Tetsakaan gin jay

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Cultura, religione e gastronomia del Vegetarian Festival tailandese:  9 giorni di purificazione di corpo e spirito nel rispetto delle tradizioni. Articolo di Andrea Bicini. Tetsakaan gin jay, cultura, religione e gastronomia del Vegetarian Festival tailandese: si concludono oggi i 9 giorni di purificazione di corpo e spirito nel rispetto delle tradizioni. L’annuale Festival Vegetariano Tailandese, […]

Cultura, religione e gastronomia del Vegetarian Festival tailandese:  9 giorni di purificazione di corpo e spirito nel rispetto delle tradizioni. Articolo di Andrea Bicini.
Tetsakaan gin jay, cultura, religione e gastronomia del Vegetarian Festival tailandese: si concludono oggi i 9 giorni di purificazione di corpo e spirito nel rispetto delle tradizioni.
L’annuale Festival Vegetariano Tailandese, noto con il nome Jay Gin Festival, è giunto al termine: viene celebrato ogni anno nel 9° mese del calendario lunare cinese a partire dal primo giorno di luna crescente per i 9 giorni successivi (quest’anno dal 27 settembre al 5 ottobre).
Questo festival trova le sue origini nella tradizione religiosa taoista di venerazione di Nove Dei Imperatori introdotta nel sud della Thailandia, soprattutto a Phuket e Trang, da marinai cinesi all’inizio del 1800. Inizialmente, questa festività veniva osservata solamente dalla comunità cinese residente nel Regno di Siam ma poi con il tempo si diffuse a tutte le etnie in tutto il paese. Nei suoi rituali più caratteristici ha saputo conservare i tratti originali solamente a Phuket dove, per 9 giorni, si assiste ad uno degli eventi più fotografati dell’Asia, contraddistinto da processioni religiose e raccapriccianti pratiche di automutilazione, il Phuket Vegetarian Festival.
Secondo le credenze taoiste, i 9 Dei avrebbero un’influenza diretta sui 5 elementi che costituiscono il corpo (terra, acqua, vento, fuoco e metallo) e i Ma Song, i devoti credenti taoisti, invocano i nove Dei affinché si impossessino dei loro corpi e li rendano insensibili al dolore degli atti di autolesionismo a cui si sottopongono, come camminare sul fuoco, salire scale fatte di lame e trafiggersi le guance con punte di metallo.
Ridurre il numero di animali che altrimenti verrebbero uccisi per scopo alimentare, piantare i semi della bontà nel proprio cuore al fine di purificare la mente e avere buona salute e longevità sono gli scopi che si prefigge questo regime alimentare rigorosamente vegano.
Chi decide di partecipare, sia che si tratti di un tailandese che di un turista, deve rispettare le regole basilari che consentono di raggiungere la purezza dello spirito e del corpo e che comprendono norme igieniche di pulizia fisica, un abbigliamento semplice e bianco, l’uso di posate e stoviglie pulite e da non condividere con chi non partecipa ai rituali, astinenza assoluta da tutto ciò che sia di origine animale e che abbia un sapore o un odore impuro (inclusi aglio e cipolla), astinenza da sesso, fumo e bevande alcoliche nonché decoro assoluto del linguaggio. Le persone che hanno di recente subito un lutto, le donne in stato interessante o con il ciclo mestruale in corso non possono assistere o partecipare ai rituali.
In tutto il paese si moltiplicano i ristoranti e i chioschi di strada che propongono un menù esclusivamente vegano. Anche grandi catene di fast food si adeguano alla festività introducendo appositamente per questo periodo piatti adatti a coloro che per questi 9 giorni non introdurranno nel loro organismo nessun alimento che abbia origine animale. I turisti, sempre numerosi in Thailandia indipendentemente dal periodo dell’anno, approfittano del festival per fare un’esperienza diversa della rinomata cucina tailandese. Molti ristoranti e hotel di Bangkok organizzano specifici corsi di cucina jay. Ristoranti e pietanze sono tutti facilmente riconoscibili perché espongono delle bandiere o dei manifesti gialli con una scritta rossa in caratteri cinesi o tailandesi che significano “jay” (comunemente tradotto vegetariano). Nei supermercati vengono allestite apposite aree dove vengono esposti i prodotti privi di proteine animali, contrassegnati da uno speciale bollino giallo. Per molti versi si tratta di un’operazione puramente commerciale che consente la commercializzazione di certi marchi e prodotti anche ad acquirenti che altrimenti non ne farebbero consumo. È piacevole vedere che anche note ditte italiane vengono annoverate fra i prodotti utilizzabili durante il Tetsakaan gin jay e contrassegnate con lo specifico bollino giallo.
In realtà andrebbero considerati cibi jay solamente quelli preparati nelle cucine dei templi cinesi secondo metodici rituali religiosi e culinari. Tuttavia, nell’impossibilità di poter realizzare questa ulteriore restrizione, i piatti della cucina tailandese vengono riproposti meticolosamente sostituendo gli ingredienti tradizionali con altri di origine esclusivamente vegetale. Alle diffusissime salse di pesce o di ostriche vengono sostituite quelle di soia o di funghi, alla carne il tofu, spesso modellato a forma di bistecca o di coscio di pollo. I sapori sono decisamente più delicati senza eccessi di spezie e condimenti al fine di raggiungere lo scopo di purificare corpo e spirito.
Indipendentemente dal periodo dell’anno in cui si visita la “Terra dei Sorrisi” è importante non lasciarsi condizionare dalle apparenze e dagli ostacoli linguistici. Se non proprio vegano, un piatto privo di carne è facile da ottenere in tutti i ristoranti. La cucina vegetariana è molto comune e frutta e verdure sono facili da reperire in tutti i mercati. Per andare sul sicuro basta chiedere una specifica pietanza aggiungendo “jay”: il rispetto che questa tradizione incute in popolo a predominante religione buddista è tale che nessuno si sognerebbe di non attenersi scrupolosamente alla vostra richiesta.
Ringraziamo moltissimo Andrea Bicini per aver scritto per noi questo articolo ed aver condiviso con noi le sue fotografie: è tutto molto interessante e ci da tante informazioni utili.

