Sbatti i mostri in prima pagina (terza parte)

Promiseland -

Lettera aperta alla presidenza del Moige   Egregia signora Munizzi, in aggiunta alle domande rivolte nei giorni scorsi al ministro Sirchia, che estendo qui anche a Lei, e con riferimento al preoccupante ricorrere di notizie come le seguenti: IL GIORNALE DI VICENZA Fucilata in viso. È ricoverato in rianimazione. Denunciato per lesioni il feritore Lunedì 22 […]

Lettera aperta alla presidenza del Moige

\"Cane

  Egregia signora Munizzi,

in aggiunta alle domande rivolte nei giorni scorsi al ministro Sirchia, che estendo qui anche a Lei, e con riferimento al preoccupante ricorrere di notizie come le seguenti:

IL GIORNALE DI VICENZA
Fucilata in viso.
È ricoverato in rianimazione. Denunciato per lesioni il feritore
Lunedì 22 Settembre 2003
L\’infortunio più grave è avvenuto ieri mattina alle 8.30 sulle colline di
Montecchio Maggiore in zona Sant\’Urbano. Un ragazzino di 10 anni di Cornedo
accompagnava per la prima volta il padre in una battuta alla lepre, quando
il compagno del genitore ha centrato il minore con due pallettoni. Uno alla
fronte e l\’altro a una spalla. La prognosi è riservata.

CARABINIERI Minaccia moglie e figlioletti Gli sequestrano fucili e cartucce
Il Secolo XIX 24 settembre 2003
Leivi. Minaccia di morte moglie e i due figlioletti e i carabinieri gli
sequestrano fucili e cartucce. Tutto è cominciato da una denuncia presentata
da una donna di 30 anni di Leivi alla stazione dei carabinieri di Chiavari.
La protagonista ha raccontato ai militari che durante un litigio, avvenuto
per futili motivi, il marito l\’ha minacciata di morte. Anzi secondo il suo
racconto l\’uomo avrebbe assicurato di fargliela pagare usando violenza anche
nei confronti dei due figli minorenni. Un racconto ben circostanziato,
veritiero, che ha indotto i militari ad adottare tutte le cautele del caso.
Anche perché dai riscontri effettuati è risultato che l\’uomo, titolare di
una licenza di caccia, era in possesso di dodici fucili regolarmente
denunciati. Così anziché procedere d\’ufficio, il comandate della stazione di
Chiavari, Pietro De Simone, si è recato nell\’appartamento di Leivi occupato
dalla famiglia e ha disposto a scopo cautelativo il sequestro di dodici
fucili e una quarantina di chilogrammi di cartucce. Successivamente i
militari dell\’Arma hanno denunciato il cacciatore all\’autorità giudiziaria
per il reato di minacce gravi. Adesso la procura di Chiavari approfondirà le
indagini per verificare più dettagliatamente la dinamica dei fatti e le
reali intenzioni dell\’uomo che voleva procurare dolori a tutti i componenti
della sua famiglia. Una brutta vicenda scoppiata probabilmente per futili
motivi.

desidero sapere per quale motivo sul sito del MOIGE (www.genitori.it) è presente questo testo:

Bimbo azzannato da un pitbull
Appello alle autorità competenti

\”Liberateci dai cani inopportuni e dai loro padroni irresponsabili, salvate la vita dei nostri figli e garantite anche la qualità della loro vita!\”

Il prossimo bocconcino appetitoso di un pitbull dell’ennesimo proprietario distratto potrebbe essere proprio uno dei nostri figli. Non siamo disposti ad accettarlo. Chiediamo pertanto alle autorità competenti di prevenire la prossima tragedia annunciata e quelle che seguiranno se non si porrà fine ad un’illegalità non ancora riconosciuta.
I pitbull insieme ad alcune altre razze canine sono animali aggressivi ed estremamente pericolosi; per la detenzione di questi vanno applicate le stesse norme che riguardano tigri e leoni.
Lo Stato disponga il sequestro di tutti gli esemplari presenti in Italia, ne abbatta alcuni e gli altri li collochi con le stesse precauzioni che si adottano per le bestie feroci nei circhi e negli zoo.
Queste tragedie sono la punta di un iceberg di un totale lasciar fare nel nostro paese in materia di animali e di responsabilità dei loro proprietari.
Non siamo contro gli animali, ma occorre ripristinare un giusto ordine: prima i bambini e poi cani.
La realtà in Italia oggi è un’altra. I cani sono spesso i soli fruitori dei giardini pubblici.
Ci sono genitori che non portano i loro figli nei parchi perché hanno paura dei cani che circolano senza guinzaglio né museruola. Ci sono poi genitori che non portano i loro figli nei parchi perché hanno un senso di vomito a dover fare la gimcana fra escrementi di vari natura.
Degli uni e degli altri da sempre riceviamo ogni giorno centinaia di telefonate di protesta.
Appello a tutte le autorità competenti:
\” Liberateci dai cani inopportuni e dai loro padroni irresponsabili, salvate la vita dei nostri figli e salvate anche la qualità della loro vita!\”
Al ministro Sirchia chiediamo di mantenere la promessa estiva di provvedimenti normativi al riguardo.
A tutti i sindaci d’Italia chiediamo che abbiano un grado di tolleranza zero per il rispetto della normativa che prevede guinzaglio e museruola.

