Lettera aperta alla presidenza del Moige
Egregia signora Munizzi,
in aggiunta alle domande rivolte nei giorni scorsi al ministro Sirchia, che estendo qui anche a Lei, e con riferimento al preoccupante ricorrere di notizie come le seguenti:
IL GIORNALE DI VICENZA |
CARABINIERI Minaccia moglie e figlioletti Gli sequestrano fucili e cartucce |
desidero sapere per quale motivo sul sito del MOIGE (www.genitori.it) è presente questo testo:
Bimbo azzannato da un pitbull \”Liberateci dai cani inopportuni e dai loro padroni irresponsabili, salvate la vita dei nostri figli e garantite anche la qualità della loro vita!\”
Il prossimo bocconcino appetitoso di un pitbull dell’ennesimo proprietario distratto potrebbe essere proprio uno dei nostri figli. Non siamo disposti ad accettarlo. Chiediamo pertanto alle autorità competenti di prevenire la prossima tragedia annunciata e quelle che seguiranno se non si porrà fine ad un’illegalità non ancora riconosciuta.
Maria Rita Munizzi www.genitori.it |
e non è invece presente questo:
Bimbo preso a fucilate da un cacciatore \”Liberateci dai cacciatori inopportuni e dai politici irresponsabili che li sostengono, salvate la vita dei nostri figli e garantite anche la qualità della loro vita!\”
Il prossimo trofeo dell’ennesimo cacciatore distratto potrebbe essere proprio uno dei nostri figli. Non siamo disposti ad accettarlo. Chiediamo pertanto alle autorità competenti di prevenire la prossima tragedia annunciata e quelle che seguiranno se non si porrà fine ad un’illegalità non ancora riconosciuta.
Maria Rita Munizzi |
In attesa di una Sua esauriente risposta, la invito a leggere una fra le tante lettere di apprezzamento da noi ricevute nei giorni scorsi, particolarmente pertinente perché scritta proprio da una genitrice:
Cosa ne pensa una madre
(…) Oggi sono
Mi occupo di recupero della tossicodipendenza e gradirei tanto che il Con tutta la mia stima, Elena Gennaro – Roma |
Infine, mi consenta qualche riflessione sul tema cani e bambini, riflessione che ha il suo punto di avvio nel seguente episodio: alcuni anni fa mi ero recato a prendere l\’acqua ad una sorgente situata in una zona boschiva. Avevo portato con me la cagnolina \”feroce e aggressiva\” la cui immagine getta una inquietante luce di terrore su questa pagina. Mentre stavo per andar via giunse una famiglia con un bambino di 8 o 9 anni. La cagnolina, che ADORA i bambini, gli andò subito incontro tutta festante. A questo punto, come già fatto nei giorni scorsi, nuovamente sono costretto a citare Spielberg perché, ha presente la scena del film \”Jurassic Park\” in cui due bambini vengono attaccati da un tirannosauro? Bene, la scena che mi si parò davanti agli occhi non fu diversa: fughe disperate, urla di terrore del bambino. A un certo punto si nascose dietro l\’automobile, sbirciò cautamente da dietro la fiancata per vedere se la terrificante creatura era ancora lì, e quando si accorse che sì, era ancora lì, anzi si stava addirittura avvicinando (sempre scodinzolando \”minacciosamente\”) sgranò gli occhi fissandoli con un\’espressione di puro orrore in quelli di lei e lanciò un ennesimo, lancinante urlo. Solo che davanti a lui non c\’era un rettile alto 15 metri ddesideroso di trasformarlo nella propria colazione bensì appunto una cagnolina scodinzolante che nella sua candida ingenuità non riusciva a capire perché quel cucciolo a due zampe non si lasciasse avvicinare.
Tenga ora presente che ci sono specie animali presso le quali un comportamento di questo genere (nascondersi, fissare l\’avversario o presunto tale negli occhi e, soprattutto, urlare) equivale a una gravissima provocazione, a un comportamento esplicitamente aggressivo. Cui l\’animale, ovviamente, risponde a tutela della propria incolumità personale che ritiene minacciata.
