Texas Death Row Hotel

Promiseland -

TEXAS DEATH ROW HOTEL racconta la storia di Richard Wayne Jones, bianco 40 anni, accusato di omicidio e ucciso il 22 Agosto 2000 dallo Stato del Texas. In realtà, l\’unico omicidio \”premeditato\” per ben 13 anni è stato quello voluto dalla Legge del Texas, per il quale nessuno sarà punito. Questo è l\’incredibile racconto di […]

TEXAS DEATH ROW HOTEL racconta la storia di Richard Wayne Jones, bianco 40 anni, accusato di omicidio e ucciso il 22 Agosto 2000 dallo Stato del Texas. In realtà, l\’unico omicidio \”premeditato\” per ben 13 anni è stato quello voluto dalla Legge del Texas, per il quale nessuno sarà punito.

Questo è l\’incredibile racconto di quei tredici anni vissuti da Richard Wayne Jones nel braccio della morte attraverso le sue lettere, le testimonianze degli amici e i resoconti di cronaca giudiziaria.
Soprattutto è la storia di un\’anima che è riuscita a rompere i vincoli terribili che l\’avrebbero potuta rendere schiava dell\’odio e del rancore, e che, invece, è riuscita a creare un ponte d\’amore attraverso le sbarre strettissime di una prigionia durissima.
Richard è riuscito a creare, grazie alla sua bontà e serenità, rapporti di amicizia e solidarietà con un vastissimo numero di persone in tutto il mondo.
Richard era, con ogni probabilità, innocente del sangue di cui era stato accusato e questo aumenta lo sdegno per la sua morte.

Potete richiedere il libro, versando un contributo alla nostra associazione di 10 Euro minimo. Tale donazione, per chi lo desiderasse, potrà diventare la quota associativa annuale alla Coalizione con diritto a ricevere la Tessera Annuale e l\’iscrizione alla ListaCoalit.
Tutte le donazioni verranno interamente devolute alla lotta abolizionista.

Tratto da: www.coalit.org


Ecco una presentazione del libro a cura di Gian Ruggero Manzoni.

Un vero e proprio pugno nello stomaco TEXAS DEATH ROW HOTEL, di Ballotta, Santamato e Santoro (Phoebus Edizioni). La storia di Richard Wayne Jones, bianco, povero, 40 anni, accusato di omicidio, innocente, condannato a morte in Texas. Esecuzione tramite iniezione letale avvenuta il 22 agosto del 2000.

Inconcepibile e raccapricciante pensare agli anni di prigione che si è fatto Richard nel braccio della morte. Condizioni di vita simili a una galera ottocentesca. Umiliazioni, procedimenti giudiziari paragonabili a farse, continue sevizie psicologiche, il rito dell’esecuzione…disumano, balordamente ufficiale e asettico, grottesco, folle.

Il tutto documentato da Arianna Ballotta (di Ravenna) che questa storia l’ha vissuta in prima persona perché lei e suo marito Biagio fra i pochi a credere nell’innocenza di Richard e vicini a lui fino all’ultimo.
Un libro-documento che bisogna leggere. Un libro che ha scosso anche un duro come il sottoscritto. Pazzia allo stato puro…che altro dire. La nazione che regge le sorti del pianeta (leggi USA) paragonabile alla Cambogia, al Vietnam, a Cuba, al Laos, alla Cina, agli Stati Arabi, ai Paesi Musulmani integralisti, ai Paesi dittatoriali e sottosviluppati africani…i nemici di sempre dei ‘democratici’ e ‘civili’ liberatori americani.

Contraddizione in termini in una nazione (gli USA) in cui i paradossi si mangiano a colazione, a pranzo, a cena. Nazione bastarda, nazione di chi ricco può scampare alla morte, nazione in cui il denaro è anche legge, nazione di pionieri, ignoranti ed esaltati, sempre pronti al linciaggio, ad innalzare forche, a cacciare streghe. La patria della Carta dei Diritti dell’ Uomo simile ai totalitarismi dittatoriali che hanno segnato il XX secolo europeo, asiatico e sud americano.

Leggendo le pagine di TEXAS DEATH ROW HOTEL non si può fare a meno di pensare ai lager nazisti o ai gulag staliniani, ai campi di sterminio giapponesi in Manciuria, alla garrotta di Franco, in Spagna, al colpo alla nuca tramite cui i cinesi, ancora, giustiziano centinai di persone alla volta, facendo poi pagare, alla famiglia del condannato, il proiettile usato per ucciderlo. Quindi le stragi delle giunte militari in Cile, in Argentina, in Bolivia, in Guatemala etc. etc. etc.
Barbarie dell’uomo. Arretratezza. Umanità ancora giovane, nonostante il tecnologico avanzato, Internet, la globalizzazione e il desiderio di colonizzare Marte…

Comprendo la battaglia di Arianna e di quelli come lei. E’ una battaglia per la civiltà, non “sterile impegno di gente annoiata che non ha di meglio da fare”, come i più, cinicamente, la definiscono.
TEXAS DEATH ROW HOTEL, un libro scritto bene, un libro che ti entra dentro e ti fa riflettere. Molto riflettere.

Presentazione di: Gian Ruggero Manzoni

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