Qual è la capitale vegan-friendly d’Italia? Myprotein (una piattaforma che commercializza prodotti veg) ha stilato una classifica basata sul numero di attività di ristorazione e negozi vegan-friendly presenti nelle principali città italiane. La graduatoria porta in testa Roma che ospita il maggior numero di ristoranti e negozi. Quasi 250 locali dedicati a questo tipo di cucina di cui 16 esclusivamente vegani e altri 147 che hanno almeno un’alternativa plant-based. Seguono a ruota Torino, Milano, Venezia e Bologna.

Questo, il tema dell’intervista di Radio Roma a Laura Serpilli, direttrice di Osservatorio VEGANOK. Ascolta l’intervista:
Stiamo assistendo ad un consolidamento del consumo vegetale a livello globale: questo 2021 si è appena aperto con un record di adesioni al Veganuary, un’iniziativa globale che dal 2014, invita le persone a mangiare vegetale per il mese di gennaio. Quest’anno l’iniziativa ha coinvolto un picco di quasi 600.000 persone nel mondo e oltre 30.000 solo in Italia. L‘Italia si è piazzata al settimo posto nel mondo in termini di numero di partecipanti al’iniziativa. Milano è arrivata quarta come la città con il maggior numero di partecipanti dopo Londra, Santiago e Bogotà.
Ma quanti sono i vegani in Italia?
L’Eurispes, nell’ultima pubblicazione del 2020 ha stimato che è veg l’8,9% della popolazione: un dato che, seppure sottostimato rispetto alla reale portata del fenomeno, risulta essere un massimo storico. Secondo l’indagine il 6,7% degli italiani intervistati ha affermato di essere vegetariano e il 2,2% ha dichiarato invece di essere vegano (contro l’1,9% dell’anno precedente). Il dato Eurispes potrebbe sottostimare la reale portata del fenomeno perché secondo il Rapporto Vegan Italia dell’ Osservatorio VEGANOK , stilato su un campione di 15 mila persone, già nel 2017 i vegani nel nostro Paese erano il 2,6% della popolazione. E dal 2017 il fenomeno si è senza dubbio rafforzato e consolidato. Siamo in un momento storico in cui il consumo di prodotti vegetali aumenta vertiginosamente: una percentuale sempre più alta di consumatori che non si definisce né vegetariana né vegana sta abbracciando il “flexitarianism” facendo spazio a più prodotti vegani come parte di una dieta” flessibile “, aprendo opportunità per l’innovazione di cibi e bevande plant-based.
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