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8 commenti su “Tetsakaan gin jay”

  • Andrea

    dice:

    Sono io a doler ringraziare voi per la bella opera di informazione che fate regolarmente e per l’opportunità che mi avete dato di parlare del paese dove vivo.
    Qui per problemi linguistici e culturali spesso si crede che essere vegetariano o vegano sia difficile ma non è così!

  • Barbara Primo

    dice:

    Andrea mi ha fatto venire voglia di andare in Thailandia proprio nel periodo di questo festival!!! Quante cose belle a noi sconosciute ci sono nel mondo! Grazie Andrea di aver condiviso con noi tutto ciò!!! 😀

  • Loira

    dice:

    Ciao Andrea, piacere di conoscerti! Barbara mi ha mostrato il tuo blog che mi interessa molto perchè a dicembre sarò in Thailandia! magari puoi darmi qualche dritta 🙂 Grazie di questo articolo!

  • Andrea

    dice:

    Ciao Loira…
    Dicembre è il mese più bello qui a Bangkok (in tutta la Thailandia a dire il vero!)… Per qualsiasi cosa a tua disposizione… dalle info alle dritte (il ristorante di cui trovi il link nel pezzo è davvero ottimo… e organizza mini corsi a prezzi davvero buoni!)
    😉

    • Loira

      dice:

      Grazie Andrea! ti contatterò a breve in privato per chiederti informazioni!!

  • Ciao Andrea, io mi trovo in Cina e vorrei programmare le vacanze per il capodanno cinese in thailandia hai qualche info su hotel, e destinazioni da non perdere? tieni conto che siamo in 2 più una bimba di 5 anni. Grazie Marta

    • Barbara Primo

      dice:

      Buongiorno CucinoinCina: ti consiglio di contattare Andrea tramite il suo blog: ci accedi cliccando sul suo nome a fine articolo che è linkato, oppure di andare a dare un’occhiata cliccando sulle parole “ristoranti” e “hotel di Bangkok” pure esse linkate! E buon divertimento! 🙂

  • Andrea

    dice:

    Ciao CucinoinCina…
    se mi contatti via mail sarò lieto di darti una mano…
    🙂

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