Alcuni anni prima, in un altro bosco, in tutt\’altra parte d\’Italia, avevo visto una bambina di circa 5 anni avere una reazione quasi analoga (meno drammatica per fortuna) di fronte… a una farfalla. Ripeto: di fronte a una farfalla.
Ovviamente ho citato dei casi limite, dei puri e semplici esempi di zoofobie spinte ai massimi e più grotteschi livelli, ma l\’ho fatto volendo con ciò evidenziare la classica punta dell\’iceberg, di una realtà che normalmente si manifesta in forme più sfumate, ma tanto più sfumate quanto più diffuse. E ciò ci riconduce alla prima delle domande fatte al ministro Sirchia, quella relativa all\’esistenza di cause scatenanti da parte umana, dolose o colpose che siano, discorso che ovviamente vale anche per i bambini, che certamente ben di rado ricevono, sia in famiglia che a scuola, una educazione alla corretta interazione con gli animali.
Perché il punto è che porre la questione come ha fatto Lei (\”prima i bambini e poi cani\”) è porla in maniera estremamente grossolana (trovo in particolare ripugnante sul piano etico ogni classifica fra esseri viventi). La priorità da stabilire non è quella prospettata da lei, che serve solo a creare insensati antagonismi e ad alimentare fobie già fin troppo diffuse, che fanno parte della patologia psicanalitica e di nient\’altro (\”zoofobia\” è appunto un termine medico). La vera priorità è quella di (ri)educare l\’uomo, fin dalla sua prima infanzia, alla conoscenza dell\’elemento non umano che convive con noi. E dunque alla corretta interazione con esso.
Ci si potrà domandare allora, considerato che ho ancora una volta preso come elemento di raffronto i danni della caccia, perché queste ultime considerazioni io non le abbia mai fatte con riferimento a quest\’ultimo contesto. Semplice: perché non esiste una corretta maniera di interagire con quell\’elemento estraneo che convive con noi che è il cacciatore. Come abbiamo di recente mostrato (vedi
Se la caccia fosse un lavoro) la caccia è per sua propria natura lesiva dell\’incolumità pubblica, per sua propria natura irriformabile.
Cosa dunque fa sì che Lei assuma una presa di posizione così estrema con riferimento ai cani e taccia invece di fronte a chi non sottopone i bambini al rischio di un morso bensì di una fucilata?
Saremo lieti di ospitare la Sua risposta sui nostri siti così come speriamo di vedere questa lettera aperta pubblicata sul sito del Moige.
Cordiali saluti,
Filippo Schillaci – Promiseland Italia
Postilla di lunedì 6 ottobre 2003
Egregia signora Munizzi,
nel Suo comunicato sopra riprodotto Lei ha scritto fra l\’altro: \”Ci sono poi genitori che non portano i loro figli nei parchi perché hanno un senso di vomito a dover fare la gimcana fra escrementi di vari natura.\”
L\’altro ieri io e un mio amico siamo andati nei boschi del Tuscolo in cerca di funghi e castagne. Spero mi crederà sulla parola se Le dico che abbiamo dovuto fare non la gimcana ma l\’alpinismo fra i cumuli di rifiuti e detriti vari – cui si aggiungeva perfino il cadavere di un cane (poco) accuratamente avvolto in un sacco di plastica – che erano sparsi ovunque a deturpare quello splendido posto.
Partendo da questa piccola esperienza vorrei invitarLa a guardarsi intorno e rispondere (anche) alla seguente domanda: quanta della sporcizia su cui quotidianamente si posano i nostri occhi (per tacere di quella che non si vede) è prodotta dall\’uomo e quanta da tutte le altre specie animali messe insieme?
Nuovamente, attendiamo risposta.
Cordiali saluti,
Filippo Schillaci
Scegli i prodotti certificati VEGANOK e sostieni così la libera informazione!

Solo con la partecipazione di tutti potremo fare la differenza per la salvaguardia del pianeta.