Maria Rita Munizzi
Presidente Moige

www.genitori.it

e non è invece presente questo:

Bimbo preso a fucilate da un cacciatore
Appello alle autorità competenti

\”Liberateci dai cacciatori inopportuni e dai politici irresponsabili che li sostengono, salvate la vita dei nostri figli e garantite anche la qualità della loro vita!\”

Il prossimo trofeo dell’ennesimo cacciatore distratto potrebbe essere proprio uno dei nostri figli. Non siamo disposti ad accettarlo. Chiediamo pertanto alle autorità competenti di prevenire la prossima tragedia annunciata e quelle che seguiranno se non si porrà fine ad un’illegalità non ancora riconosciuta.
La caccia è una delle poche, se non l\’unica, attività umana, a unire inutilità, aggressività ed estrema pericolosità; nei riguardi di coloro che la praticano vanno applicate le stesse norme che riguardano il controllo di soggetti che, a qualsiasi titolo, possano considerarsi socialmente pericolosi.
Lo Stato disponga il sequestro dei fucili a tutti i cacciatori presenti in Italia, e il ritiro immediato delle licenze di caccia, persegua duramente quanti fra essi si sono resi responsabili di danni a cose o persone e nei riguardi degli altri adotti le stesse precauzioni che si adottano per i soggetti asociali per i quali si teme il verificarsi di comportamnti recidivi.
Queste tragedie sono la punta di un iceberg di un totale lasciar fare nel nostro paese in materia di caccia e di responsabilità dei suoi praticanti.
Non siamo contro i cacciatori, ma occorre ripristinare un giusto ordine: prima i bambini e poi i cacciatori.
La realtà in Italia oggi è un’altra. I cacciatori sono spesso i soli fruitori dei boschi e delle campagne.
Ci sono genitori che non portano i loro figli in campagna perché hanno paura dei cacciatori che circolano armati senza alcuna sorveglianza. Ci sono poi genitori che non portano i loro figli in campagna perché hanno un senso di vomito a dover fare la gimcana fra i rifiuti di varia natura e i mucchi di bossoli vuoti che si rinvengono con scandalosa frequenza nei luoghi frequentati dai cacciatori.
Dagli uni e dagli altri da sempre Carabinieri, Forestale e Guardie Ambientaliste ogni giorno ricevono centinaia di telefonate di protesta.
Appello a tutte le autorità competenti:
\” Liberateci dai cacciatori inopportuni e dai politici irresponsabili che li sostengono, salvate la vita dei nostri figli e salvate anche la qualità della loro vita!\”
Al ministro Sirchia chiediamo un preciso impegno in merito a provvedimenti normativi al riguardo.
A tutti i sindaci d’Italia chiediamo che abbiano un grado di tolleranza zero nei confronti di chi mette a repentaglio la sicurezza dei nostri figli sparando nelle nostre (NOSTRE!) campagne.

Maria Rita Munizzi
Presidente Moige

In attesa di una Sua esauriente risposta, la invito a leggere una fra le tante lettere di apprezzamento da noi ricevute nei giorni scorsi, particolarmente pertinente perché scritta proprio da una genitrice:

Cosa ne pensa una madre


28 Settembre 2003

(…) Oggi sono
rimasta particolarmente colpita dalla prima parte della lettera aperta al
Ministro Sirchia (bellissima la foto del cane feroce!) di Filippo Schillaci:
i miei più sentiti complimenti! Sono madre di due gemelli e quando avevano
due anni uno di loro è stato morso da un cane. Anche se era molto faticoso
tirare su da sola due bambini e lavorare, ho subito portato a casa un
cucciolo (alias un terzo figlio) perché i bambini non crescessero con la
paura dei cani e degli animali in genere.

Mi occupo di recupero della tossicodipendenza e gradirei tanto che il
Ministro della Sanità spendesse tante energie più per prevenire e recuperare
la tossicodipendenza e le malattie ad essa correlate, per migliorare i
nostri ospedali, per la ricerca sul cancro, ecc. ecc. che non a misurare i
denti dei nostri familiari animali.

