa mia c’è un essere spregevole,detta cognata,che non solo non AMA,perchè non conosce il significato di questo verbo,gli umani,ma quando si tratta degli animali,se possibile è ancora più vergognosa…con me non ha tregua!!!! A questi individui andrebbe riservato lo stesso trattamento…perdonate la franchezza!!!!

  • adele

    dice:

    grazie

  • jessica

    dice:

    Ciao,
    mi ha colpito molto la frase : più persone quando l’ho preso mi hanno detto che a volte bisogna chiudere gli occhi.
    Io credo che siano persone che non vogliono beghe e non evolute

  • Silvia

    dice:

    sei una brava persona alessia… resta così come sei: non seguire la massa!

  • giulia

    dice:

    Cara Alessia, sei stata davvero grande,meriti davvero tanto rispetto.
    Son convinta che Poldo ti abbia trovata, tra tanta indifferenza,purtoppo e tu hai ricambiato a pieno la sua fiducia.
    Un’abbraccio

  • john86

    dice:

    grazie x quello che hai fatto. la commozione mista alla rabbia mi farebbe dire bruttissime parole…ma voglio solo ringraziare te.

  • Antonietta

    dice:

    Gli umani non hanno limiti sono spregevoli non hanno cuore…ma per fortuna ci sono alcune persone, come te, che aiutano gli animali e non li fanno SOFFRIRE…buona fortuna, Alessia e ricorda aiuta le persone e gli animali…mai dire mai…

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