Sea Shepherd: Vittoria contro la pesca illegale in Antartide!

Promiseland -

L’ultima nave dedita al bracconaggio del merluzzo dell’Antartico, la Viking, è stata affondata dalle autorità indonesiane. Sea Shepherd conclude Operazione Icefish 2015-16.  Le autorità indonesiane hanno affondato a Pangandaran, Java occidentale, la Viking, l’ultima nave delle cosiddette “Bandit 6”, dedite al bracconaggio del merluzzo dell’Antartide. I rappresentanti di Sea Shepherd erano sul posto per filmare […]

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L’ultima nave dedita al bracconaggio del merluzzo dell’Antartico, la Viking, è stata affondata dalle autorità indonesiane.

Sea Shepherd conclude Operazione Icefish 2015-16. 

Le autorità indonesiane hanno affondato a Pangandaran, Java occidentale, la Viking, l’ultima nave delle cosiddette “Bandit 6”, dedite al bracconaggio del merluzzo dell’Antartide.
I rappresentanti di Sea Shepherd erano sul posto per filmare l’affondamento, che segna la fine di oltre un decennio di attività di bracconaggio ai danni del merluzzo dell’Antartico in Oceano del Sud ad opera delle Bandit 6 e la conclusione della 12° campagna di Sea Shepherd in difesa dell’Oceano del Sud, Operazione Icefish 2015 -16.
Il leader della campagna Operazione Icefish 2015-16, il Capitano Siddharth Chakravarty, ha dichiarato: “Nell’arco di soli 15 mesi, Sea Shepherd ha ripulito l’Oceano del Sud dalla pesca illegale. Un problema ritenuto irrisolvibile sulla base degli attuali strumenti giuridici internazionali è stato affrontato attraverso due campagne di azione diretta in mare. Sei delle navi bracconiere più note e operative su questo pianeta sono ormai fuori uso e si tratta di uno dei più grandi successi nella storia della conservazione marina.”
Sea Shepherd ha concentrato la propria attenzione sulle operazioni illegali delle Bandit 6, navi dedite al bracconaggio del merluzzo dell’Antartico, con il lancio di Operazione Icefish nel 2014; la prima campagna dell’Organizzazione focalizzata sulla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (pesca INN) in Oceano del Sud.
Nel mese di dicembre 2014, le navi di Sea Shepherd Bob Barker, sotto il comando del Capitano Peter Hammarstedt, e Sam Simon, sotto il comando del Capitano Chakravarty, sono partite rispettivamente dall’Australia e dalla Nuova Zelanda per pattugliare l’Oceano del Sud alla ricerca delle Bandit 6.
Le sei navi fuorilegge hanno sfruttato le lacune del diritto internazionale per oltre dieci anni, pescando illegalmente le vulnerabili popolazioni di merluzzi dell’Antartico e della Patagonia nelle terre di nessuno dell’Antartide, al di fuori delle capacità di controllo normalmente utilizzate a garanzia dell’applicazione della legge.
La campagna durata oltre cinque mesi, che ha visto lo storico inseguimento, noto a livello mondiale, di una delle più famose navi bracconiere, la Thunder, da parte della nave di Sea Shepherd Bob Barker, ha dato vita a sforzi internazionali che hanno causato enormi disagi al commercio illegale del merluzzo dell’Antartico.
Il 6 aprile, a seguito di un inseguimento durato 110 giorni, la Thunder è stata affondata dal suo capitano e da due ufficiali nelle acque di São Tomé e Príncipe, in Africa occidentale. Le prove fornite da Sea Shepherd hanno portato alla condanna dei tre responsabili a tre anni di carcere ciascuno e all’emissione di multe per 15 milioni di euro.
Nel mese di maggio, altre due navi delle Bandit 6, la Songhua e la Yongding, sono state fermate a Capo Verde, in Africa occidentale, grazie alle attività di intelligence volte all’applicazione delle leggi internazionali effettuate dal Capitano Hammarstedt. Più tardi, quello stesso mese, le autorità malesi hanno fermato la quarta nave delle Bandit 6, la Perlon.
Dodici mesi dopo l’inizio di Operazione Icefish, solo due delle Bandit 6, la Viking e la Kunlun, rimanevano in attività. Guidata dal Capitano Chakravarty, Sea Shepherd ha lanciato Operazione Icefish 2015-16 con il fine di eradicare le ultime navi dedite al bracconaggio del merluzzo dell’Antartide dalle acque dell’Oceano del Sud.
Nei primi giorni del febbraio 2016 Sea Shepherd ha annunciato che le autorità senegalesi avevano fermato la Kunlun. La nave, che era stata cacciata fuori dai territori di caccia dell’Oceano del Sud dal Capitano Chakravarty e dall’equipaggio della Sam Simon nei primi mesi del 2015, da quel momento non aveva potuto proseguire le sue operazioni di bracconaggio.
Una settimana più tardi, dopo aver monitorato la rotta della Viking verso il sud-est asiatico, il Capitano Chakravarty ha notificato agli ufficiali in Indonesia il sospetto della possibile entrata della nave bracconiera nelle acque indonesiane. Il 26 febbraio, la marina militare indonesiana ha annunciato di aver fermato la Viking.
Dopo due settimane di indagini, le autorità indonesiane hanno denunciato la Viking e il suo equipaggio per crimini di pesca. La nave è stata successivamente affondata in conformità alla legge indonesiana.
Il capitano della Viking, il cileno Huan Venesa, e il suo equipaggio di 10 persone provenienti da Indonesia, Cile, Argentina, Birmania e Perù, rimangono in detenzione in Indonesia.
Il Capitano Hammarstedt ha dichiarato,: “Il successo delle due campagne Operazione Icefish non sarebbe stato possibile senza il supporto dei nostri sostenitori. Il loro incrollabile sostegno alla nostra missione per difendere, conservare e proteggere gli oceani del mondo ha reso possibile l’eliminazione delle Bandit 6 dall’Oceano del Sud. Esprimo loro la nostra gratitudine perchè condividono con noi questa enorme vittoria”.

Sea Shepherd Global
Costituita nel 1977, Sea Shepherd è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro la cui missione è quella di fermare la distruzione dell’habitat naturale e il massacro delle specie selvatiche negli oceani del mondo intero al fine di conservare e proteggere l’ecosistema e le differenti specie.
Sea Shepherd utilizza innovative tattiche di azione diretta per investigare, documentare e agire quando è necessario per mostrare al mondo e impedire le attività illegali in alto mare.
Salvaguardando la delicata biodiversità degli ecosistemi oceanici, Sea Shepherd opera per assicurarne la sopravvivenza per le generazioni future.
Per ulteriori informazioni visitate il sito: www.seashepherdglobal.org 
COMUNICATO STAMPA DEL 15 MARZO 2016

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