Con tutta la mia stima,

Elena Gennaro – Roma

www.controladroga.it

Infine, mi consenta qualche riflessione sul tema cani e bambini, riflessione che ha il suo punto di avvio nel seguente episodio: alcuni anni fa mi ero recato a prendere l\’acqua ad una sorgente situata in una zona boschiva. Avevo portato con me la cagnolina \”feroce e aggressiva\” la cui immagine getta una inquietante luce di terrore su questa pagina. Mentre stavo per andar via giunse una famiglia con un bambino di 8 o 9 anni. La cagnolina, che ADORA i bambini, gli andò subito incontro tutta festante. A questo punto, come già fatto nei giorni scorsi, nuovamente sono costretto a citare Spielberg perché, ha presente la scena del film \”Jurassic Park\” in cui due bambini vengono attaccati da un tirannosauro? Bene, la scena che mi si parò davanti agli occhi non fu diversa: fughe disperate, urla di terrore del bambino. A un certo punto si nascose dietro l\’automobile, sbirciò cautamente da dietro la fiancata per vedere se la terrificante creatura era ancora lì, e quando si accorse che sì, era ancora lì, anzi si stava addirittura avvicinando (sempre scodinzolando \”minacciosamente\”) sgranò gli occhi fissandoli con un\’espressione di puro orrore in quelli di lei e lanciò un ennesimo, lancinante urlo. Solo che davanti a lui non c\’era un rettile alto 15 metri ddesideroso di trasformarlo nella propria colazione bensì appunto una cagnolina scodinzolante che nella sua candida ingenuità non riusciva a capire perché quel cucciolo a due zampe non si lasciasse avvicinare.

Tenga ora presente che ci sono specie animali presso le quali un comportamento di questo genere (nascondersi, fissare l\’avversario o presunto tale negli occhi e, soprattutto, urlare) equivale a una gravissima provocazione, a un comportamento esplicitamente aggressivo. Cui l\’animale, ovviamente, risponde a tutela della propria incolumità personale che ritiene minacciata.

Alcuni anni prima, in un altro bosco, in tutt\’altra parte d\’Italia, avevo visto una bambina di circa 5 anni avere una reazione quasi analoga (meno drammatica per fortuna) di fronte… a una farfalla. Ripeto: di fronte a una farfalla.

Ovviamente ho citato dei casi limite, dei puri e semplici esempi di zoofobie spinte ai massimi e più grotteschi livelli, ma l\’ho fatto volendo con ciò evidenziare la classica punta dell\’iceberg, di una realtà che normalmente si manifesta in forme più sfumate, ma tanto più sfumate quanto più diffuse. E ciò ci riconduce alla prima delle domande fatte al ministro Sirchia, quella relativa all\’esistenza di cause scatenanti da parte umana, dolose o colpose che siano, discorso che ovviamente vale anche per i bambini, che certamente ben di rado ricevono, sia in famiglia che a scuola, una educazione alla corretta interazione con gli animali.

Perché il punto è che porre la questione come ha fatto Lei (\”prima i bambini e poi cani\”) è porla in maniera estremamente grossolana (trovo in particolare ripugnante sul piano etico ogni classifica fra esseri viventi). La priorità da stabilire non è quella prospettata da lei, che serve solo a creare insensati antagonismi e ad alimentare fobie già fin troppo diffuse, che fanno parte della patologia psicanalitica e di nient\’altro (\”zoofobia\” è appunto un termine medico). La vera priorità è quella di (ri)educare l\’uomo, fin dalla sua prima infanzia, alla conoscenza dell\’elemento non umano che convive con noi. E dunque alla corretta interazione con esso.

Ci si potrà domandare allora, considerato che ho ancora una volta preso come elemento di raffronto i danni della caccia, perché queste ultime considerazioni io non le abbia mai fatte con riferimento a quest\’ultimo contesto. Semplice: perché non esiste una corretta maniera di interagire con quell\’elemento estraneo che convive con noi che è il cacciatore. Come abbiamo di recente mostrato (vedi
Se la caccia fosse un lavoro
) la caccia è per sua propria natura lesiva dell\’incolumità pubblica, per sua propria natura irriformabile.

Cosa dunque fa sì che Lei assuma una presa di posizione così estrema con riferimento ai cani e taccia invece di fronte a chi non sottopone i bambini al rischio di un morso bensì di una fucilata?

Saremo lieti di ospitare la Sua risposta sui nostri siti così come speriamo di vedere questa lettera aperta pubblicata sul sito del Moige.

Cordiali saluti,

Filippo Schillaci – Promiseland Italia


Postilla di lunedì 6 ottobre 2003

  Egregia signora Munizzi,

nel Suo comunicato sopra riprodotto Lei ha scritto fra l\’altro: \”Ci sono poi genitori che non portano i loro figli nei parchi perché hanno un senso di vomito a dover fare la gimcana fra escrementi di vari natura.\”

L\’altro ieri io e un mio amico siamo andati nei boschi del Tuscolo in cerca di funghi e castagne. Spero mi crederà sulla parola se Le dico che abbiamo dovuto fare non la gimcana ma l\’alpinismo fra i cumuli di rifiuti e detriti vari – cui si aggiungeva perfino il cadavere di un cane (poco) accuratamente avvolto in un sacco di plastica – che erano sparsi ovunque a deturpare quello splendido posto.
Partendo da questa piccola esperienza vorrei invitarLa a guardarsi intorno e rispondere (anche) alla seguente domanda: quanta della sporcizia su cui quotidianamente si posano i nostri occhi (per tacere di quella che non si vede) è prodotta dall\’uomo e quanta da tutte le altre specie animali messe insieme?

Nuovamente, attendiamo risposta.

Cordiali saluti,

Filippo Schillaci

Scegli i prodotti certificati VEGANOK e sostieni così la libera informazione!


Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.

Scarica gratuitamente il nostro magazine