Negli Stati Uniti, una nuova legge segna l’addio all’obbligo dei test sugli animali per i farmaci in fase di sviluppo, prima che possano essere somministrati ai volontari umani. Una vera e propria rivoluzione, avvenuta con l’attuazione dell’FDA Modernization Act 2.0 e sostenuta da lungo tempo non solo dagli animalisti, ma anche da una parte del mondo dell’industria farmaceutica, con la convinzione che i test sugli animali possano essere non solo troppo costosi, ma perfino inutili e inefficaci.
La nuova legge aiuterà a “porre fine alle sofferenze inutili e alla morte degli animali sottoposti ai test e consentirà di ottenere farmaci più sicuri ed efficaci sul mercato più rapidamente, tagliando la burocrazia che non è supportata dalla scienza attuale” ha dichiarato il senatore Rand Paul, tra i promotori di questo cambiamento. La decisione ha ottenuto anche l’approvazione delle associazioni animaliste, tra cui PETA che ha accolto la notizia parlando di un “cambiamento radicale” nel modo in cui verranno creati nuovi farmaci e trattamenti.
Firmata dal presidente Biden a dicembre, la legge non vieta in via definitiva la sperimentazione di nuovi farmaci sugli animali, ma elimina l’obbligo finora imposto alle aziende farmaceutiche di utilizzare gli animali per testare nuovi farmaci prima della sperimentazione umana. “Molti di questi test sono stati sviluppati 70 anni fa, molto prima che avessimo organi su chip, modelli di tessuti tridimensionali, supercomputer e intelligenza artificiale – dichiara PETA – Questo disegno di legge rappresenta un passo avanti per convincere la FDA a prendere in considerazione e approvare questi metodi più sofisticati.”

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