La continua crescita delle alternative proteiche a base vegetale ci sta portando verso un momento in cui le zone dedicate alla carne dei supermercati diventeranno la “corsia delle proteine”. Invece di rifornire gli scaffali pieni di carne animale, includeranno anche prodotti a base vegetale offrendo ai clienti una grande scelta di proteine tra cui scegliere siano essi vegani, vegetariani, onnivori o flexitarian.
Il marchio vegano The Meatless Farm Co., con sede nel Regno Unito, ha recentemente debuttato con nuove referenze in 450 Whole Foods Markets negli Stati Uniti e il suo fondatore, Morten Toft Bech, spera che i supermercati presto eliminino gradualmente i loro reparti carne a favore di reparti proteici integrati. Questione di linguaggio ma non solo.
“La nostra idea è che si possa entrare in un un supermercato e non trovare più il “reparto carni” ma il reparto dedicato alle proteine- dove c’è un intero gruppo di proteine, alcune delle quali provengono da animali e molte che invece sono vegetali”, Bech ha detto in una intervista per MarketWatch.
L’obiettivo dell’imprenditore è fare in modo che i prodotti vegetali sostitutivi della carne vengano esposti vicino a quelli a base di carne. Quando il marchio vegano Beyond Meat ha lanciato il suo Beyond Burger nel 2016, la società ha anche invitato i rivenditori a collocarlo nel reparto carne, cosa che alcuni hanno fatto in misura diversa, al fine di raggiungere meglio il consumatore target: i mangiatori di prodotti animali e i flexitarian in primis.
Si tratta del momento giusto per apportare cambiamenti di questo tipo. Non si tratta infatti soltanto di una mera questione di linguaggio ma di un vero cambiamento culturale legato all’approccio all’acquisto. I prodotti vegetali stanno avendo un successo incredibile sul mercato e si pongono come alternativa di consumo alla carne e prodotti lattiero caseari. Come ignorare questo fatto? Secondo una nuova ricerca pubblicata dal Good Food Institute che conferma il trend positivo di vendita dei prodotti vegetali. Se il mercato al dettaglio di alimenti a base vegetale vale quasi $ 4,5 miliardi, le performance di singole categorie di prodotto sono in aumento in tutti gli ambiti: dalla vegan meat, fino ai sostituti caseari. Anche il segmento tofu e tempeh insieme con il settore dei condimenti, registrano tutti andamenti molto positivi. I sostituti delle uova sono la categoria in più rapida crescita anche se meno sviluppata con un incremento del 38% nell’ultimo anno e del 105% negli ultimi due anni.
La maggior parte della “carne” che le persone mangeranno nel 2040 non proverrà da animali macellati. Il 60% sarà coltivato o sostituito da prodotti a base vegetale che hanno un aspetto e un sapore simile alla carne.
Un report pubblicato della società di consulenza globale AT Kearney e mette in evidenza i pesanti impatti ambientali della produzione di carne convenzionale e le preoccupazioni che le persone hanno sul benessere degli animali nell’ambito dell’agricoltura industriale. Approfondisci qui: La carne del futuro? “Nel 2040 sarà vegetale” afferma uno studio
Il futuro è vegetale: modificare il linguaggio legato ai nostri acquisti significa interiorizzare il cambiamento già in atto. Il passaggio da “reparto carni” a “reparto proteine” agisce proprio in questo senso ed è una iniziativa molto interessante per mostrare il prodotto vegetale come effettiva alternativa di consumo alla referenza di origine animale.
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