Il mondo della cosmesi eco bio espande sempre di più i propri confini e si allinea con la richiesta del mercato di prodotti naturali, plant-based e rispettosi dell’ambiente. Non si tratta più di un fenomeno di nicchia: i consumatori sono meticolosi e non acquistano in maniera acritica ma raccolgono preventivamente informazioni, si documentano e fanno un’attenta selezione.
Moltissimi sono i prodotti in commercio per la cura del proprio corpo. Quante informazioni abbiamo a disposizione per scegliere consapevolmente?
Il BioDizionario ( www.biodizionario.it) risulta essere uno strumento utilissimo e sempre più apprezzato dai consumatori. Oltre ad essere il sito web di riferimento per il reperimento di informazioni sugli ingredienti dei prodotti cosmetici e sugli additivi, è anche un libro e forum attivo dove chiedere indicazioni e fugare dubbi.
Ecco una domanda molto interessante di una lettrice in merito alla qualità dei deodoranti che contengono sali di alluminio:
“Vorrei capire bene la questione dell’alluminio nei deodoranti. Alcuni marchi dichiarano orgogliosamente che i loro prodotti sono senza alluminio; d’altra parte ci sono altri marchi che dichiarano con altrettanto orgoglio che i loro prodotti contengono sali di alluminio. Sono confusa. Innanzitutto vorrei sapere la differenza tra “alluminio” e “sali d’alluminio”. Fanno bene o fanno male?”
A fornire un riscontro, la Dott.ssa Erica Congiu, responsabile del controllo delle etichette dello standard BioDizionario Approved e Co-autrice del progetto BioDizionario.it.
Ecco la risposta:
L’alluminio ovviamente è il metallo, i sali di allumino sono la forma in cui questo metallo può essere inserito nel contesto di un cosmetico. Siccome gli studi sulla sicurezza di queste sostanze sono ancora piuttosto ambigui, le aziende possono “vantarsi” di averli per esaltare la loro capacità di limitare la sudorazione e i cattivi odori oppure possono “vantarsi” di non averli per attrarre quello spicchio di clientela particolarmente attenta alla propria salute, che per un discorso precauzionale vuole evitare queste sostanze.
Ecco quanto viene espresso in merito sul sito web ufficiale dell AIRC (Associazione Italiana per la ricerca sul cancro):
“I composti di alluminio sono tra gli ingredienti attivi dei deodoranti perché bloccano le ghiandole sudoripare e hanno un’azione batteriostatica: limitano, cioè, la proliferazione dei batteri e gli odori che possono produrre. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che l’alluminio possa essere assorbito attraverso la pelle e modificare i recettori per gli estrogeni nel tessuto mammario. Poiché molti tumori rispondono alla concentrazione di estrogeni, l’alluminio potrebbe, in teoria, accrescere il rischio di ammalarsi. Al momento non vi sono però prove attendibili che l’alluminio possa raggiungere la ghiandola mammaria attraverso la pelle (uno degli studi più seri ha dimostrato il passaggio di una quantità quasi irrisoria, pari allo 0,012%). La quantità di metallo che raggiunge la mammella attraverso il cibo è molto più elevata di quella che fa lo stesso attraversando la cute. Di conseguenza gli esperti ritengono che non vi sia, allo stato attuale delle ricerche, alcun legame concreto tra alluminio nei deodoranti e cancro del seno.”
Io parto sempre dal presupposto che il nostro corpo non esegue azioni superflue: siamo “padroni” di una macchina, che se messa nelle giuste condizioni è quanto di più perfetto possa esistere. I problemi arrivano quando costringiamo la nostra macchina a fare cose contro la sua natura. Faccio un esempio: è come se ci lamentassimo delle ventole del nostro computer perché fanno un leggero ronzio, le togliessimo e poi ci lamentassimo ancora di più del fatto che dopo 3 giorni il computer si è fuso.
Il paragone è più pertinente di quanto sembri, perché il sudore non è altro che il nostro sistema di raffreddamento. Fastidioso a volte ma lo abbiamo per un preciso motivo. I sali di alluminio agiscono proprio come un tappo. L’azione bloccante sulle ghiandole sudoripare impedisce al sudore di uscire. La conseguenza? Il sudore ristagna. Non dimentichiamoci che il sudore è anche il mezzo grazie a cui il corpo si libera delle sue tossine (hai mai notato come cambia il nostro odore quando prendiamo certi farmaci?) e quindi così facendo impediamo al nostro corpo di detossificarsi attraverso l’organo più esteso che abbiamo: la nostra pelle.
Già queste premesse per me sono sufficienti per decidere che i sali di alluminio devono essere banditi dalla mia routine quotidiana; vi ricorro solo in casi di estrema necessità. Le conferme dalla scienza tardano ad arrivare e probabilmente non arriveranno mai: ci sono studi allarmanti e studi più rassicuranti e non è mai chiaro chi finanzia gli studi.
Il rimedio d’eccellenza, facile ed economico è tamponare un po’ di bicarbonato: non blocca il sudore ma impedisce che i batteri responsabili del cattivo odore prolifichino. Qualche goccia di tea tree oil potenzia l’effetto. Ne approfitto anche per dire un’altra cosa: l’odore corporeo migliora in maniera molto significativa togliendo zuccheri e farine raffinate (oltre ovviamente agli alimenti di origine animale). Provare per credere.
Vuoi approfondire altre tematiche come questa?
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