Soleschiano di Manzano è un borgo di circa 6700 abitanti nel comune di Manzano, in provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia.
Dal 22 Aprile 2019 è considerato il primo borgo vegan d’Italia a rifiuti zero. L’iniziativa è ad opera di due sorelle, Isabella e Tiziana Pers che in un comunicato hanno dichiarato:
“La necessità di porre attenzione verso la vita in ogni sua forma e di ricercare un nuovo equilibrio uomo-natura è il punto cardine che l’umanità deve affrontare in questa era storica e geologica per fermare il cambiamento climatico in atto. A 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, il suo pensiero nei confronti del regno animale e l’estremo rispetto per il mondo naturale ritornano nella nascita di un borgo per ripensare gli attuali squilibri degli ecosistemi e per porre ogni vita al centro. “Il punto di partenza per ripensare la vita del borgo secondo una prospettiva biocentrica sta nell’intenzione di ripristinare un equilibrio virtuoso tra uomo e natura, specie alla luce dell’urgenza climatica, che tanto sollecita l’attenzione dell’opinione pubblica negli ultimi tempi”
Il progetto coinvolge diverse strutture ricettive ma anche centri culturali e artigiani. Lo scopo è promuovere uno scambio trasversale in tutti gli ambiti del vivere cittadino: arte, scienza, filosofia e ovviamente anche cibo e ospitalità. Il borgo friulano infatti vuole incentrare tutte le sue attività in un’ottica vegan friendly: ogni attività, dagli workshop per i più piccoli, ai concerti fino alle passeggiate turistiche, avrà come filo conduttore il rispetto della natura e degli animali.
Lo scopo è anche ridurre l’impatto ambientale: l’iniziativa infatti condivide la filosofia del Zero Waste in una rete che coinvolge in Friuli Venezia Giulia, diverse realtà.
Il progetto Zero Waste FVG è un’iniziativa senza fini di lucro che nasce dalla necessità di creare una comunità locale attiva e focalizzata sul trovare strategie, condividere strumenti, lanciare proposte, fare rete per diminuire l’impronta sul pianeta. È uno spazio dove incontrare persone interessate a capire come agire in modo rapido e concreto al cambiamento climatico, condividendo ad esempio pratiche giornaliere che ci permettano di ridurre la quantità di rifiuti che generiamo e scalarle a livello regionale grazie ai social media.
Qual è il valore di questa iniziativa?
Ciò che emerge è che i numeri del vegan cominciano a diventare davvero importanti e si consolida un’attitudine positiva verso un’evoluzione etica sia a livello globale che a livello locale dove il mutamento a volte fa più fatica a trovare il suo spazio. Il progetto di questo comune, se poi sarà portato avanti con costanza, è interessante proprio per questo: nelle grandi città di respiro più internazionale, i mutamenti agiscono in fretta e volgono presto in normalità; la dimensione del piccolo paese è molto significativa perché è proprio lì che il cambiamento necessita di più tempo. Nuove consapevolezze sono ormai arrivate anche nelle più piccole dimensioni locali, dove la tradizione risulta essere più radicata e può in alcuni casi, fungere da ostacolo verso un’evoluzione di consumo più etica e consapevole. L’alimentazione vegetale si sta aprendo nuove strade sia a livello macro in realtà di respiro internazionale che a livello micro.
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